Napoletanagas di Caserta: Call center o girone dantesco?
Casertanews, 27 agosto 2008
Mariagrazia Manna
"Avete bisogno di recarvi alla Napoletanagas per informazioni, chiarimenti, proteste? Beh,
Dio ve ne scampi…
Questa mattina lunedì 25 agosto ho
potuto assistere a quello che senza retorica oserei definire un vero girone
dantesco. Da quando l'ufficio relativo le sole
competenze del gas è stato spostato dal comodo, ampio, refrigerato e
accogliente edificio della zona Torretta a via Cesare Battisti, per motivi, che
in qualità di comune cittadina non mi è dato sapere, il servizio impiegatizio è
diventato un disservizio sotto ogni aspetto.
Questa la scena che mi si è presentata davanti agli occhi stamane:
un ambiente largo non più di 30 mt quadri contenente due sole scrivanie, prive di qualsiasi separè per i colloqui con gli utenti, una
impiegata/funzionaria, non so, che riceveva i malcapitati in piedi, al centro
del locale, una fila per scrivania di circa 30 persone ed un tempo di attesa
per persona che andava dai 30 ai 45 minuti a colloquio.
Il display conta persone
bloccato sempre sullo stesso numero, impiegati scortesi e scorbutici, e
per giunta (cose dell'altro mondo) l'ufficio condiviso in coabitazione con
un'altra società di servizi, mentre l'insegna esterna porta la sola
denominazione di NAPOLETANGAS. Insomma un MERCATO.
L'attesa era davvero estenuante, ma il malcontento è cresciuto ancor più quando
gli astanti si sono resi conto che tutto quanto dicevano
all'impiegato diveniva automaticamente di pubblico dominio, vista l'assoluta
mancanza di privacy, così com'è stato concepito l'ufficio, peraltro
assolutamente arrangiato.
Un uomo, tra i presenti, dunque, ha manifestato apertamente
questo disagio sentendosi rispondere, dall'impiegata che riceveva al centro del
"bugigattolo", testuali parole: "La scrivania che vede vuota è
occupata, quell'altra porta è il bagno, se vuole
andare in bagno vada pure".
Su questa uscita
che definire maleducata è un gentile eufemismo, si è ovviamente scatenato il
malumore generale e una diatriba infinita. La fila si è bloccata, i tempi si
sono ulteriormente prolungati, le urla volavano, qualcuno ha gridato di andare
a chiamare i carabinieri e molti sono andati via senza poter espletare
i proprio affari.
Insomma un inferno. Un gruppo di privati cittadini sta già provvedendo per
comunicare tali disservizi e mancanze a chi di dovere.
A me che scrivo, in qualità di utente, cittadina e
componente della pubblica opinione della civile società, sembra davvero che
abbiamo raggiunto il gradino più basso nella giungla già infernale dei
disservizi pubblici.
Intanto ai nostri soldi e alle nostre
tasse non vengono concesse attese, né proroghe, né
giustificazioni di sorta e mentre paghiamo dobbiamo pure sentirci dire che
possiamo farlo nel "c....".
….e poi non ci lamentiamo quando ci dicono che certe cose al nord non succedono."