PASTICCIO AUTOVELOX: SI PROFILA IL DANNO ERARIALE

 

Calvi Risortanews, 27 giugno 2008

 

Vito Taffuri

 

È ormai oltre un anno che ci occupiamo ininterrottamente dei due autovelox fatti installare dalla giunta Zacchia il 9 agosto 2007, al termine di una gara d’appalto censurata nel tempo dal Ministero dei Trasporti, dall’Autorità di Vigilanza, dalla Corte dei Conti, e dai consiglieri di minoranza, e infine, dalla comandante della Polizia Municipale.


Abbiamo dimostrato, atti ufficiali alla mano, che dall’esecuzione del contratto ne avrebbe tratto enormi benefici solo la ditta noleggiatrice degli autovelox, la quale vedrà ripagarsi svariate decine di volte il costo delle apparecchiature locate: il corrispettivo che il comune dovrà corrispondere al gestore per le prime due fatture presentate, ad esempio, sarebbe sufficiente ad acquistare a titolo definitivo – e non a noleggiare, come invece prevede il contratto posto in essere dall’ente – ben 11 autovelox.


Abbiamo altresì dimostrato che le casse comunali ne sarebbero uscite a pezzi, finanche nel caso di riscossione di tutti i verbali emessi (cioè di mancato accoglimento di tutti i ricorsi), con un ammanco di oltre 280.000,00 €. Le statistiche sui tassi di incidentalità, i tratti di strada in cui sono stati installati ed il breve lasso di tempo in cui sono stati in funzione, sembrano testimoniare invece che i due autovelox nulla avevano a che vedere con l’invocata sicurezza stradale.

A mettere ora la pietra tombale su una scelta politica rivelatasi fallimentare fin dall’inizio – in attesa delle imminenti decisioni da parte della magistratura, che da tempo ha aperto un fascicolo d’indagine – interviene una nota della comandante, indirizzata al sindaco e alla giunta, che descrive dettagliatamente la situazione relativa al contenzioso, mettendo in evidenza l’impossibilità materiale di gestire lo stesso.


I dati sono impietosi: 36.134 verbali emessi, di cui 18.380 notificati, 17.754 ancora da notificare ed all’incirca 15.000 ricorsi (oltre l’80% dei verbali notificati), presentati dai tartassati utenti della strada sia in Prefettura che al Giudice di Pace. Tre contravventori su quattro hanno in altri termini preferito impugnare il verbale piuttosto che soccombere ai gabellieri elettronici voluti dalla giunta Zacchia: il risultato è stato l’assalto agli uffici comunali e lo stallo del Comando di P.M. e dell’ufficio protocollo.


Studi ed analisi tecniche condotte dalla Caianiello sembrano quindi dimostrare che, per definire tutte le attività connesse alla gestione dei ricorsi (acquisizione degli stessi al protocollo, visione delle foto, predisposizione delle controdeduzioni, costituzione in giudizio, notifiche, decurtazione dei punti della patente,…) occorrerebbe chiudere il comune al pubblico per almeno sei mesi, ed impiegare a tempo pieno tutto il personale in forza all’ente, anche quello assegnato ad altri uffici.


Morale della favola: vi è un’alta probabilità che tutti i ricorsi vengano accolti per la mancata presentazione delle memorie difensive da parte del comune, che non solo non conseguirà un centesimo di utile ed anzi un sostanzioso ammanco, ma avrà un ulteriore danno di almeno 200.000,00 € (le spese fisse da corrispondere alla GestLine ed alle Poste Italiane per la stampa e la notifica dei 15.000 verbali impugnati e, presumibilmente, accolti).


Proprio in merito a queste spese fisse, i consiglieri di minoranza hanno diverse volte segnalato il mancato stanziamento delle stesse sia nel bilancio 2007 che in quello del 2008, con le Poste Italiane che sollecitano ripetutamente il pagamento delle proprie spettanze – oltre 250.000,00 € al momento, destinate a crescere ulteriormente in vista della notifica dei restanti verbali – e l’accumularsi di una enorme massa di debiti fuori bilancio (e pensare che questa “erronea previsione” era stata segnalata persino dal senatore Novi, in un’interrogazione parlamentare risalente allo scorso dicembre duemila e sette.


All’appello mancano inoltre le spese legali che la comandante aveva chiesto (a quanto pare inutilmente) al responsabile finanziario di iscrivere nel bilancio di previsione 2008, un inspiegabile errore che avrà come conseguenza l’impossibilità di gestire il contenzioso!

 

Ma chi sono i responsabili di quella che si preannuncia come una vera catastrofe, sia per gli uffici che per le casse comunali?


La comandante sembra non avere dubbi al riguardo: il sindaco, che non avrebbe mai tenuto in alcuna considerazione le decine di note tecniche a lui indirizzate (neanche quelle dei consiglieri di minoranza, aggiungiamo noi, che a differenza della giunta avevano anzitempo intravisto tutte le possibili irregolarità della gara e previsto le problematiche cui il comune sarebbe andato incontro), il funzionario che ha predisposto ed espletato la contestata gara (ing. Antonio Bonacci su indirizzo della giunta) ed il funzionario che vi ha dato esecuzione senza aver preliminarmente organizzato il servizio e valutato la sua fattibilità con le limitate risorse a disposizione (dr. Onofrio Tartaglione, nono segretario dell’era Zacchia). Tutte persone estranee all’area di vigilanza, e forse per questo all’oscuro delle attività che vi si svolgono.


Ciò nonostante, il sindaco non ha esitato a conferire loro la responsabilità di un settore così delicato, come quello di Polizia Municipale, sottraendola alla ben più competente comandante Caianiello: una scelta, quella del sindaco, protratta per ben 3 anni che, oltre ad arrecare evidenti danni al comune (spese liquidate in sentenze favorevoli all’ufficiale e richieste di risarcimento pendenti presso il Giudice del Lavoro.