CASO
CIMITERO: I MORTI INIZIANO A “PARLARE”
Calvirisortanews, 19
maggio 2009
Salvatore
Minieri
Non è la prima volta che ci occupiamo del caso cimitero di
Calvi Risorta, ma in questa occasione così grottesca, vogliamo ricordare
che, i nostri reportage sul Camposanto caleno,
avevano fruttato corpose querele da parte del sindaco e dell’assessore al ramo,
Damiano Zona, che venivano sistematicamente archiviate.
Oggi,
dopo un lungo e meticoloso screening sulla produzione documentale
del caso, la Procura della Repubblica ha inviato i periti per valutare se il
reato di mancata autorizzazione all’uso del luogo sacro fosse fondato.
Dalle prime voci si viene a conoscenza di una
terribile falla, di una condotta che sembrerebbe omissiva da parte dei
consiglieri preposti alla cura e al funzionamento del cimitero. Le sepolture
sarebbero addirittura ‘illegali’, prive di
qualsivoglia autorizzazione, anche se tutto a tutt’oggi è in fase di
indagine.
Le denunce della minoranza e dei gruppi consiliari, capeggiati da Antonio Caparco e dal dottor Giovanni Marrocco,
secondo un primo quadro di notizie maturate, sarebbero non solo fondate, ma
addirittura frutto di un paziente e costante lavoro di
controllo e denuncia che, potrebbero sicuramente portare ad importanti
risvolti.
Dopo
due anni di denunce e servizi giornalistici (al pari delle giostrine
e della questione autovelox e GEA) sarebbe in arrivo l’ennesimo scandalo, non
ci sorprende più, è storia di tutti i giorni.