LETTERA APERTA ALL’EX SINDACO ZACCHIA

 

Calvirisortanews, 31 dicembre 2008 

“Abbiamo dovuto subire una costante campagna di minacce, calunnie, diffamazioni, intimidazioni, perpetrata attraverso manifesti murali anonimi, siti internet ed articoli di stampa mistificanti e palesemente faziosi”. Questi alcuni passaggi del comunicato stampa che l’ex sindaco ha fatto pubblicare il 30 dicembre 2008 sulla Gazzetta di Caserta; parole che dovrebbero in qualche modo giustificare la fine precoce dell’amministrazione uscente.

Ma chi sono questi siti internet e queste testate che avrebbero, con i loro articoli, minacciato, calunniato, diffamato ed intimidito il povero ed indifeso sindaco? Qualche sospetto ci viene, vista la particolare attenzione che il primo cittadino ha da sempre rivolto al nostro sito e alla nostra persona. Come non ricordare il comunicato stampa del 21.11.2006, pubblicato sul sito www.calvirisorta.com, nel quale l’ex sindaco affermava testualmente: “Siamo costretti quotidianamente a leggere articoli scritti dal fratello di un consigliere comunale di minoranza colmi di calunnie e diffamazioni gravissime. Tutto questo è inaccettabile, e chiediamo aiuto all’autorità giudiziaria competente”.

Come non ricordare la nota prot. 13194 del 22/11/2007, nella quale l’ex sindaco, con un vittimismo finanche imbarazzante per chi legge, ricostruisce una realtà virtuale fatta di complotti, attacchi, attentati ed atti terroristici, ai danni suoi e della sua amministrazione, in cui lo scrivente farebbe parte di una presunta “lobby del malaffare” con il ruolo di orchestratore di campagne di stampa diffamatorie e persecutorie nei confronti dell’amministrazione, “con la compiacenza di giornali noti alle cronache giudiziarie”, “di dubbia appartenenza e condotta”, o sul proprio sito internet, con il “fine miserevole” di “destabilizzare l’istituzione Comune e le persone che la rappresentano”.

Ed in ragione di ciò, l’ex sindaco arriva a richiedere al Ministro della Giustizia provvedimenti disciplinari e reprimende nei miei confronti! Tutti questi amorevoli episodi, ci lasciano ragionevolmente ipotizzare che l’ex sindaco si riferisse proprio al sig. Vito Taffuri quando ha parlato di siti internet e testate che lo avrebbero, con i loro articoli, minacciato, calunniato, diffamato ed intimidito (visto che già lo ha fatto in altre due lettere ufficiali a sua firma).

Secondo l’ex sindaco, dunque, sarebbe diffamazione e calunnia esporre i fatti relativi all’azione amministrativa (sempre supportati da atti ufficiali), accompagnandoli magari con un commento politico alquanto critico e pungente, ma sempre nei limiti della decenza e della correttezza; ed il fatto stesso di ricevere decine e decine di querele da parte sua per questi presunti e fantomatici reati di diffamazione e calunnia impedirebbe allo scrivente, per ciò stesso, di poter ulteriormente scrivere di politica locale ed esercitare un proprio diritto costituzionalmente garantito, e ciò indipendentemente dall’esito delle querele (TUTTE SISTEMATICAMENTE ARCHIVIATE, o in fase di archiviazione così come quelle sporte nei confronti di alcuni giornalisti indipendenti ed obiettivi)!!!

In merito vi sono i numeri a dimostrare che l’ex sindaco, in questi anni, è arrivato ad ingolfare gli uffici della locale stazione dei Carabinieri, presentando continue querele per diffamazione e calunnia, prive del benché minimo fondamento: e sarà anche una coincidenza, ma le querele per presunte diffamazioni arrivano quando si indaga e si documentano vicende che, a distanza di qualche mese, hanno poi clamorosi risvolti giudiziari, con arresti ed avvisi di garanzia a raffica, o trovano conferma nelle censure operate da ministeri ed autorità di controllo varie.

L’ex sindaco abbia infatti la bontà di rileggere, visto che adesso ne ha tutto il tempo, i nostri articoli sull’acquisto del parco giochi installato nella villa comunale, sull’appalto della pubblica illuminazione, sulla comandante della Polizia Municipale, sull’autovelox o sulle situazioni debitorie con i consorzi di smaltimento rifiuti, giusto per citarne alcuni, e ci dica come sono andate poi a finire le cose. E parlare di minacce, calunnie, diffamazioni ed intimidazioni con riferimento ai nostri articoli, costituisce di per sé un atteggiamento minaccioso, calunnioso, diffamatorio ed intimidatorio, specie quando non si riesce a dimostrare tutto ciò dopo decine di querele! Ma noi eviteremo di sporgere querela a nostra volta, perché non ci piace utilizzare questi mezzucci, e distogliere gli organi inquirenti da cose ben più serie come la lotta alla criminalità organizzata nella nostra provincia.

E se l’ex sindaco pensa ancora che sia stato minacciato, calunniato, diffamato o intimidito con i nostri articoli, penso che gli manchi il senso ed il peso delle parole; e lo dice uno che ha ricevuto lingue mozzate, proiettili, telefonate e lettere contenenti minacce di morte, volantini anonimi pieni di calunnie, avvertimenti da parte di boss della malavita, decine di querele ed attacchi gratuiti con ogni mezzo da parte del sindaco (che avrebbe fatto meglio ad utilizzare il suo tempo per amministrare meglio il paese, e tenere uniti i cocci della sua coalizione), continui pedinamenti e che è sottoposto a vigilanza da parte della Prefettura.

Se il signor Vito Taffuri avesse realmente la forza di far cadere un’amministrazione, questo non farebbe che confermare la pochezza della stessa, e l’inadeguatezza nel risolvere i tanti problemi esistenti. Caro ex sindaco non esiste la voce ed il pensiero unico: siamo in democrazia, e soprattutto chi fa politica deve aspettarsi ed accettare sia le critiche che le lodi. Impari questa fondamentale lezione e si assuma la piena responsabilità delle sue azioni, senza porre a giustificazioni dei suoi fallimenti politici l’attività di cronisti per hobby, la minoranza che fa il proprio dovere o inesistenti lobby del malaffare.

Con tanto affetto ed i migliori auguri per il suo futuro, Vito Taffuri.

Calvi Risorta lì 31 Dicembre 2008