E' una storia di passione e di coraggio quella che arriva da Calvi Risorta, in provincia di Caserta, e, precisamente,
dall'Azienda Agricola Kales, azienda biologica
specializzata nella produzione di extravergine realizzato con una monovarietale di corniola campana, tipica della nostra
regione, e solitamente non apprezzata dai contadini per l'esiguità del prodotto
reso. Puntando con fiducia sul territorio circostante, Francesco Zona, titolare
dell'azienda, maresciallo dei carabinieri in pensione, ha convertito il terreno
paterno, adibito a coltivazione di varietà più note, diffuse e generose di olive, come la leccina, alla
coltivazione della sola corniola, ricavandone non più di 6mila litri di olio
all'anno. Premiato più volte, presente nella ristorazione di qualità da Milano
a Roma, fino al Quisisana di Capri e al Vairo del Volturno, ristorante in provincia di Caserta,
l'olio "del maresciallo" ha convinto perfino i Coreani. Proprio prima
di Natale è infatti partita una campionatura di
extravergine per il paese asiatico. Il contatto c'è stato alla Mostra
d'Oltremare di Napoli.
Emilia Filocamo
Sono
due i grandi amori di Francesco Zona, titolare dell'Azienda Agricola Kales di Calvi Risorta, in provincia di Caserta: oltre
a quello per l'Arma, di cui ha vestito la divisa da maresciallo, ormai in
pensione, quello incondizionato per la natura. E se la tessera di socio del Wwf non poteva dimostrarlo sufficientemente, l'aver realizzato
un'azienda scommettendo solo nella generosità del territorio suggella questo amore sincero. Un pizzico di coraggio ha trasformato
l'amore in un'attività che oggi Francesco Zona definisce umilmente "
secondaria" ma che dell'hobby ha ben poco, vista l'esperienza, la passione
ed il sacrificio.
"Più
che coraggio è sicuramente sembrata una follia quando ho deciso — racconta
Francesco Zona — andando anche contro il volere paterno, di convertire il
nostro terreno da coltivazione di leccina, verità
diffusissima dell'olivicoltura locale, a coltivazione di corniola campana ma il
tempo mi ha dato ragione".
E
addentrandosi nei meandri delle cultivar e degli
ulivi nodosi, si scopre che la corniola campana, che è poi tipica della nostra
regione, è spesso stata snobbata dai contadini ed
addirittura estirpata perchè piuttosto parca quanto a
resa. L'intuizione geniale di Francesco Zona è stata proprio
questa: andare controcorrente, nonostante tutto.
"Spesso
andare controcorrente può essere un'ancora di salvezza — aggiunge Francesco
Zona — è stato così che mi sono reso conto che, lavorata, questa cultivar da un olio delicatissimo, dal sapore
eccezionale".
E
di eccezionalità confermata si legge negli
apprezzamenti e nei premi ricevuti dall'olio del maresciallo, oltre alle conferme
commerciali che non si sono fatte attendere troppo.
"Il
nostro olio è un prodotto di nicchia, realizzato in quantità contenute, circa
6mila litri all'anno — chiarisce Francesco Zona — non
a caso siamo presenti nella ristorazione di qualità dal Quisisana
di Capri ai migliori ristoranti di Caserta, Roma e Milano".
E
proprio prima di Natale una parte di questo olio ha
valicato i confini nazionali per raggiungere la Corea.
"Tutto
è accaduto alla Mostra d'Oltremare di Napoli durante una fiera — racconta Francesco
Zona — un distributore coreano, accompagnato da uno
chef, ha assaggiato entusiasta il mio olio e ne ha voluto una campionatura.
Dopo pochi mesi eravamo presenti in Corea con il nostro marchio e la nostra
etichetta, ma con le diciture chiaramente in lingua coreana".
Lo
chef e il distributore hanno fatto da ponte con una catena di ristoranti
coreani di alto livello.