"Preghiera in spiaggia": intervista al
passionista Padre Rungi
Pupia, 20 agosto 2008
Padre Antonio Rungi,
57 anni, teologo morale campano, superiore provinciale
emerito dei Passionisti di Napoli, docente nelle scuole statali, già direttore
dell’Ufficio comunicazioni sociali e della pastorale del turismo, spettacolo,
sport e tempo libero della Diocesi di Sessa Aurunca (Ce),
presenta, a conclusione dell’estate i risultati della sua iniziativa: convento-spiaggia-sano divertimento, promossa sul litorale domizio e seguita personalmente.
Padre Rungi come è andata la sua iniziativa sul litorale domizio nell’estate che volge al termine? “I risultati sono lusinghieri, in quanto la
formula convento-spiaggia e sano divertimento ha avuto un positivo riscontro
tra i villeggianti e i turisti del litorale domizio,
soprattutto giovani ed adulti”.
Come mai in questo suo progetto hai
coinvolto le suore di Mondragone? “Il motivo è semplice. Abbiamo elaborato un
progetto condiviso tra me, quale cappellano delle Suore della Stella Maris di Mondragone (Ce), e la superiore e la comunità religiosa e soprattutto con i
villeggianti che frequentano il centro estivo di ascolto, nonché oratorio
pubblico, sia nelle giornate feriali che soprattutto festive, per dare un senso
più autenticamente religioso alla vacanza, senza privarla del naturale clima di
distensione e di divertimento”.
Da che cosa è nata la sua idea di portare in spiaggia la recita del
rosario ed altre iniziative di carattere liturgico o di culto? “Dal fatto che il convento delle suore è a
pochi metri dal mare, e quindi era possibile organizzarsi soprattutto nelle
serate, quando il tempo era buono, sulla spiaggia ove le suore hanno già
predisposto le strutture per accogliere i villeggianti. Ci sono gazebo e
cabine, come dire le strutture minime per organizzare la recita del rosario, ma
anche altri momenti di preghiera sulla spiaggia a contatto con la natura e con
il creato. Per chi ha vissuto questi momenti, tra cui diversi giovani, è stato
per loro e per tutti una bellissima esperienza di
fede, ma anche di socializzazione”.
Come è stata la partecipazione e quale
valutazione ne può dare? “La partecipazione a mio modesto avviso è stato
ottima, in quanto non è facile, né semplice coinvolgere sistematicamente alcune
centinaia di persone per iniziative di carattere religioso, soprattutto in quei
luoghi ove sei più esposto e visibile, come è la spiaggia, per manifestare la
tua fede e il tuo credo. D’estate difficilmente la gente va in chiesa e prega.
Il modulo convento-spiaggia-sano
divertimento può essere una nuova formula per interessare i credenti e non di
tutte le età all’estate. Nella struttura delle Suore, infatti, non si è solo
pregato o si è andato in spiaggia per il sole o per il bagno salutare e
rinfrescante, ma si sono avuti momenti di animazione,
di cultura, di giochi, soprattutto quando è stata prevalente la componente
giovanile”.
La inorgoglisce il fatto che della sua
iniziativa hanno parlato tutti i giornali del compreso il Times,
come pure le radio e le Tv italiane ed estere? “Assolutamente no.
Rientra nei nostri doveri di sacerdoti e pastori di animare in modo degno e
rapportato alle situazioni locali il popolo di Dio e il gregge che il Signore
ci affida, anche per un breve periodo come sono i turisti e i villeggianti. Con
l’aiuto delle Suore, che sono state co-protagoniste
dell’iniziativa, mi sembra che l’esperimento sia andato bene. Certo non
nascondo una personale soddisfazione che anche la stampa locale, nazionale e
mondiale abbia prestato attenzione a questa semplice iniziativa, forse per
alcuni banale, ma che in sé porta un messaggio nuovo per l’estate a qualsiasi
livello e in qualsiasi luogo, quello della coniugabilità
della preghiera con il sano divertimento, con il riposo, con un rigenerante
bagno nelle acque del nostro splendido mare e con la tintarella
e l’abbronzatura a cui aspirano un po’ tutti, comprese le suore, i preti e i
monaci”.
Quali i prossimi appuntamenti in vista della conclusione
dell’estate? “Giovedì
21 agosto, alle ore 20.30, sempre dalle Suore della Stella Maris
in Mondragone, animerò il Cenacolo di preghiera con
la partecipazione dei villeggianti, residenti e chiaramente le stesse suore. In
vista della conclusione dell’estate, ho pensato e ci stiamo organizzando con le
suore, per tenere una grande celebrazione eucaristica,
nel luogo più idoneo, tra spiaggia e convento, per ringraziare Dio del dono di
questa estate, che pur trascorrendo, almeno da noi, in assoluta serenità, non
ci ha fatto dimenticare i drammi del mondo, con la guerra, con gli incidenti
stradali, gli incendi, i tanti morti, con la povertà e la miseria di tante
persone, con lo smog, il traffico, con la questione dei rifiuti non del tutto
risolta almeno dalle nostre parti e tante altre questioni di vita sociale e
relazionale che abbiamo avuto a cuore nelle nostre intenzioni di preghiera,
nelle mie omelie e catechesi e nel dialogo fraterno tra suore, villeggianti e
residenti”.
Dopo questa esperienza, a quanto sembra
positiva, intende ripeterla il prossimo anno? “Mi hanno insegnato che le cose che vanno non si toccano, fin quando
è possibile portarle avanti in modo degno ed efficace. La formula estiva convento-spiaggia-sano divertimento è proponibile sempre e
dovunque, soprattutto quando ci sono le strutture a disposizione, la buona
volontà delle persone, la disponibilità della clientela e un pò di creatività in chi è chiamato a proporre e mai
imporre le cose. Dopo l’esperienza positiva di quest’anno, d’intesa con le Suore, sicuramente ripeteremo
il tutto il prossimo anno, migliorando le cose che non sono andate bene e
contando su una maggiore collaborazione dei fedeli laici, degli operatori
turistici e gestori dei lidi. Iniziative del genere richiamano turisti e
villeggianti, perché vengono assicurati non solo
spiaggia, divertimento, ma anche assistenza spirituale. E
molte persone, compreso i giovani, desiderano anche questo, nonostante tutto”.