“AVANTI IL PROSSIMO”: IL BOLLETTINO PERIODICO SULLA MIGRAZIONE DEI FUNZIONARI COMUNALI. SIAMO GIUNTI AL PRIMATO DI 36 INCARICHI!

 

 

Vito Taffuri, 02 Maggio 2008

 

 

Lo scorso 27 febbraio, all’indomani della “fuga” del segretario Tartaglione in Emilia Romagna, abbiamo fatto il punto sulla situazione organizzativa del comune, in continuo fermento, con la speranza che dopo 4 anni di tentativi Zacchia avesse finalmente trovato la squadra giusta per cercare di far funzionare gli uffici comunali, ormai nel caos più totale quasi a riflesso di un paese allo sfascio. Ma ci eravamo illusi, poiché nel giro di altri due mesi vi è stata un’ulteriore scossa tellurica, che ha fatto saltare altre importanti poltrone.


Continua infatti l’esodo senza fine dei funzionari erranti alla disperata ricerca di una fissa dimora. Dal 15 giugno 2004, data di insediamento dell’amministrazione Zacchia, malcapitati girovaghi passano in quel di Calvi Risorta e, per motivi ai più ignoti, dopo pochi mesi decidono di darsela a gambe levate o di cambiare addirittura lavoro: e così, un comune amministrato da una coalizione che si definisce apertamente e pubblicamente di centro-sinistra, sembra aver fatto della diffusione del precariato il proprio tratto peculiare! Ma è giunto ora il momento di raccontare nel dettaglio questa storia incredibile, che sembra quasi ricalcare quella dello sventurato popolo ebraico. Ad iniziare proprio dai segretari comunali. Il primo incaricato da Zacchia è stato il dr. Antonio Bocciero, valente funzionario scovato dall’ex sindaco Caparco; neanche due mesi ed è già pronto a fare le valigie, sostituito dal segretario generale Dina Pacelli Pagliuca.


Dopo pochi mesi di lavoro al comune – complice forse qualche strano virus il cui ceppo alberga nella casa comunale, ed attacca in particolar modo i segretari – il funzionario è colpito da una lunga malattia, e così il comune si accolla sia le spese per il segretario titolare, assente per malattia, che quelle dei tanti altri segretari che l’hanno nel frattempo sostituita (tra i quali i dottori Raimondo Acampora, Renato Aragno, Alfredo Calci, De Francescantonio Arturo e Pasquale Schettino), con un danno accertato di circa 40.000,00 €. Arriva quindi il nuovo segretario comunale, il dr. Gargiulo Achille, il quale resiste un po’ di più, arrivando a ben 6 mesi di servizio (un vero record), superati i quali preferisce “espatriare” in altri comuni dell’hinterland napoletano. Nell’aprile del 2006 arriva a corte un altro intraprendente girovago, il dr. Onofrio Tartaglione, che dotato di una calma olimpica riesce a resistere ben 22 mesi, stabilendo il nuovo primato di “durata segretariale” dell’era Zacchia.


Nel frattempo il comune ha bandito l’ennesimo avviso di selezione alla ricerca del nuovo segretario comunale. Visto però che gli aspiranti concorrenti iniziano a mancare – gli unici tre segretari che hanno avuto l’ardire di presentarsi non hanno infatti superato il selettivo provino con il nostro esigente sindaco – il comune si avvale nel mentre dell’opera del dr. Francesco Tufano Decimo (non è un doppio cognome, ma il numero di serie!) che, dopo soli due mesi, sembra abbia assunto la decisione di seguire i suoi predecessori verso mete più tranquille. Il comune, ancora alla ricerca del nuovo titolare, dovrebbe affidarsi così nelle mani dell’undicesimo provvisorio segretario (qualcuno inizia a parlare, a questo punto, della “maledizione di Bocciero”).

 

Non che ai funzionari vada poi tanto meglio.


Il record di durata appartiene all’ex responsabile finanziario, il dr. Gennaro Ventriglia, in grado di resistere per ben 24 mesi quando, dopo una convivenza forzata con il primo cittadino, complice forse anche un rifiuto di troppo rivolto a chi non ama sentirsi dire di no (ma sulla vicenda esistono ben 4 diverse versioni dei fatti), viene prima sostituito ad interim dal dr. Tartaglione e poi dal dr. Ortensio Fabozzi, funzionario proveniente da quel di Aversa, che ha finora resistito 17 mesi in part-time. Da registrare che il dr. Ventriglia è stato l’unico, tra i tantissimi funzionari transitati in Piazza Municipio, a non rassegnare le proprie dimissioni e a giungere fino alla fine del proprio incarico, non prorogato dal sindaco senza alcuna motivazione tecnica ed in pieno contrasto con il parere dell’assessore alle finanze (come possiamo leggere nella delibera di C.C. n. 36/2006). All’ufficio tecnico vi è poi una rivoluzione continua. Il primo funzionario incaricato è stato l’ing. Antonio Bonacci, silurato in malo modo e sostituito il 1° settembre 2006 – dopo lo sdoppiamento dell’ufficio tecnico – con un tandem composto dall’arch. Alfredo Maciariello e dall’ing. Antonio Zona.


Pochi mesi e rassegna le proprie dimissioni l’arch. Maciariello, che viene prontamente sostituito con l’ing. Claudio Valentino, da Caserta. Dopo poche settimane è il turno dell’ing. Zona che sbatte la porta e viene incredibilmente sostituito dal rientrante ing. Antonio Bonacci, al termine di un corteggiamento durato oltre un mese e continui pellegrinaggi a Canossa. Nel frattempo l’ing. Claudio Valentino abbandona il comune (lo ritroveremo, dopo qualche mese, ricoprire l'incarico di direttore dei lavori di completamento dell’edificio polivalente, sito in Via Cales), mentre la giunta procede alla riunificazione del settore tecnico che viene assegnato nelle mani del “figliuol prodigo” Bonacci.


Questo assetto dura poco poiché, nel mese di marzo 2007, l’ufficio tecnico viene di nuovo sdoppiato, e mentre Bonacci si occupa esclusivamente dei lavori pubblici, l’urbanistica e l’edilizia privata viene affidata all’ing. Tiziana Izzo (la quale si occupava prima delle pratiche del terremoto in sostituzione del dimissionario ing. Claudio Pitocchi, che aveva a sua volta sostituito il geom. Attanasio); in sostituzione dell’ing. Izzo verrà invece nominato, dopo qualche mese, il geometra Ricciardi. Nel giugno 2007 l’ing. Bonacci, presagendo forse il peggio, rassegna le proprie dimissioni cedendo il passo all’ing. Piero Cappello, fratello dell’attuale sindaco di Piedimonte Matese e componente del direttivo del consorzio ASI di Caserta.


Il 29 aprile 2008 si consuma l’ennesimo colpo di scena: l’ing. Izzo, che aveva un contratto fino al giugno del 2009, rassegna le proprie dimissioni per “motivi familiari” e, con una rapidità che ha del sorprendente, il giorno dopo Zacchia ha già nominato il suo successore. Si tratta dell’ing. Vincenzo Cenname, attuale sindaco del comune di Camigliano, che avrà il compito non solo di far ripartire la raccolta differenziata ma, qualche politico locale già maligna, anche di dare eventualmente una mano al nostro sindaco alle prossime elezioni provinciali – quelle del 2005 si sono infatti concluse con una sonora batosta del consigliere Zacchia ad opera del “sindaco per antonomasia” Antonio Caparco –, dal momento che il comune di Camigliano parrebbe rientrare nello stesso collegio elettorale di Calvi Risorta.


Per quanto riguarda la polizia municipale, invece, dopo una prima breve riconferma della comandante, la dr.ssa Anna Caianiello, l’incarico viene affidato ad interim, in una successione più o mena rapida, alla dr.ssa Pagliuca, al dr. Ventriglia, all’ing. Bonacci ed al dr. Tartaglione, dopo un tentativo naufragato di far approdare al nostro comune persino il comandante della P.M. di Vitulazio; anche qui vi è da registrare il colpo di scena finale che ha visto il reincarico della dr.ssa Anna Caianiello, avvenuto lo scorso gennaio 2008, nel corso di una vera e propria battaglia a colpi di carta bollata tra la stessa ed il primo cittadino che ha portato la comandante ad avanzare una richiesta di risarcimento danni per € 300.000,00, ed il sindaco a subire una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio nei confronti dell’ufficiale della Polizia municipale.

La Caianiello, intanto, è pronta per essere trasferita al comune di Caserta (la giunta ha già adottato la necessaria deliberazione), da dove arriverà il nuovo comandante della P.M. di Calvi Risorta che, nell’assumere tra pochi giorni l’incarico, si troverà subito alle prese con lo spinoso caso autovelox, una vera e propria patata bollente che rischia di scottare le mani di non poche persone. Per il settore amministrativo, esautorato immediatamente Giuseppe Caparco, così come anticipato in campagna elettorale, il sindaco ha conferito l’incarico dapprima al dr. Antonio Bocciero, quindi alla dr.ssa Pagliuca, successivamente al dr. Ventriglia, per proseguire con l’ing. Bonacci, il dr. Tartaglione e concludere, anche qui con una scelta clamorosa, con il reincarico allo stesso Giuseppe Caparco, alle stesse condizioni contrattuali tanto stigmatizzate da Zacchia e soci nella passata campagna elettorale!


D’altro canto questo diffuso parossismo organizzativo investe anche altri organi, e connota molte altre scelte politiche dell’attuale esecutivo. Nessuno dei componenti del collegio dei revisori dei conti – che al termine di una lunga diatriba avevano certificato il mancato rispetto del Patto di stabilità 2006 – è stato infatti riconfermato nel 2007, quando a prevalere è stato il rag. Salvatore Fattore di Sparanise, storico militante di “Alleanza Nazionale” preferito dalla giunta Zacchia a tanti altri concorrenti di Calvi Risorta e votato persino dai “compagni” Salerno e Bonacci. Per quanto riguarda il Nucleo di valutazione vennero dapprima incaricati il dr. Massimo Zona e la prof.ssa Nicolina Migliozzi i quali, dimessisi il 13/11/2007 per iscritto, sono poi ritornati sui propri passi, anche se nell’aria sembrerebbe che ci sia in ogni caso, la volontà di imminente sostituzione degli attuali rappresentanti.


Stesso caos per la formazione della compagine politica; con una modifica statutaria, infatti, il sindaco ha nominato altri due assessori che si aggiungevano ai quattro designati nel giugno del 2004. Viene poi individuato nella persona del dr. Giovanni Marrocco il nuovo presidente del consiglio, figura normalmente prevista solo nei comuni con più di 15.000 abitanti; lo stesso dottore però, intuendo forse che c’era del “marcio in Danimarca”, ha rassegnato le proprie dimissioni (diverrà uno dei più fieri oppositori della giunta Zacchia e del suo modus agendi, insieme ai consiglieri Taffuri, Geremia, D’Onofrio ed al gruppo di Antonio Caparco) ed è stato sostituito, con un ribaltone da prima repubblica, dal consigliere Gabriella Perrotta, eletta dapprima nella lista di Capuano in quota Forza Italia, e poi passata nella ben più comoda poltrona della maggioranza Zacchia, in quota Margherita (ora PD: il partito che vede a Calvi ben due sezioni, l’una facente capo proprio alla Perrotta l’altra, ostile alla corrente Zacchia/Cipro/Perrotta, ad Antonello Bonacci).

Vi è stato poi l’avvicendamento alla carica di vicesindaco tra Cipro e Salerno, e quello alla carica di assessore tra Zona e Fattore. Nell’era Zacchia, d’altronde, abbiamo anche potuto assistere al proliferare di due Pro-loco, di due protezioni civili ed alle dimissioni del relativo presidente sostenuto proprio da questa amministrazione. Ricapitolando la situazione è la seguente: 11 segretari comunali; 3 responsabili finanziari; 8 funzionari tecnici; 4 tecnici incaricati delle pratiche del terremoto; 7 responsabili della Polizia Municipale e 7 responsabili del settore amministrativo: per un totale – limitandoci ai soli funzionari e tralasciando i segretari – di ben 36 incarichi!


Riguardo i professionisti con incarico di natura fiduciaria – conferito direttamente e liberamente dal sindaco senza alcuna procedura concorsuale – questi assommano ad 11, di cui 5 di Calvi Risorta (Ventriglia, Bonacci, Zona, Maciariello e Izzo) ed addirittura 6 pescati altrove (il rag. Salvatore Fattore di Sparanise, il dr. Fabozzi di Aversa, l’ing. Claudio Valentino di Caserta, l’ing. Piero Cappello di Piedimonte Matese, l’ing. Vincenzo Cenname di Camigliano ed il prossimo comandante dei vigili di Casagiove): davvero un bell’esempio di coerenza per un’amministrazione che, in piena campagna elettorale, aveva fermamente dichiarato di voler valorizzare la “calenità” ed i tanti talenti presenti sul territorio, che non hanno certamente nulla da invidiare ai professionisti scelti da Zacchia in altri comuni. Appare evidente che le aspirazioni politiche del sindaco – con il pensiero rivolto alle elezioni provinciali e regionali piuttosto che a quelle comunali – lo inducano ad uscire dai ristretti ambiti del territorio caleno, dove il suo già ridotto consenso è ormai in picchiata, per andare alla ricerca di nuovi agognati palcoscenici, dove però recitano attori molto più attrezzati e talentuosi del nostro. A pagare le spese di una evidente incapacità di organizzare la macchina burocratica e politica è ovviamente la cittadinanza, che oramai non riesce più a capirci nulla in questo caos primordiale ed ai conseguenti disservizi.


Ma la legittima domanda che ci poniamo è: perché tutti questi segretari comunali e tutti questi funzionari scappano letteralmente dal nostro comune? Perché solo al nostro comune vi sono inarrestabili dimissioni per “motivi personali”, “motivi economici”, “aspirazioni professionali”, “mutamento di lavoro”, “mobilità”, “malattia” o sostituzioni per “parenti invisi”, “mancata visione preventiva di atti” e chi più ne ha più ne metta? Potrebbe essere magari solo una serie di sfortunati eventi, una pura coincidenza, ma come si dice: una coincidenza è tale, due sono un indizio e tre sono una prova; al comune di Calvi Risorta abbiamo almeno 36 coincidenze!