ZACCHIA:
IL CONFRONTO DINANZI AI GIUDICI IL PROSSIMO 22 MAGGIO
Calvirisortanews, 18
maggio 2008
Vito Taffuri
Dopo
il rinvio del 20 marzo scorso, si celebrerà il prossimo 22 maggio l’udienza
preliminare, presso il Tribunale di S. Maria C.V., in cui si deciderà se
rinviare o meno a giudizio il sindaco per l’ipotesi di abuso d’ufficio nei
confronti della comandante della P.M., la dr.ssa Anna
Caianiello. Ma questa è solo
l’ultima tessera di un intricato mosaico in continuo componimento.
La comandante, in forza al comune ormai da 5 anni, è stata
infatti dapprima esautorata dalla responsabilità del settore di Polizia
Municipale, attraverso dei decreti sindacali che il Sostituto Procuratore ha
ritenuto di dubbia legittimità, e poi addirittura rimossa dal comando del
Corpo, vicenda questa per la quale il comune è stato citato presso la sezione
lavoro del Tribunale sammaritano per una richiesta di
risarcimento danni, avanzata dall’ufficiale, per 300.000,00 €.
Quest’ultima vertenza prende dunque le mosse da un
atto che ha determinato il demansionamento e la dequalificazione professionale della comandante – come
peraltro già accertato dal Giudice del Lavoro, con provvedimento del
14/07/2006, che disponeva il reintegro dell’ufficiale nelle mansioni di
comandante – basato su una visita medica, disposta dall’ing. Bonacci, il cui esito è stato
completamente ribaltato dal Collegio medico legale dell’A.S.L.
CE/1, che ha giudicato la comandante soggetto altamente idoneo allo svolgimento
delle proprie mansioni.
Nel
successivo tentativo obbligatorio di conciliazione, inutilmente esperito dalla Caianiello (prot. n. 8271 dell’8 agosto 2006), il legale dell’ufficiale non
usa mezzi termini ed eufemismi, arrivando ad affermare, riportiamo testualmente
le sue parole, che “l’amministrazione comunale di Calvi Risorta ha utilizzato
la visita medica come una clava per agire in odio al Comandante Caianiello. È questa la verità”, e che l’illegittimo atto
di trasferimento “risultava l’ennesimo, e non ultimo,
tentativo dell’amministrazione comunale di Calvi Risorta di ledere la
ricorrente quale vittima predestinata di una vera e propria persecuzione
perpetrata con ripetuti e reiterati abusi in atti di ufficio in esclusivo suo
danno, manovrata, ispirata e diretta dal Sindaco, con il compiacente avallo e
complicità del Responsabile del Settore P.M. e del Segretario Comunale”.
I danni erariali conseguenti alla probabile condanna del comune (risarcimento
danni e spese legali) verranno, anche in questo caso, verosimilmente accollati
al bilancio dell’ente, cioè all’intera cittadinanza,
che potrebbe così pagare il prezzo di una situazione a dir poco paradossale.
Ancor più clamorosa, però, è la richiesta di rinvio a giudizio del sindaco per
un presunto abuso d’ufficio nei confronti dell’ufficiale: non solo per la
gravità dell’ipotesi di reato, ma anche perché un eventuale accoglimento della
richiesta – con il sindaco costretto ad affrontare un rischioso processo
penale.
Alquanto singolare, peraltro, appare il fatto che,
pochi mesi prima dell’udienza preliminare del 20 marzo, il sindaco abbia
conferito di nuovo alla comandante quella responsabilità del settore che le
aveva revocato quasi tre anni prima in favore della dr.ssa Pacelli,
seconda della lunga lista di segretari comunali dell’era Zacchia.
La
Caianiello, intanto, sta per essere trasferita al
comune di Caserta (la giunta Zacchia ha già adottato
la necessaria deliberazione e si è in attesa, dopo
quasi due mesi, che la giunta Petteruti riesca a fare
altrettanto), da dove arriverà il nuovo comandante della P.M. di Calvi Risorta
che, nell’assumere tra pochi giorni l’incarico, si troverà subito alle prese
con lo spinoso caso autovelox, una vera e propria patata bollente che rischia
di scottare le mani di non poche persone.
Il contratto di noleggio è stato infatti censurato dal
Ministero dei Trasporti, dall’Autorità di Vigilanza, dalla Corte dei Conti, dai
consiglieri di minoranza, dal segretario comunale, dalla comandante della P.M.
e infine non dimentichiamo l’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere,
che sembrerebbe che potrebbe adottare duri provvedimenti visto i fatti,
denunciati dagli stessi consiglieri di opposizione.