Intervista all’attore Francantonio sul senso dell’attimo

 

Redazione www.CalviRisorta.com, 02 agosto 2008

 

L.S.

 

Durante una gita a Napoli insieme, io e l’attore Francantonio, abbiamo avuto modo di scambiarci idee sul teatro e sull’essere attore, partendo da una frase. Così abbiamo deciso di realizzare, riferendoci alla suddetta frase, un’intervista amichevole.

 

«Il potere si trova sempre nel presente… Ad ogni attimo stai continuamente creando te stesso. Cambiando i tuoi pensieri cambi il tuo destino, la tua direzione, le tue circostanze, il tuo ambiente. Non dimenticarlo mai, il potere è nel “momento”!…»

 

 

Così recita un famoso detto indiano, invitandoci a cogliere sempre e ovunque il valore e l’essenza dell’attimo. Ma per te, Francantonio, in questo momento, di cosa è fatto l’attimo?


Gli eventi vengono da soli, a noi resta il compito di saperli cogliere. Per me adesso l’attimo si chiama teatro. Una realtà che da sempre inseguo e che da sempre coltivo come mia passione. Ma finalmente da passione posso affermare che il teatro è ora per me un vero e proprio lavoro, una professione. Ho capito che vivere è un po’ come essere fermi in una stazione ferroviaria, in attesa del proprio treno. Il treno prima o poi arriva per tutti, allora è meglio farsi trovare pronti. E soprattutto, una volta che si è saliti sul treno, la cosa più difficile è continuare la corsa, non scendere per paura o farsi buttare giù. Con ciò voglio dire che quando ci viene data la possibilità, l’attimo, di trovare la nostra strada a noi resta l’arduo compito di dimostrare chi siamo e quanto vogliamo rischiare per continuare.

 


Visto che anche a me piace questa metafora della vita come un viaggio in treno, ti chiedo: quali sono state le ultime stazioni dove ti ha portato il treno del teatro?

 

La grande esperienza acquisita con i diversi progetti “MUSEUM” di Renato Carpentieri, per me già al quarto anno, mi ha gratificato tantissimo. E’ stato per me un grande merito partecipare a questo evento davvero particolare, durante il quale le sale della Certosa si animano per un mese, dando vita ad una nuova forma di arte teatrale. Inoltre non vorrei omettere l’esperienza teatrale al Mercadante che mi ha visto partecipe di importanti spettacoli come: “La Tabernaria” e i tanti “Pulcinella al Mercadante” con Renato Carpentieri alla regia, arrivando così con soddisfazione allo scorso anno a ricoprire il ruolo di Pulcinella. Però l’evento più prestigioso e gratificante è arrivato a novembre dello scorso anno con il “FAUST” di Glauco Mauri, compagnia MAURI-STURNO, e con la quale da gennaio ad aprile 2009, riprenderemo la tournèe.

 


Renato Carpentieri è ormai un nome conosciuto dagli italiani. Vorresti dirci cosa rappresenta Renato per te?


Renato per me è al centro di una svolta, quella che mi ha portato dall’essere un attore amatoriale ad essere un attore professionista, con tutto ciò che questo significa.

 

 

Hai avuto la fortuna quindi di lavorare anche con un monumento del teatro italiano cioè Glauco Mauri, penso che sia uno degli ultimi baluardi del vero teatro inteso con la “T” maiuscola: cosa puoi dirci di questa esperienza nazionale?

 

Glauco Mauri e Roberto Sturno sono delle persone eccezionali. In compagnia mi sono ambientato molto presto e poi Glauco oltre ad essere un grandissimo attore e un vero maestro, è una persona di un’umiltà ineguagliabile.

      


Attualmente cosa ti vede impegnato?


Nell’attesa di riprendere la tournèe nazionale a gennaio con Glauco, sono impegnato in diversi progetti, quali:

L’inferno di Dante nelle grotte di Pertosa

Sogno a Pompei e Baia 

Qui rido Io ”, spettacolo proposto dalla compagnia di De Simone al “Napoli Teatro Festival Italia” sulla vita di Eduardo Scarpetta che prossimamente replicheremo…

MUSEUM ” che anche questo anno a settembre si ripeterà, slittato appunto per il “Napoli Teatro Festival Italia”, e poi un lavoro molto suggestivo sul - Sacco di Capua - che insieme all’amico Jury Monaco abbiamo già proposto per l’estate Capuana. Lo spettacolo si chiama: “Memoria di una strage”.



Nel tuo futuro prossimo cosa c’è?


Il lavoro che al momento vede impegnate maggiormente le mie energie è un monologo che sto montando sulla storia di Enrico V e un atto unico di Eduardo… non voglio aggiungere altro per non togliere al pubblico il gusto della sorpresa. Spero solo che questi lavori possano vedere le scene quanto prima.



Ti chiedo per concludere una tua personale riflessione su che cosa vuol dire “essere attore”.


L’attore non è un mestiere, ma è un vero e proprio modo di vivere. Fare l’attore non si riduce solo al momento delle prove o all’andare in scena, c’è un lavoro continuo e costante che l’attore fa su se stesso, per crescere sia artisticamente che personalmente, eternamente teso verso una nuova dimensione. L’attore è un gioco molto serio della vita. E come dice sempre il maestro Glauco: “ritmo, energia e leggerezza…