CENTRALE
TURBOGAS: ZACCHIA PRETENDE IL RISARCIMENTO
Corriere di Caserta,
27 agosto 2008
(die.pen.)
Una centrale turbogas da 800 megawatt sul
territorio dell'Agro Caleno non è certo uno scherzo
sul fronte dell'impatto ambientale. Soprattutto se si
considera che l'area è già da tempo afflitta da altre realtà inquinanti che hanno
fatto dei comuni del comprensorio delle aree a rischio.
Eppure un accordo tra il
Comune di Sparanise e la Calenia
spa ha fatto sì che la centrale entrasse in funzione.
Un accordo che investe, ovviamente, non solo Sparanise, comune capofila, ma anche le realtà circostanti.
Per le cittadine in questione, l'accordo che ha permesso alla Calenia spa
di impiantare la centrale prevede un 'ristoro ambientale',
ovvero un indennizzo economico che le amministrazioni dovranno investire in
progetti di recupero del territorio.
Sono 150mila gli euro che toccano al Comune di Calvi Risorta, soldi che le casse comunali non hanno
ancora visto. Come non si sono fatti vedere i
responsabili della Calenia, ai quali il sindaco Giacomo Zacchia ha più volte chiesto
un incontro. Una situazione che riguarda non solo Calvi
Risorta, ma tutti i Comuni dell'Agro Caleno ai quali
spetta la stessa somma a titolo di risarcimento.
"Bisogna innanzitutto dire che noi siamo
contrari alla centrale - afferma il sindaco Zacchia - ma ormai nulla si può
fare. So che da qualche tempo l'impianto ha già iniziato a produrre energia.
Purtroppo l'Agro Caleno è da sempre vittima di un defraudamento ambientale e ci si ricorda dell'esistenza di
questa zona solo quando c'è da scaricare gli effetti negativi del progresso.
Ormai, però, i giochi sono fatti - prosegue il primo cittadino - e
quindi è giusto che, almeno ci venga riconosciuto quel ristoro ambientale
promesso nell'ambito dell'accordo".
Soldi che l'amministrazione del sindaco
Zacchia intende investire per opere di
riqualificazione ambientale per far sì che un sacrificio fatto dai residenti
non sia del tutto vano.
"Ho nuovamente scritto alla Calenia spa ed al sindaco di Sparanise affinché si facciano
vivi per discutere della questione".
Una lettera che si chiude con un avviso: "Trascorsi
infruttuosamente dieci giorni dalla ricezione della presente il sindaco si
vedrà costretto ad adire le vie legali".
Un messaggio che è tutto un programma e che
potrebbe portare ad un braccio di ferro in sede legale.