CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER IL “CASO GIOCHINI”

 

Calvi Risortanews, 16 maggio 2008

 

Vito Taffuri

 

Il prossimo 3 luglio 2008 si celebrerà, presso il Tribunale di S. Maria C.V., l’udienza preliminare del procedimento penale, innanzi al GUP dr.ssa Amodeo.

 

Si tratta della ben nota vicenda dell’acquisto dei giochi installati nella villetta comunale, che ha indotto la Procura ad adottare dapprima provvedimenti restrittivi nei confronti del funzionario tecnico Ing. Antonio Bonacci e del titolare della ditta aggiudicataria, la “Tecnopolimer s.r.l.” di Sessa Aurunca, per gravi ipotesi di reato (truffa aggravata, turbativa d’asta e falso ideologico) e, successivamente, a richiedere il rinvio a giudizio dei due indagati.


La vicenda è emersa grazie alla costante attività di controllo della minoranza (guidata dai consiglieri Giovanni Marrocco e Antonio Caparco) che ha evidenziato gli eventuali profili di irregolarità del procedimento di gara, nonché un possibile danno per le casse comunali stimabile tra i 5.000,00 ed i 7.000,00 €: denaro rinveniente dai contributi di costruzione – anche se a lungo millantato dagli amministratori come rinuncia alle proprie indennità di funzione – e, almeno stando alle ipotesi di reato formulate, spariti tra le pieghe di una discutibile gara d’appalto.


Lo stesso sindaco Zacchia, ha sempre sostenuto la perfetta regolarità della fornitura, arrivando a presentare un eventuale denuncia per calunnia contro chiunque avesse provato a dire il contrario: ma gli atti adottati dalla magistratura lo hanno clamorosamente smentito dando, almeno per ora, pienamente ragione ai consiglieri di minoranza.


Vista anche l’inerzia della giunta, gli stessi consiglieri hanno inoltre presentato un’interrogazione che, dopo aver ricostruito i passaggi salienti dell’intera vicenda, mira a conoscere quali siano i reali intendimenti dell’amministrazione in merito alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso.


Il comune, in quanto parte lesa, ha infatti la possibilità (ed anzi, come sottolineato dai consiglieri interroganti, il dovere) di costituirsi parte civile, anche allo scopo di ottenere l’integrale risarcimento degli eventuali danni subiti ed accertati nel corso del dibattimento; analoghi provvedimenti sono stati d’altronde già adottati dalla giunta anche in altre circostanze.