Caserta24ore,
11 aprile 2008
Paolo
Mesolella
All’Ufficio
Archeologico di Calvi Risorta tira aria di
smobilitazione. Gli addetti all’ufficio e la stessa dirigente responsabile
dell’Ufficio caleno, si trovano in un’estrema impossibilità di agire e di
operare. Da quando vi è stata la riorganizzazione
dell’Ufficio Regionale e la Soprintendenza di Caserta è stata accorpata a
quella di Benevento, a Calvi non si può più operare. Si naviga a vista.
Praticamente, spiegano in Sovrintendenza, non esistiamo più come ufficio. Siamo stati tagliati fuori. Da quando ci hanno separati dalla Soprintendenza di Napoli, siamo stati
tagliati fuori da tutto. Non abbiamo più alcun ufficio e referente cui
rivolgerci. Non possiamo inviare e ricevere lettere o fax e non abbiamo alcun
protocollo perché non sappiamo a chi fare capo. Non si possono depositare atti
o richieste perché non sanno a chi mandarle.
A
Napoli, infatti, non è più possibile, mentre a Benevento e
Caserta, il nuovo sovrintendente Pagano
non ha ancora preso servizio, causa malattia. Insomma la riforma della
Sovrintendenza regionale, oltre a penalizzare Caserta, sta creando anche molta
confusione nella sedi periferiche come quella calena.
Ora
che la Sovrintendenza di Napoli, con il prof. Guzzo, è stata accorpata a
Pompei e dipende direttamente dal ministero e che la
sovrintendenza di Avellino è stata accorpata a Salerno, a Caserta non poteva
andare peggio che essere abbinata a Benevento.
Sarebbe
proprio il caso – spiegano in sovrintendenza - che il
Direttore regionale Scala desse le dovute disposizioni per cercare di far
uscire gli uffici casertani dalla confusione. Ogni
giorni a Napoli arrivano centinaia di lettere dirette agli uffici casertani che però nessuno più consegna. E’ il caso di
Calvi.
Nei
prossimi giorni, per esempio, devono arrivare a Calvi 40 soci dell’Archeoclub di Acerra
e non si è potuto avere il necessario permesso per aprire il Teatro romano.
“Non
possiamo acquisire la richiesta – ha spiegato la responsabile dell’ufficio
caleno della soprintendenza, Colonna Passaro, perché non sappiamo poi a chi rivolgerci per
avere l’autorizzazione”.
Sono
assenti infatti, per malattia, sia l’attuale
sovrintendente archeologo di Caserta e Benevento, Pagano, sia l’ex
sovrintendente di Napoli, dott.ssa Nava.
Intanto
però si lasciano quaranta persone (turisti venuti apposta per vedere Cales) fuori dai cancelli del Teatro e si permette che i poveri
ruderi romani di Via Forma cadano in rovina e che la bellissima grotta
affrescata delle Formelle, diventi ricettacolo di immondizie.