AUTOVELOX SPENTI: A RIATTIVARLI CI PENSANO LE PROSTITUTE

 

Calvirisortanews, 10 settembre 2008

 

Vito Taffuri

 

Non è vero che gli autovelox non servano a niente. Servono invece, sicuramente, a fare cassa. L’ha capito bene la prostituta che si è piazzata proprio sotto all’impianto per il momento fuori uso del comune di Calvi Risorta, quello sull’Appia.

 

Forse la battona avrà fatto un ragionamento molto semplice: mentre il comune non lo usa per battere cassa, lo utilizzo io per attirare i clienti. Tanti gli automobilisti che impauriti della presenza del sistema di controllo della velocità, rallentavano ieri proprio in prossimità della prostituta che facendo addirittura meglio dell’autovelox li invitava non a rallentare, ma addirittura a fermarsi.


Al magnaccio adesso verrà in mente di aggiornare la segnaletica verticale. Per esempio vorrà scrivere al posto di “attenzione controllo elettronico della velocità”, un bel “attenzione controllo manuale delle prestazioni”.

Un più avanti “prezzi modici”, e via di questo passo. Furbi sarebbero i comuni che riuscissero a piazzare una bella tassa sulla prostituta, visto che occupa un pezzo di suolo pubblico, che il comune continua a pagare all’Anas anche se l’impianto è spento.


Anzi, la stessa Anas, potrebbe provvedere a chiedere alla prostituta il pagamento di quanto dovuto, visto che di soldi dai comuni ne vede veramente pochi. Sono quasi tutti morosi, mentre si apprestano a perdere centinai di ricorsi, per le multe sulla velocità.

 

Ecco cosa li frena, forse, dall’impiantare una causa contro le prostitute: hanno paura di perdere anche quella.