IL SINDACO SI AFFIDA ALLE
OSPITATE TELEVISIVE PER RILANCIARE LA SUA IMMAGINE POLITICA SBIADITA
Calvirisortanews,
27 ottobre 2008
Vito
Taffuri
Nell’editoriale
del 09/10/2008 – intitolato “GOVERNO ZACCHIA IN BILICO? MEGLIO LA VERITÀ TRA
QUALCHE GIORNO CHE IL FANGO DEL SOSPETTO ADESSO” – abbiamo
affermato che non avremmo commentato le notizie circa un eventuale scioglimento
del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche,
fintanto che non fossero stati adottati atti ufficiali da parte della
Prefettura e del Ministero dell’Interno, sia per la serietà della nostra
testata che per evitare inutili allarmismi e danni di immagine al paese.
Ferma restando la nostra linea editoriale, non possiamo tuttavia esimerci dal
commentare l’articolo apparso il 25/10/2008, su un quotidiano locale, divenuto
ormai l’organo di stampa ufficiale dell’amministrazione Zacchia. Nello stesso,
come prima cosa, viene annunciata la partecipazione
del sindaco ad una importante trasmissione televisiva, per intervenire senza
però citare il nome della trasmissione “sulle motivazioni dell’insediamento
della Commissione d’accesso al comune, decisione presa dalle autorità
dell’Interno per verificare la veridicità delle illazioni che davano
l’amministrazione vicina alla malavita organizzata”, una vicinanza che il
sindaco definisce una “infamia” da rispedire al mittente (i maggiori indiziati
sono i senatori Emiddio Novi e Michele Florino, e lo scrittore Roberto Saviano,
che in vari articoli ed interrogazioni parlamentari hanno segnalato tali
possibili accostamenti).
Dopo averci ricordato che la vittoria del sindaco del 2004 fu
dovuta al maggior numero di preferenze raccolte rispetto alle liste
avversarie – ogni tanto qualcuno scopre l’acqua calda –, ci viene giustamente
detto che non si conosce ancora l’esito delle indagini della Commissione, e
riferito della solidarietà manifestata dall’amministrazione ad un non meglio
precisato episodio increscioso occorso all’ex sindaco Antonio Caparco. L’articolo si conclude
con queste testuali dichiarazioni del sindaco: “Hanno voluto buttare fango
sulla collettività di cui sono il sindaco, attorno a me ci sono persone molto
brave. Sono sereno e dirò sempre grazie a tutti per avermi designato.
In ogni caso, dei documenti ufficiali a firma del sindaco sembrano contraddire
queste sue dichiarazioni, e denotano la sua totale mancanza di serenità. In una
nota indirizzata anche alla Prefettura ed al Ministro dell’Interno, e risalente
al maggio del 2007 – all’indomani della prima interrogazione presentata dal
senatore Novi –, il primo cittadino, unendosi alle parole del senatore,
richiese infatti personalmente l’attivazione di una
Commissione d’Accesso, non avendo egli nulla da temere. Al contempo però,
mostrando di ignorare la normativa antimafia, affermava testualmente: “Chiedo,
altresì, che la stessa commissione possa valutare l’operato
anche dell’amministrazione che ci ha preceduto e dei consorzi di cui questo
Comune fa parte. Il tutto al fine di verificare cosa abbia
realizzato questa amministrazione, cosa abbiano, invece, compiuto altri
e cosa vogliono, o vorrebbero, ancora realizzare a discapito della nostra
comunità”.
L’affermazione suonava alquanto ridicola: come avrebbe potuto, infatti, una eventuale Commissione insediatasi al comune di Calvi
Risorta effettuare controlli su un’amministrazione non più in carica, e su
Consorzi obbligatori cui partecipano decine di comuni? Tale apparente sicurezza
e trasparenza, alla luce della condotta tenuta nei fatti dal sindaco, appariva inoltre alquanto inconsistente. Quando si è trattato infatti di approvare la proposta di deliberazione dei
consiglieri di minoranza, per l’attivazione di una commissione di indagine
sull’attività amministrativa dell’ente – che avrebbe dovuto esaminare alcune
presunte irregolarità riscontrate negli atti della giunta e dell’ufficio
tecnico – questa è stata seccamente bocciata, dal sindaco e dalla sua
maggioranza, nella seduta del 28/02/2007, e bollata come “pretestuosa e
strumentale”.
Ma quali controlli venivano richiesti dai consiglieri
di minoranza con l’attivazione di questa commissione interna? Innanzitutto
sulle procedure seguite per l’acquisto del parco giochi (che circa 8 mesi dopo
portò a clamorosi arresti ed alla richiesta di rinvio a giudizio per le ipotesi
di falso ideologico, truffa aggravata, turbativa d’asta, e danni erariali); poi
sulla debenza di alcune
fatture cui l’amministrazione non aveva dato copertura finanziaria ritenendole
non dovute, come quelle dell’ENEL e del Commissario di Governo per l’Emergenza
Rifiuti.
Come è andata poi a finire? Che
alcuni mesi dopo, il comune è stato obbligato a pagare l’ENEL (che, nel
frattempo, aveva addebitato interessi moratori per € 7.559,29), mentre gli
importi dovuti al Commissariato sono stati trattenuti dal Ministero
dell’Interno sui contributi erariali spettanti all’ente, creando così un grave
squilibrio di bilancio! Paradossale appare poi la circostanza per cui il sindaco si unisce formalmente alle richieste di
un senatore per l’insediamento di una Commissione d’accesso al comune di Calvi
Risorta, salvo poi lamentarsi quando questa viene effettivamente istituita.
Nella nota prot. 13194 del 22.11.2007, inoltre, il
sindaco ribadisce che la commissione “sta
opportunamente valutando le nostre azioni”, riconoscendone quindi la sua
legittima e necessaria attivazione: meglio sarebbe, quindi, se il sindaco
prendesse una posizione univoca, senza cambiare idea ogni 5 minuti! Prosegue
inoltre chiedendo, ancora una volta, l’istituzione di una commissione d’accesso
sull’operato della precedente amministrazione,
indicando una serie di circostanze inesatte a carico della stessa, e criticando
a più riprese gli attuali consiglieri di minoranza (si veda nella sezione
ARCHIVIO, l’articolo del 10/03/2008 intitolato “LA VERGOGNA È COME UN POZZO
SENZA FONDO”).
Quello che ci preme sottolineare – al di là delle
continue contraddizioni del sindaco – è però questo suo tentativo di voler
associare le eventuali ed esclusive colpe della sua amministrazione – se e
quando emergeranno da una decisione negativa da parte della Prefettura e del
Ministero dell’Interno – con quelle, inesistenti, di una intera collettività,
che in caso di scioglimento sarà stato infangato non certo dalla Commissione
(richiesta dal sindaco) o dalle Istituzioni deputate per legge al controllo del
comune.
Intanto tra partecipazioni a talk-show, cerimonie di posa (dopo ben 4 anni e
mezzo) della prima pietra su terreni confiscati alla camorra ed acquisiti al
patrimonio del comune dall’amministrazione Caparco,
crisi interne della maggioranza e teatrini vari, il paese non viene amministrato da tempo e degrada sempre più. La domanda
che ci poniamo è perciò la seguente: se il sindaco ha la coscienza a posto e si
sente sereno, perché si lamenta, pubblicamente e platealmente, della
Commissione d’accesso e delle Istituzioni e non pensa, invece, ad affrontare
gli immensi problemi del paese?
Nei 12 anni di amministrazione targata Antonio Caparco – tanto criticato dall’attuale sindaco – mai
abbiamo dovuto assistere a clamorosi arresti di funzionari per appalti sospetti,
al rinvio a giudizio di un sindaco per abuso d’ufficio, a richieste di rinvio a
giudizio per gravi ipotesi di reato (truffa aggravata, turbativa d’asta e falso
ideologico), all’apertura di decine di fascicoli d’indagine della Procura
sull’attività amministrativa dell’ente (che contemplano anche possibili
disastri ambientali) e al rischio di essere sciolti per infiltrazioni camorristiche. È sicuramente vero che Calvi Risorta non
merita affatto di passare alla storia per queste vicende, ma forse meritava
anche un’altra amministrazione che potesse garantire
ciò!