L’AUTOVELOX: ARRIVANO I PRIMI DATI ED E’ POLEMICA

 

Calvirisortanews, 04 agosto 2008

 

Vito Taffuri

 

I tanto discussi autovelox fatti installare dalla giunta Zacchia hanno da sempre destato l’attenzione – purtroppo mai in positivo – di svariate autorità (Procura della Repubblica, Corte dei Conti, Ministero dei Trasporti, Autorità di Vigilanza, Prefettura, Giudici di Pace), della stampa locale e nazionale (Corriere del Mezzogiorno, Italia Oggi, Corriere di Caserta e Gazzetta di Caserta) e di trasmissione televisive (Exit, su La7).


I numeri, come sempre, sono impietosi. Più di 36mila verbali elevati; più di 18mila notificati; altri 18mila circa da notificare. Di quelli notificati gli automobilisti ne hanno impugnato circa 15 mila innanzi al Prefetto di Caserta o davanti al Giudice di Pace di Pignataro Maggiore, competente per territorio. E già le prime sentenze che il Giudice di pace sta emettendo, sono negative per il piccolo comune dell’agro caleno, che sperava di sistemare le proprie finanze installando le diaboliche e odiate macchinette.


E, invece, sembra che siano proprio le casse del comune ad essere a rischio: anche se le spese legali, i giudici di pace le stanno compensando, tuttavia il comune sarà costretto a pagare le spese fisse per stampa e spedizione dei verbali. Cifra che si aggira sui 200 mila euro e che l’opposizione in consiglio comunale ne aveva già contestato il mancato inserimento in bilancio. A ciò si aggiunga che si è comunque in attesa degli esiti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di S. Maria C.V. che ha avviato delle indagini proprio sugli autovelox installati dal comune di Calvi Risorta, a seguito di un esposto – querela inoltrato dalle opposizioni.


E’ d’obbligo fare una sintesi del fatto ed il risultato porta ad un inquietante verdetto e cioè che le casse comunali di questa ridente cittadina, anche nel caso di mancato accoglimento dei ricorsi contro le multe autovelox, sono in profondo dissesto, pur se questo comune non campa con le multe autovelox, la sciagurata idea di fare cassa con i due rilevatori elettronici della velocità, si é rivelata essere un vero fallimento. Le statistiche sui tassi di incidentalità nei tratti di strada in cui sono stati posti in funzione i due autovelox, testimoniano invece che essi non servono ai fini della sicurezza stradale.

Ecco gli ulteriori dati che dimostrano la fallimentare iniziativa della giunta comunale che aveva pensato di fare cassa con la messa in servizio dei due autovelox, addirittura agendo al di fuori di ogni legge che regolamenta la materia, ignorando anche i pareri emessi dagli enti preposti al rispetto delle regole da parte dell’amministrazione comunale, in questo caso. 1. Nota del Comandante della Polizia Municipale di Calvi Risorta con prot. 1923/2008 indirizzata al Sindaco ed alla giunta, descriveva con dovizia di particolari la situazione relativa al contenzioso, evidenziando l’impossibilità di gestire questi due autovelox ed i dati da lui stesso riportati parlavano di:


• 36.134 verbali emessi
• 18.380 notificati
• 17.754 ancora da notificare
• 15.000 ricorsi circa (cioè, oltre l’ottanta per cento dei verbali notificati) e presentati dagli sfortunati e tartassati automobilisti, sia in Prefettura che dal Giudice di Pace.

Il Giudice di Pace sta accogliendo i primi ricorsi presentati, ad eccezione di quelli privi di firma o per quelli unici nei confronti di più verbali (cioè coloro che hanno ricevuto più verbali e che li hanno contestati con un unico ricorso. Infatti la regola indica un ricorso per ogni singolo verbale)

 

I ricorrenti automobilisti hanno rilevato numerose irregolarità dell’accertamento, come per esempio:

 

• La segnaletica non a norma e difforme dal decreto Bianchi che specificava dettagliatamente dover essere a fondo blu, con scritte in bianco che garantisce un’ottima lettura e non quelli a fondo bianco con scritta in nero installata dal noleggiatore dell’impianto.


• Il posizionamento della segnaletica che deve preventivamente e nei termini detti avvisare gli automobilisti della presenza dell’apparecchiatura autovelox, é stato realizzato in modo malandrino, perchè non visibile e non regolamentare nella distanza, in violazione del principio informatore previsto dal Codice della Strada a tutela della sicurezza.


• I notevoli servizi fotografici scattati dagli automobilisti a testimonianza inoppugnabile di quanto sopra esposto. L’annullamento da parte del Giudice di Pace di circa 400 verbali per settimana che tradotti in soldoni danno 45.000 € di mancati introiti per il comune, evidenziando una clamorosa assenza di memorie difensive dell’amministrazione comunale per sostenere la propria tesi.


• Ciò indica chiaramente che tutti i ricorsi presentati dai malcapitati automobilisti saranno accolti delineando un dissesto economico grave dell’amministrazione comunale in carica quantificabile in 200.000 € di mancati introiti oltre alle spese fisse da corrispondere alla Gest Line ed alle Poste Italiane per la stampa e la notifica di 15.000 verbali impugnati dagli automobilisti ed accolti dalle decisioni del Giudice di Pace.Da segnalare i grandi disagi degli automobilisti che hanno preso d’assalto il Comune mettendo in Assoluto stallo il Comando dei Vigili Urbani e l’ufficio protocollo per la presentazione dei ricorsi.


Le segnalazioni della minoranza circa il mancato stanziamento delle spese fisse nel bilancio di previsione 2007 e per quello del 2008, con le Poste che sollecitano continuamente il pagamento delle proprie spettanze che sono pari a 250.000 € attualmente e che sono destinate ad incrementarsi a causa della notifica dei restanti verbali elevati. E’ evidente che tale operazione sta portando l’amministrazione comunale all’accumulo di una notevole mole di debiti, definiti fuori bilancio e che fu anche segnalata con una interrogazione parlamentare dal senatore Emiddio Novi il 12 dicembre 2007.


Il comune di Calvi Risorta, si costituiva solo dopo la pubblicazione di alcune sentenze che condannava l’Ente, e così si è costituito in giudizio con delibera di giunta n. 17 del 17/07/2008, nominando un pool di 3 avvocati (che costeranno all’ente, indipendentemente dall’esito del giudizio, almeno 15.000,00 €), ai quali però è stata assegnata probabilmente una missione impossibile visto i primi dati ufficiali e l’orientamento dei Giudici di Pace (e non solo quelli di Pignataro Maggiore) hanno infatti già accolto centinaia e centinaia di ricorsi, per cui difficilmente si discosteranno dal loro consolidato orientamento, allora a questo punto il pool di avvocati avranno sicuramente poche soluzione, insomma staremo a vedere.