Cerchi lavoro? Più facile trovarlo se hai una laurea o almeno il diploma

Redazione, 16 agosto 2008

Nel 2008, meglio presentarsi al colloquio di lavoro, con in tasca la laurea o almeno un diploma:  la facilità di essere assunti, in un caso su due, è doppia.

Sale infatti al 51,1 per cento la quota di assunzioni destinate a quanti hanno completato un ciclo di studi universitari o secondari superiori, sette punti percentuali in più di quanto registrato nell’anno record 2007, quando la stessa quota era pari al 43,9 per cento di tutte le assunzioni programmate nell’anno dalle imprese in assoluto la quota più alta mai rilevata da Unioncamere e Ministero del Lavoro attraverso l’indagine Excelsior 2008.

Secondo i risultati dell’indagine, che saranno al centro di un convegno in programma a Roma il 15 e 16 settembre, sono oltre 423 mila le assunzioni previste, nel corso dell’anno, dalle imprese per diplomati e laureati. Meglio poi se si cerca un impiego come economisti e ingegneri (i più richiesti tra i laureati), mentre i ragionieri detengono il primato tra coloro che hanno concluso un ciclo di studi secondario.

Entrando nel dettaglio dei dati: su un totale di 827.890 assunzioni programmate nel corso dell’anno, la richiesta più consistente è quella di diplomati (335.280). La domanda di lavoratori in possesso del titolo di studio secondario aumenta così di circa 42mila unità rispetto allo scorso anno. In termini relativi, i diplomati rappresentano il 40,5 per cento della domanda di lavoro complessiva riferita al 2008 (circa sei punti in più dell’anno precedente). Anche la domanda di laureati continua a crescere: saranno 88mila i neo-assunti con laurea nel 2008 (il 10,6 per cento del totale delle entrate contro il 9 per cento del 2007). Tra gli imprenditori appare più netto l’orientamento a collocare in azienda giovani con alle spalle il quinquennio di studi (46 per cento delle entrate di laureati con il tre + due), mentre la laurea breve concentra una quota più contenuta della domanda (21 per cento).

Fra i tipi di studio, è l’indirizzo economico a mantenere il primato delle richieste delle imprese – segnala ancora l’indagine Excelsior: 26.110 i laureati con questa specializzazione che il sistema produttivo intende assumere entro l’anno. A ruota seguono l’indirizzo di ingegneria elettronica e dell’informazione (10.500), che precede quello di ingegneria industriale (9.220) e il sanitario e paramedico (7.290).

Alle spalle delle lauree con indirizzo insegnamento e formazione (5.840) si colloca l’indirizzo chimico-farmaceutico, con 4.900 richieste. Per quanto riguarda i diplomi, i più gettonati si confermano quelli dell’indirizzo amministrativo e commerciale (111.900 assunzioni), seguito dall’indirizzo meccanico (33.840) che, rispetto allo scorso anno, ha superato l’indirizzo turistico-alberghiero (21.620). Oltre 15mila, infine, le richieste dell’indirizzo elettrotecnico.

A livello territoriale, l’indagine firmata da Unioncamere e ministero del Lavoro segnala notevoli differenze, con un forte gap tra il Nord e il Mezzogiorno d’Italia. Se nel Nord-Ovest infatti la quota di laureati e diplomati richiesti dalle imprese arriva addirittura a raggiungere il 56 per cento (il 14 per cento interesserebbe i titoli universitari, il 42 per cento quelli secondari superiori), scendendo di poco (al 52 per cento) nel Nord-Est e al Centro (50,7 per cento), è notevole invece la contrazione al Sud (poco più del 45 per cento la quota totale, con i laureati che dovrebbero incidere solo per il 7,3 per cento ed i diplomati per il 38 per cento).

A livello provinciale, le quote più consistenti di laureati sul totale delle assunzioni programmate a livello locale, dovrebbero interessare Milano, Torino, Trieste, Reggio Emilia e Roma. Quelle meno consistenti Grosseto, Lecce, Ragusa, Enna e Pistoia. Catania, Venezia, Varese, Lodi e Reggio Calabria, invece, sono le province che ricercano le quote più elevate di diplomati. Minori le opportunità, invece, per questi titoli di studio a Caserta, Foggia, Enna, L’Aquila e Messina.