LASSU’…SULLA COLLINA DELLA PICCOLA LOURDES……QUALCUNO CI HA RUBATO UN SOGNO

 

Vito Taffuri

 

Calvirisortanews, 17 luglio 2008

 

È ancora polemica sulla questione della “Piccola Lourdes” dei Martini di Visciano e dei metodi di Don Enzo Gravante. Come già commentato in un altro articolo giornalistico, in effetti, il giovane sacerdote disattivava le campane, le luci e la bellissima croce azzurra, della bellissima Lourdes. Sicuramente Don Enzo, non conosce la storia della piccola Lourdes, e non sa nemmeno che lì c’è morto un fedele nel compiere l’opera, oggi trasformata in un ritrovo di musicisti ed altro.


Insomma, i suoi metodi hanno calpestato la storia, ma soprattutto cancellando le fatiche dei volontari che con tanti sacrifici e con tanti contributi volontari donati a padre Bartolomeo, si è costruito un bellissimo luogo di preghiera. In poco tempo invece, Don Enzo come dice qualcuno “il prete dei giovani”, ha fatto in modo di cancellare la storia, rubando un sogno di tutti i fedeli. E per quanto accade, un cittadino ci faceva recapitare un suo scritto che la redazione ha deciso di pubblicare integralmente.


Inizio –

Era una calda e dolce serata ieri, 15 di agosto, e così verso le 21 decidemmo con la famiglia di uscire dall’afa che avvolgeva la nostra casa per una piacevole passeggiata per le vie del paese. Così ci portammo nella lottizzazione San Nicola pronti a degustare una granita al limone ed ascoltare quello che la serata calena ci offriva.


Seduti intorno ad un tavolinetto ci rinfrescammo con il sapore morbido e gustoso del profumo d’estate, mentre intorno a noi, piccoli e grandi, vestiti d’uopo per la festa ci giravano intorno. Dal palco predisposto, un turbinio multicolori di luci e di voci annunciavano l’inizio di una gara canora di buona musica. Il prof. Nicola Carletti ed il suo staff ci avrebbero allietato la mente con canzoni italiane in una piccola gande gara canora alla quale oramai siamo abituati da oltre 23 anni.


E così dal palco il presentatore, dopo le normali presentazioni ufficiali ed i ringraziamenti del Sindaco, si accingeva a dare inizio alle “danze“. Una voce nuova, dal palco iniziò così la presentazione dello spettacolo, e con piacevole, devo riconoscere, andare, riconobbi in quella voce quella del nostro parroco cittadino, Don Enzo Gravante, che sostituiva il “vero“ presentatore mancante per motivi personali. Piacevole devo dire il suo muoversi sul palco, d’altra parte abituato al microfono ed alle anime, così come lo sono stati i suoi improvvisi aneddoti di insegnamenti di vita spirituale che spesso tra un concorrente ed un altro riusciva ad incastonare.


Così la serata trascorse tra una canzone e l’altra e la granita di limone… e venne il tempo di ritornare a casa. Riprendemmo l’auto per il ritorno a casa percorrendo Via Nazionale e poi Via della Piccola Lourdes. Solo allora, all’ingresso di questa strada mi accorsi di qualcosa che sembrava mancare. Certo...mancava e come. La collinetta della Piccola Lourdes era spenta.


Che strano pensai, forse colpa di un improvviso black-out elettrico. Mi prese una strana malinconia improvvisa nel vedere quel posto privo della visibilità alla quale oramai ero abituato. Quella croce azzurra e quelle luci che illuminavano quel posto mistico non c’erano più. Attraversammo tutta la via e quando giunti sulla sommità dei Martini di Visciano incrociammo una donna alla quale chiedemmo notizie di quel “buio“.


Stupore e delusione nell’apprendere che non era un black-out ma la precisa volontà di Don Enzo di spegnere quelle luci in uno al suono delle campane per non meglio precisate esigenze finanziarie collegate al costo dell’energia elettrica. Leggemmo nelle parole e negli occhi di quella donna insieme alla delusione la tristezza dell’abbandono di quel posto voluto e cercato dalla gente di Calvi insieme alla consapevolezza di non poter nulla contro quella decisione.


E così ritornammo a casa con nella mente quel lontano febbraio del 1992 quando il “SOGNO“ di un piccolo agricoltore portò in quel posto una piccola statua della Madonna di Lourdes posandola tra rovi e sterpaglie onde rendere omaggio alla Madre di Dio. E dal quel 1992 una segreta, ma non tanto, volontà divina ha spinto l’amore cristiano del popolo caleno fino a costruire quello che oggi si vede lassù.


Ed ancora nella mente ho visto il passare dei giorni, dei mesi, degli anni durante i quali una costante determinazione cristiana spingeva verso quel posto, oramai mistico, ad incontrare lassù la Madre di Dio e pregare per la sua intercessione. Ma ieri sera, mentre in un altro posto del paese luci sfavillanti e cori di bambini inneggiavano alle canzoni, lassù c’era il buio più completo e nessuno poteva alzare la propria voce al Signore. Quanta tristezza amici miei e tutto questo per qualche bolletta di luce da pagare? Mi rifiuto di crederlo. Mi rifiuto di credere che quel parroco della nostra Comunità abbia potuto operare un simile taglio.


Mi rifiuto di credere che si possa prediligere la mondanità di una serata canora alla possibilità di una preghiera in un posto desiderato e voluto. Mi rifiuto di credere che quel “sogno“ sia ritornato ad essere un luogo di rovi e sterpaglie dove le funzioni liturgiche non vengono più eseguite. Mi rifiuto di credere che quella chiesetta non venga più aperta al culto pubblico e che quelle campane sono ora “mute e silenziose“ e non chiamano a raccolta più tanti fedeli soltanto per un meschino conto finanziario.


Mi rifiuto perché mi sento un cristiano ed un uomo. Avevamo un Sogno realizzato lassù dove ognuno di noi poteva spendere una parte del proprio tempo accanto alla Madre del Signore. Don Enzo, io credo, cosi come credono tutti i Caleni, che Lei sia una persona comunque eccezionale per il suo impegno ed il suo continuo raccogliere anime in giro per il paese e mi rifiuto di credere in quello che ho scritto.


Dimostri che non è cosi, restituisca quel posto di nuovo al culto della gente di Calvi. Avevamo un sogno….non ci faccia dire che qualcuno…..HA RUBATO IL NOSTRO SOGNO… barattandolo con feste e canzoni, presentazioni di piazza ed immagini e luoghi che nulla hanno di sacro e di divino. La gente La ama….ora dimostri che Lei…ama questa gente comune e sincera che non chiede altro di starle accanto e pregare insieme Lassù…dove quel sogno appartiene a tutti noi.

Fine -