UNA COMMISSIONE COMUNALE PER FERMARE IL DILAGARE DELLE ANTENNE A MICROONDE IN CITTÀ

 

Calvi Risorta, 17 novembre 2008

 

Vito Taffuri

 

Cresce il malumore fra la popolazione, per le voci ricorrenti circa l’installazione sul suolo comunale o addirittura sulle abitazioni private, di alcuni impianti di telefonia mobile 3G, nella cittadina calena. Le aree già individuate dalla società di telefonia mobile, che ha condotto un giusto studio orografico, sono: il centro della frazione di Visciano, Rione San Nicola di Zuni, e infine alcune abitazioni private nella frazione di Pretulo.


Ma come faranno i padroni delle microonde a sfondare il muro della diffidenza della popolazione locale? Una risposta c’è, si chiamavil denaro’, soldi, una valanga di soldi, circa 20mila euro l’anno. Fitti d’oro per una soffitta o per un terrazzino e poco importa se sotto c’è gente che ha paura di friggere come patatine in un forno a microonde. La domanda è: ma c’è un modo per risolvere il problema? Forse sì ma tutto dipende da due elementi chiave.


Il primo attiene il Comune che deve dotarsi di un piano di localizzazione delle antenne: zone a vista con i centri da servire, ma abbastanza distanti da salvaguardare la gente dall’effetto di prossimità e dalla parte ‘elettrica’ delle oscillazioni elettro-magnetiche. Una mano di volontà deve venire anche dalle aziende che istallano queste diaboliche minuscole antenne, il loro orientamento dovrebbe essere quello di installare antenne delocalizzate e quindi ‘direttive’ che irradiano cioè nella direzione dell’area da coprire.


Senza piano e grazie alla vecchia legge regalata da Berlusconi agli industriali dei telefonini, le antenne possono nascere più o meno dappertutto con la scusa del servizio pubblico. Intanto Calvi tenta di recuperare il terreno perso con la costituzione di una commissione, con un compito ben preciso, quello di stilare in tempi rapidi, un regolamento comunale, per l’individuazione delle aree non pericolose e lontane dalla città, pur di garantire la salute pubblica.


L’iniziativa è partita dagli assessori di maggioranza Ermanno Izzo, Carmelo Bonacci, e da due Consiglieri di minoranza Gaetano Capuano e l’ex Sindaco Antonio Caparco. Quest’ultimo è stato sempre un forte oppositore, fermo e deciso, su tutti gli impianti che andavano contro la salute pubblica. In tal modo l’ennesimo tentativo delle società telefoniche di installare nuovi mini ripetitori sulla città calena si dovrà confrontare con la commissione comunale, che sicuramente dopo aver stilato un decisivo regolamento, andrà a difendere la salute pubblica e il territorio dell’agro caleno.