A QUANTO
AMMONTA IL DANNO? L’AUTOVELOX DI ZACCHIA PROVOCA UN BUCO DI 600 MILA EURO IN BILANCIO
Calvirisortanews, 04
giugno 2008
Salvatore Minieri
Una
delle battute più divertenti della cinematografia italiana, ma, soprattutto, ed
è per questo che ne riportiamo un’immagine, rappresenta al meglio l’ultimo
Consiglio di Calvi Risorta. Il sindaco Giacomo Zacchia e la sua maggioranza si ritrovano a fare i conti
con una previsione assolutamente imprecisa in
riferimento al bilancio 2007: le somme di denaro provenienti dalle sanzioni
dell’autovelox che avrebbero dovuto rimpinguire il
bilancio dell’Ente, invece sono servite solo a saldare le spese di notifica dei
verbali (Poste, Gestline ecc...).
Anche i bambini sanno come si sono svolti i fatti, ma forse, è meglio sottolinearlo per l’ennesima volta: la gara per l’impianto
dell’occhio sparamulte è stata veramente la linea più
bassa mai toccata dalla maggioranza politica calena.
Tutte le cifre sono sballate, la gara per il noleggio
dell’autovelox si è rivelata poco ortodossa, ma, soprattutto, l’Ente ha
scoperto di non avere cifre adeguate per la notifica delle multe. In pratica,
si è tentato di dare ossigeno alle casse comunali con un indotto che, lo sanno
tutti i sindaci italiani, ha costi di realizzazione e
di gestione notevoli.
Calvi, invece e come al solito, è andata in
controtendenza, cercando di trarre il massimo beneficio con il minimo (anzi
nullo) sforzo economico. Il risultato? Migliaia di multe in
giacenza; ferme perché non ci sono i soldi per notificarle. Il bilancio
comunale prevedeva un introito di più di 600 mila euro,
derivante proprio dall’enorme numero di sanzioni trasmesse
dall’autovelox.
Invece no. Come nel film
“Totò, Peppino e la malafemmina”, l’assessore alle
Finanze, Ermanno Izzo si è sentito rivolgere in
Consiglio la fatidica domanda dal sindaco. “A quanto ammonta il danno?”: tra il
drammatico e il grottesco, Izzo ha dovuto prendere
atto che quei 600 mila euro non arriveranno mai a rinvigorire le disastrate
casse del Comune di Calvi Risorta.
Insomma, dove la voce di previsione annunciava un profitto di oltre un miliardo
di vecchie lire, è stato apposto uno granitico ed inquietante zero: praticamente, dove ci si attendeva la somma di ingresso più
alta, ci si deve accontentare di una cifra pari a meno di un centesimo di euro.
Il danno, proprio per citare ancora Totò e Peppino, è di quelli grossi e non
basta sentir dire all’assessore alle Finanze: “Due parole e ho detto tutto”;
no, questa volta il sindaco deve sollevare dalle responsabilità il dottor
Ermanno Izzo, perché il membro della Giunta non ha
alcuna colpa.
Ad Izzo, infatti, non può essere ascritta alcuna
responsabilità gestionale. La gara dell’autovelox è
stata autorizzata da altri membri dell’esecutivo. Magari lo
stesso vicesindaco pro tempore Piero Salerno che, non
riuscendo a far tagliare nemmeno un ciuffo d’erba dalla devastata area
archeologica, è corso a rotta di collo a firmare la delibera per l’impianto
dell’autovelox sul confine tra Calvi e il bivio di Teano.
Insomma, in una settimana si è giocata la partita più importante per la credibilità e la tenuta di questa maggioranza. Prima il
rinvio a giudizio a carico del sindaco per il reato di abuso
in atti d’ufficio (previsto per il prossimo 15 ottobre), poi il crollo della
maggioranza che si trova con 600 mila euro di falla nella previsione economica.
A Orta di Atella, per molto, ma molto meno, è stata spazzata via
un’Amministrazione. A Calvi, invece, dopo scandali sulle gare d’appalto
probabilmente poco chiare, avvisi di garanzia, funzionari arrestati, rinvii a
giudizio e clamorosi buchi in bilancio, gli organi di controllo continuano nel
loro lavoro di indagine.
Ma c’è ancora da accertare qualcosa? Chi è che ha
ancora dubbi sulla squadra politica di Zacchia venga
subito allo scoperto: magari le visite psichiche alle quali è
stata sottoposta la dottoressa Caianiello potrebbero
rivelarsi davvero utili per chi crede ancora che questa maggioranza possa
gestire con serietà e capacità programmatica una città come Calvi Risorta.
Se Zacchia ha chiesto a Izzo a quanto possa ammontare il danno, la redazione di questo
giornale telematico sintetizza la fase attuale della
maggioranza con un “Senza nulla a pretendere”. Ovvio, no? Tanto ci sentiamo
sempre più come Totò e Peppino a Milano, sperduti e abbandonati dalle autorità
di vigilanza e controllo di ogni ordine e grado.