AUTOVELOX KO: ACCOLTI CINQUEMILA RICORSI E LA SPUNTANO GLI AUTOMOBILISTI

 

Calvirisortanews, 07 dicembre 2008

 

Vito Taffuri

 

Vanno avanti ormai da mesi le udienze dei Giudici di Pace di Pignataro Maggiore inerenti gli oltre 15.000 ricorsi presentati dagli utenti della strada, “vittime” dei due autovelox fortemente voluti dall’amministrazione Zacchia. Abbiamo già documentato l’accoglimento dei primi ricorsi da parte di diversi Giudici, competenti in base alla residenza del contravventore: tra le tante sentenze abbiamo commentato la n. 3202/2008, emessa dal Giudice di Pace di Nola, nella quale l’accoglimento viene motivato con la mancata informazione resa agli automobilisti circa l’avvenuta installazione delle apparecchiature, la mancata effettiva dimostrazione della loro perfetta taratura e, soprattutto, la mancata dimostrazione di aver segnalato le stesse con cartellonistica a norma.


Finora, oltre 5.000 ricorsi, i giudici hanno infatti sentenziato, riportiamo testualmente, che “la segnaletica, così come previsto nel decreto Bianchi…deve essere di colore blu per quanto riguarda il fondo e bianco per scritte e simboli, mentre quella posizionata sulla SS Casilina, in palese violazione dell’art. 78 reg. ese. del c.d.s. e dell’art. 142 comma 6 bis del c.d.s., ha scritte nere su fondo bianco… trattasi pertanto di una contestazione assai dubbia sia sotto l’aspetto dell’effettiva e corretta informazione data all’utente della strada relativamente alla presenza di apparecchiature di rilevamento della velocità sia sotto l’aspetto dell’attendibilità della velocità rilevata, sia per la mancata indicazione nell’opposto verbale della piena disponibilità e gestione da parte della P.A. dell’apparecchiatura usata per il rilevamento della presunta infrazione.


E così le tesi dei “tartassati” sono state accolte in pieno dai Giudici di Pace che, al ritmo di circa 100 verbali annullati ogni giorno (e circa 15.000,00 € al giorno di mancati introiti per il comune), ha demolito inesorabilmente il “castello di cartapesta”. Gli stessi consiglieri di minoranza stimano che, ferma restando la linea assunta dai Giudici, qualora si desse perfetta esecuzione al contratto, con il pagamento cioè dell’esoso aggio previsto, si potrebbe aprire una “voragine” in bilancio di oltre 500.000,00 €. Occorrerebbe, in altri termini, reperire dal bilancio una simile somma per garantire la copertura delle spese vincolate per legge, secondo le indicazioni del Codice della strada.


Il paradosso? Calvi Risorta è l’unico comune d’Italia che con gli autovelox non ha né garantito la sicurezza stradale, né fatto cassa, rischiando anzi seriamente il dissesto finanziario proprio a causa dell’autovelox. Le casse comunali delle ditte private che ruotano intorno all’affare – e principalmente quelle del noleggiatore delle apparecchiature – usciranno invece pingue e stracolme come non mai! Non meno paradossale è il fatto che il comando della P.M., per definire tutte le attività connesse alla gestione dei verbali e dei ricorsi, sarà impegnato a tempo pieno per almeno altri 9/12 mesi.


A questo punto ci chiediamo chissà se il sindaco, alla luce della batosta inflitta dai giudici che lo hanno smentito su tutta la linea, voglia continuare a negare l’evidenza e “continuare ad operare per raggiungere obiettivi sempre maggiori”: perché ai cittadini bastano e avanzano quelli già raggiunti e che ci hanno reso il fiore all’occhiello della provincia!!! Insomma l’ennesimo flop di una giunta sull’orlo di una crisi politica, lacerata da conflitti interni e sempre più nervosa mentre attende il responso finale della commissione d’accesso.

 

Tutto questo è stato possibile solo grazie al grande lavoro di opposizione del gruppo di Marrocco-Caparco.