Chiude una delle più
autorevoli testate calene: Caserta24ore si ferma e termina oggi l’aggiornamento
quotidiano on line
Caserta24ore,
29 ottobre 2008
Ringrazio
tutti quanti hanno collaborato a far girare questa realtà informativa nella
provincia di Caserta: prima di tutti i lettori, i collaboratori, la redazione,
i soci dell’associazione “Caserta24ore”, e Paolo Mesolella
che ha diretto questa testata per tre anni.
La
redazione e i collaboratori tutti, possono organizzare una cordata e rilevare a
titolo gratuito la concessione della gestione dei contenuti e delle
informazioni veicolate su Caserta24ore, nonchè l’utilizzo
della testata giornalistica regolarmente registrata al tribunale di S. Maria C.V.,
attraverso la quale è possibile effettuare anche pubblicazioni su carta.
La
‘chiusura’ un po’ forzata, è dipesa in larga parte da
motivazioni personali che non mi consentono di assicurare ai redattori e
collaboratori una struttura adeguata e ottimale nella gestione delle
informazioni veicolate.
Già
in passato abbiamo attraversato momenti difficili che mi portarono
a mettere in vendita la testata, salvo poi continuare su richiesta della
redazione; ma quella di oggi è per me una ‘chiusura’
irreversibile.
Dieci
anni fa era molto difficile fare informazione nella provincia di Caserta, quasi
impossibile farla orientata al sociale, segnalando le ingiustizie del mondo del
lavoro; ma noi ci abbiamo provato!
Provo a riassumere, con il classico coccodrillo da 30 righe o su di lì, questi
dieci anni di informazione di Caserta24ore che nasce nel 1999 come sito di
informazione vicino al mondo del lavoro e dei disoccupati. Il fine è dare spazio
e visibilità mediatica a notizie in genere relegate
in secondo piano, attraverso lo strumento informatico di Internet
con aggiornamento continuo 24 ore su 24.
Iniziammo
seguendo le vertenze dei lavoratori di pubblica utilità (LSU del pacchetto Treu). Ricordo che all’epoca, nell’ambito della raccolta differenziata dei rifiuti, furono impiegati a ‘macchia di leopardo’ in alcuni comuni della provincia di Caserta
centinaia di giovani lavoratori (pagati con fondi pubblici). Denunciammo sin da
allora, attraverso il sito, che i rifiuti differenziati
raccolti, (quando venivano raccolti) finivano regolarmente in discarica. La
situazione ha portato negli anni a venire l’emergenza rifiuti che tutti
purtroppo conosciamo.
Il
sito prese un taglio orientato nel mondo del lavoro, specializzandosi in
inchieste su truffe ai danni di chi ricercava lavoro. A memoria ricordo
un’azienda che affittando locali lungo il vialone
Carlo III si faceva pagare lautamente dei corsi, promettendo false assunzioni.
Altre inchieste simili e il passaparola dei lettori fece
crescere le visite e nel giro di qualche anno il sito era conosciuto a livello
nazionale come ‘orientato al sociale’ sempre alla
ricerca di notizie relative a truffe nel mondo del lavoro. Moltissime erano le
segnalazioni che giungevano in redazione, oggi invece, c’è un clima di pacata rassegnazione da parte di chi cerca lavoro e le
segnalazioni sono praticamente inesistenti.
Nel
2002 arriva ad un indirizzo email del sito, un
comunicato di rivendicazione dell’assassinio del prof.
Marco Biagi, collaboratore del Ministro degli Interni
dell’epoca. Fu ammazzato a Bologna mentre tornava a casa in bici
dall’università dove lavorava. Era il 19 marzo e qualche anno prima le Brigate
Rosse avevano assassinato a Roma un altro collaboratore dell’allora Ministro
del Lavoro Bassolino (che si dimise immediatamente)
era il prof. Massimo D’Antona.
Il
comunicato di rivendicazione Biagi fu inviato per la
prima volta attraverso Internet alle redazioni dei maggiori quotidiani, ai
sindacati e siti di informazione legati al mondo del
lavoro.
“Prendemmo il comunicato” prima degli altri mezzi di informazione. Chi fa il
giornalista sa che quando si ha una notizia di importanza
nazionale è difficile tenerla chiusa nel cassetto. Così dopo
aver letto sommariamente il contenuto lo pubblicai integralmente; dovrebbe
essere ancora online…