Arriva la troupe di
Anno Zero con Sandro Ruotolo
Caserta24ore,
19 ottobre 2008
Paolo
Mesolella
Tanti
curiosi a Calvi Risorta. E’ arrivata la troupe di “Anno Zero” con Sandro
Ruotolo per fare il giro del paese e registrare qualche intervista. Ha girato
immagini perfino dietro alla processione di San Paolo della Croce a Zuni.
L’arrivo
dell’inviato della nota trasmissione di Santoro, quindi ha attirato curiosi e fatto nascere interrogativi sulla sua presenza in
città. L’argomento al cronista di passaggio è
sembrata proprio la centrale turbogas costruita nel territorio
di Sparanise. Una centrale che secondo quanto si
legge nel numero in edicola dell’Espresso, è stata costruita su terreni
appartenenti ai familiari di un noto esponente di Forza Italia e che avrebbe
fruttato loro milioni di euro.
La
centrale quindi ritorna all’attenzione dei media dopo
ben sei anni di silenzio stampa. Il corrispondente di Santoro, dopo aver
intervistato il sindaco Zacchia e qualche passante si è recato anche a Sparanise per completare il suo servizio che sarà trasmesso
giovedì 30 ottobre prossimo. Una centrale, quella di Sparanise
che effettivamente è sorta senza particolari proteste se si esclude quella organizzata a Sparanise e
che ebbe il sostegno anche dell’allora vescovo di Calvi e Teano mons. Francesco
Tommasiello, del Centro Sociale Tempo Rosso di Pignataro Maggiore e di qualche singolo politico locale. E’
da ricordarla perché è rimasta forse l’unica vera manifestazione popolare
anticentrale. Si è tenuta a Sparanise il 3 gennaio
2003, un vero e proprio convegno organizzato dal “Comitato unitario contro la
centrale” al quale intervennero il vescovo Tommasiello, deputati, consiglieri regionali, provinciali,
esperti ecologisti e nove sindaci.
Un grande convegno sull’ambiente, organizzato al
Cinema delle Palme, per valutare attentamente i rischi connessi al progetto
della Centrale a turbogas da 800 Mw costruita nell’
area industriale Pozzi. Un progetto faraonico dai risvolti
allora poco chiari riguardo la salute, l’ambiente, l’economia e l’occupazione
nell’Agrocaleno.
L’iniziativa
quindi partì grazie al Comitato unitario “No alla centrale” di Sparanise che in pubblici manifesti apparsi sui muri
cittadini scrisse: ”Cui prodest? Oggi noi ci
domandiamo: Quale futuro per l’economia e la salute del nostro territorio avremo con l’insediamento della centrale nell’area ex Pozzi
a Sparanise? Per valutare attentamente i rischi
connessi al progetto abbiamo organizzato un convegno al quale interverranno
S.E. Mons. Francesco Tommasiello,
Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, il deputato
Lorenzo Montecuollo, il Deputato Pierino Sgueglia, il Consigliere regionale Vittorio Nolli, il Presidente dell’A.S.I.
Corrado Cipullo, il Vice Presidente dell’ASI Vincenzo
Natale, il Presidente del Consiglio Provinciale di Caserta Alfonso Russo, il
Consigliere Provinciale e sindaco di Calvi Risorta Antonio
Caparco, il sindaco di Pastorano
Arcangelo Russo, il sindaco di Teano Raffaele Picierno,
il sindaco di Pietramelara Pasqualino Di Fruscio, il
sindaco di Carinola Pasquale De Biasio, il sindaco di
Grazzanise Enrico Parente, l’esperto dell’ambiente
prof. Antonio Ferrante.
C’erano
anche i responsabili delle associazioni “22 ottobre” di Sparanise,
“Amici della Natura” di Calvi Risorta, il comitato contro la Piattaforma di Pignataro Maggiore e di Carinola.
Tutti insieme per il convegno ma anche per terminare
la raccolta di firme da inviare al Presidente Sassolino:
“Noi
sottoscritti cittadini, firmatari della presente, - c’era scritto nel testo
della petizione - in merito al progetto di insediamento
della Centrale Termoelettrica della Calenia che dalle
nostre informazioni risulta non rispettare le linee guida approvate dalla
Giunta Regionale, considerate le allarmate opinioni sulle emissioni e gli
scarichi nocivi dell’impianto espresse da autorevoli scienziati (i risultati di
una ricerca ENEA dicono di un incremento 7 volte superiore di anidride
carbonica). – considerata la rischiosa ubicazione dell’impianto prossimo alla
zona residenziale e che questa decisione comprometterebbe la quantità dei
prodotti sia del settore agricolo sia di tutte le attività collegate, presenti
nell’agro caleno, - certi che è
nostro diritto, manifestare preoccupazione, ma ancora più difendere la
salubrità dell’area in un territorio già su soglie di allarme e in osservazione
sanitaria per i numerosi casi di malattie tumorali: chiediamo alla Regione di
intervenire presso il governo per sospendere qualsiasi decisione esecutiva del
progetto”