DOPO I GIUDICI DI PACE ANCHE IL PREFETTO BOCCIA L’AUTOVELOX DI CALVI RISORTA

 

Calvirisortanews, 24 dicembre 2008

 

Abbiamo ampiamente documentato, in questi ultimi 2 anni, le tante irregolarità commesse dall’amministrazione comunale nel noleggio e nella gestione di due autovelox; irregolarità confermate da svariate autorità di controllo (Ministero dei Trasporti; Autorità di Vigilanza; Comandante della P.M.; Segretario Comunale e Corte dei Conti su tutte) e su cui la Procura della Repubblica ha da tempo aperto un corposo fascicolo d’indagine.


I Giudici di Pace di Pignataro Maggiore hanno ormai smontato il teorema Zacchia che, a supporto della tanto criticata scelta politica, ha invocato la necessità di garantire la sicurezza stradale, così come fatto dalla gran parte dei comuni italiani ed europei! Ed infatti i Giudici, nell’accogliere sinora oltre 5.000 ricorsi, hanno testualmente sentenziato che “la segnaletica…deve essere di colore blu per quanto riguarda il fondo e bianco per scritte e simboli mentre quella posizionata sulla SS Casilina, in palese violazione dell’art. 78 reg. ese. del c.d.s. e dell’art. 142 comma 6 bis del c.d.s., ha scritte nere su fondo bianco…trattasi pertanto di una contestazione assai dubbia sia sotto l’aspetto dell’effettiva e corretta informazione data all’utente della strada relativamente alla presenza di apparecchiature di rilevamento della velocità sia sotto l’aspetto dell’attendibilità della velocità rilevata…per cui è da osservarsi che NON APPARE RISPONDENTE A SAGGEZZA E CORRETTEZZA AMMINISTRATIVA, OLTRE CHE NON FINALIZZATA AD ALCUNA ESIGENZA DI SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE, L’OPERATO DELLA P.A. INTERESSATA.


La finalità…essenziale e istituzionale in materia di uso di apparecchi elettronici per la rilevazione delle infrazioni sull’eccesso di velocità è e rimane solamente quella di salvaguardare la sicurezza della circolazione, per cui LADDOVE OGGETTIVAMENTE MANCA TALE INTERESSE PUBBLICO, NON PUÒ NON SOTTOLINEARSI L’IRRAGIONEVOLEZZA E QUINDI L’ILLEGITTIMITÀ DELL’ACCERTAMENTO, TANTO PIÙ SE CONFIGURATO NEI TERMINI CONTESTATI NEL CASO IN DISCUSSIONE”. Il Giudice di Pace, sostanzialmente, ha affermato che gli autovelox targati Zacchia non erano finalizzati ad alcuna esigenza di sicurezza stradale, e che la segnaletica installata era del tutto irregolare, come peraltro anticipato da questo sito oltre un anno fa!


L’ultima tegola, però, arriva dal Prefetto di Caserta che, il 17/12/2008, ha diramato la circolare Prot. n. 6729/12B.2/GAB., con la quale ha dato precise direttive ai sindaci per contenere gli abusi registrati nell’installazione e nell’utilizzo di autovelox, che generano una mole impressionante di ricorsi troppe volte fondati. I punti salienti della circolare prefettizia sono i seguenti:

 

1) l’unico scopo del loro utilizzo deve essere quello di garantire la sicurezza della circolazione stradale;


2) l’utilizzazione dei dispositivi o dei mezzi tecnici di controllo di cui sopra deve essere portata a conoscenza degli utenti della strada…la conseguenza della mancanza dell’informazione, in qualsiasi strada venga installato il dispositivo, è la nullità della contestazione per violazione di legge…per quanto concerne le modalità attraverso cui deve avvenire la prescritta “informazione”…il comma 6-bis all’art. 142 del Codice della Strada…prescrive che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, così come poi dettagliatamente disciplinato dal D.M. 15 agosto 2007;


3) molte amministrazioni comunali ricorrono, per la gestione dei predetti strumenti e l’espletamento di tutte le attività correlate, a ditte private, conferendo aggi di importo che appare difficilmente giustificabile. Il Prefetto conclude quindi con l’invito ai sindaci a rispettare scrupolosamente le suddette direttive. Ma a Calvi Risorta sono state rispettate? Evidentemente no, visto che, proprio sui tre punti invocati dal Prefetto:

 

a) i Giudici di Pace hanno ormai sentenziato, per migliaia di volte, che gli autovelox caleni non assolvono ad alcuna funzione di garanzia della sicurezza stradale;

 

b) i Giudici di Pace (e prima ancora il nostro sito) hanno accertato che il comune non ha rispettato l’art. 142, comma 6-bis, del C.d.s. ed il D.M. 15 agosto 2007 avendo installato segnaletica non a norma e, quindi, disattendendo gli obblighi di corretta informazione all’utenza con conseguente nullità della contestazione per violazione di legge;

 

c) il comune di Calvi Risorta – per il solo noleggio dei suddetti strumenti e lo sviluppo delle foto – ha conferito ad una ditta privata un aggio mostruoso del 42,75% che, lo stesso Ministero dei Trasporti, nella risoluzione 76108 del 03/08/2007, ha definito “ingiustificato nelle sue modalità di definizione”, “illogico”, “paradossale” e senza una “motivazione plausibile”. Insomma, è definitivamente crollato il “castello di cartapesta” edificato dal sindaco, per difendere il quale l’amministrazione non ha esitato a spendere oltre 15.000,00 € di incarichi legali per resistere in giudizio: ma il teorema Zacchia è stato ugualmente sconfessato! E la posizione assunta dalla Prefettura lascia ragionevolmente ipotizzare che anche i circa 5.000 ricorsi ivi presentati saranno accolti.


Nel mese di maggio, con un’interrogazione consiliare, i consiglieri Caparco e Marrocco chiesero al sindaco se egli ritenesse che l’operazione di noleggio degli autovelox, posta in essere dalla sua amministrazione, potesse avere in qualche modo migliorato la sicurezza stradale nel territorio di Calvi Risorta ed apportato dei benefici per l’ente e la comunità. La risposta del sindaco, formulata con la nota 15656/2008, fu la seguente: “SICURAMENTE SÌ, FERMO RESTANDO CHE È NECESSARIO CONTINUARE AD OPERARE PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI SEMPRE MAGGIORI”, concetto che ha ribadito nell’ultimo opuscoletto fumoso di cui ci ha fatto dono in questi giorni. Chissà se il sindaco, alla luce della batosta inflitta dai Giudici di Pace e dal Prefetto, che lo hanno smentito su tutta la linea, voglia continuare a negare l’evidenza, magari decidendo di appellare in Tribunale le sentenze dei Giudici di Pace, perfettamente in linea con la direttiva della Prefettura.