L’ANTICA
CALES TRASFORMATA IN UNA PATTUMIERA: L’AMMINISTRAZIONE NICCHIA
Calvirisortanews, 19 agosto 2008
Vito Taffuri
Sacchetti abbandonati di rifiuti di ogni genere. Poi ci sono copertoni, cartoni, resti di
spazzatura incendiata, persino lastre di amianto, ecc…
Le tante discariche a cielo aperto che è possibile incontrare ovunque, nell’area dell’antica Cales, sono la vergogna del nostro territorio.
Sicuramente un impegno
più concreto da parte dell’assessore ai beni culturali dott. Piero Ulderico
Salerno e l’assessore all’ecologia Carmelo Bonacci, avrebbe in ogni caso
salvato il salvabile, anche se ormai non sarà facile risanare tanto presto il
territorio, dove sono presenti circa oltre trentasei discariche a cielo aperto
o forse più.
Dal comune non arriva alcun segnale
d’iniziativa per una nuova bonifica del territorio, in particolare dell’area
archeologica, della vecchia città Romana, dove bastavano già i tombaroli che hanno portato via ormai ogni oggetto della
bellissima città di Cales, ci volevano anche le tante
discariche a farne una vergognosa cornice.
Oggi dove c’è la storia, l’arte, troviamo
invece monnezza di ogni
genere, in particolare i rifiuti pericolosi, dove le discariche, ormai grazie
al poco impegno politico dell’amministrazione civica retta dal sindaco Giacomo
Zacchia, si sta cancellando la storia della bellissima città Romana, dove per
bonificare tutto ci vorranno altri cinque anni di amministrazione non di Zacchia,
ma di Caparco, sicuramente come già dimostrato.
Insomma, da quelle parti c’è solo degrado
all’antica Cales, trasformata in una vera e propria
pattumiera di rifiuti, che ormai ha sommerso le
strade, gli ingressi dei terreni di proprietà privata, i canali delle acque
piovane, e inquinato il territorio dell’agro caleno.
Nel frattempo i responsabili continuano a
restare seduti sulla loro poltrona fregandosene politicamente di quanto da noi
più volte denunciato.