GOVERNO ZACCHIA IN BILICO? MEGLIO LA VERITÀ TRA QUALCHE GIORNO CHE IL FANGO DEL SOSPETTO ADESSO

 

Calvirisortanews, 09 ottobre 2008

 

Vito Taffuri

 

Si diffondono sempre più in città, soprattutto dopo alcuni annunci incautamente fatti circolare da giornali on-line, voci di un possibile repentino scioglimento del consiglio comunale di Calvi Risorta. Il motivo di base è pesante: infiltrazioni camorristiche, per questo far passare la notizia e poi dire che però non è sicura e non è verificata non è deontologicamente corretto.


La verità è che (come abbiamo già avuto modo di pubblicare) c’è una inchiesta condotta da una commissione prefettizia di accesso che sta trovando in questi giorni le sue risultanze finali. In relazione a ciò, per quanto ci riguarda, pur avendo già da tempo captato queste voci proprie di un profeta di facile sventura, nell’incertezza abbiamo preferito tacere.


E non per omertà o per paura, ma per non creare ulteriore inutile, deleterio e controproducente allarme sociale che ai cittadini di Calvi Risorta e all’immagine della città non serve. Senza allusione a mezzi terzi di comunicazione di massa, riteniamo la questione in oggetto e il trattamento giornalistico da assumere un fatto di serietà editoriale. Anche perché la notizia, in effetti, non c’è. Non c’è nessuna certezza sull’imminente commissariamento del Governo Zacchia.


E’ possibile anzi che finisca tutto come una bolla di sapone. E allora perché calcare la mano? Se poi accadrà, sapremo come trattare il caso, ma con le carte in mano: come sempre. E se lo diciamo noi potete crederci, vista l’attenzione spesso anche critica, che abbiamo riservato in questi anni alla vita amministrativa e politica dell’Ente caleno. Per cui, preferiamo restare in attesa di notizie certe prima di parlare.


L’ultima cosa da dire è che un commissariamento a pochi mesi dal voto amministrativo (che però, di converso, farebbe giustizia e finalmente luce sugli insopportabili sospetti di infiltrazione malavitosa) non sarebbe nemmeno auspicabile, perché si allungherebbe di un altro anno il tempo che ci divide dalle elezioni comunali. Questo perché Calvi vuole andare al voto e vuole la verità sull’integrità degli attuali amministratori pubblici.