MARROCCO CANDIDATO SINDACO
E CAPARCO ALLA PROVINCIA: SI PUO’ FARE
Salvatore Minieri
Portale
di Pignataro Maggiore, 19 maggio 2008
Non sono più delle
voci di mercato, non è nemmeno il solito cicaleccio che preannuncia
una gustosa stagione elettorale di un piccolo centro. No, niente di immaginato, pare sia tutto concretamente in itinere: Caparco e Marrocco stanno per
sedersi allo stesso tavolo per la creazione di una superlista da presentare
alle amministrative del 2009.
Clima politico
incandescente a Calvi Risorta, con quattro gruppi che
hanno già iniziato a fare campagna elettorale. Ma i
due membri della minoranza hanno le idee molto chiare. Marrocco,
dal canto suo, ha la voce più grossa di Antonio Caparco: il dermatologo, infatti, è una figura nuova e di
grande profilo e, elemento da non sottovalutare, ha dalla sua un vento popolare
davvero impressionante.
Sarebbe, secondo
una larga fetta degli elettori caleni, la figura
giusta per risanare le sorti di un Comune che, di certo, non ha brillato per
trasparenza e funzionalità negli anni della gestione Zacchia.
Caparco, però, non sembra così remissivo e pronto a
deporre il vessillo.
L’ex sindaco di Calvi, infatti, avrebbe già accettato l’invito di
Marrocco a sedere allo stesso tavolo, ma a condizioni
molto chiare. Se Marrocco dovesse essere
definitivamente portato alla candidatura alla carica di primo cittadino, Caparco chiederebbe una contropartita di
quelle massicce: la vicesindacatura nella
Giunta Marrocco e un assessorato di spessore (Lavori
Pubblici e Beni Culturali).
Ma non finisce qui, anzi, Caparco
non nasconde di puntare dritto alla Provincia. Marrocco
non avrebbe alcun problema ad assicurare allo stesso Caparco
tutto l’appoggio nella corsa al parlamentino di Corso
Trieste. Insomma, tra i due papabili di maggiore peso, pare si stiano delineando le prime linee di un’intesa che, se portata a
piena maturazione, metterebbe fuori gioco il gruppo che sostiene il giovane
medico Giovanni Lombardi e quello del sindaco uscente Giacomo Zacchia.
Se Caparco e Marrocco dovessero trovare una brillante e corretta
quadratura del cerchio, al sindaco Zacchia non
rimarrebbe altra strada che quella della fusione con il gruppo Lombardi: non
proprio una compagine nuova, anzi, molti pezzi del motore sono già in odore di
rottamazione, senza ecoincentivi, s’intende.