LA FAVOLA DEI BROGLI

Caserta24ore, 11 aprile 2008

 

Bruno Mele

 

Al termine delle elezioni del 2OO6 il presidente sconfitto, ossia Berlusconi, cominciò a proclamarsi vittima di brogli elettorali; per lui, l’invincibile, non poteva esserci una causa diversa.

 

Intanto dimenticava che al governo c’era lui ed il ministro dell’Interno era Pisanu, di FI. Chi mai avrebbe potuto effettuare i brogli elettorali a danno del Cavaliere senza macchia?

 

Ma i comunisti, è ovvio, perché hanno in odio lui che ha accumulato immense ricchezze col suo attivismo e il suo modo di accomodare certe faccende, mai un minimo, decoroso accenno alle leggi ad personam.

 

Ne seguì una cagnara con polemiche aspre che culminò con la conta delle schede contestate, e quale fu il risultato? L’Unione di Prodi si vide assegnare un altro migliaio di voti. Nello stesso periodo c’erano state le elezioni comunali a Palermo e a vincere fu il candidato Cammarata, di FI.

 

Di recente sono stati arrestati tre presidenti di seggio per aver falsato i dati delle loro sezioni con l’aggiunta di schede votate preventivamente per Cammarata. Dunque, il broglio elettorale si è verificato proprio ad opera di quella parte che quando non ottiene i risultati sperati se ne dichiara vittima. Prima di quelle votazioni Berlusconi aveva dichiarato, a Palermo, che solo i coglioni avrebbero potuto votare per la Sinistra; non aggiunse qualifiche per i propri elettori.

 

Personalmente non lo ritengo degno neppure di critiche feroci e non ne faccio; mi limito a riportare i fatti. Prima ancora dell’importantissima tornata elettorale del prossimo 13 aprile ha ripreso a parlare di brogli; ed allora è evidente che prevede la sconfitta e cerca di attribuirla non alla sua scialba figura di politico ma alla congiura della Sinistra che detiene subdolamente anche il potere dei mezzi di informazione.

 

Un teatrino irritante e penoso che richiede, questo sì, la presenza di coglioni. Ma gli elettori sono ancora una volta d’accordo con lui come a Palermo? Credo di no, se l’ineffabile Cavaliere, dopo aver sbandierato l’enorme vantaggio che i sondaggi gli assegnano sul PD, si rifugia nell’angolino buio dei presunti brogli per gettare ombra sul vincitore, che sarà Veltroni.

 

Ed allora prepariamoci in tempo ad ascoltare lamentele sulle criminali congiure, a sentire parlare di nomine di commissioni per verificare tutte le schede, ad accuse lanciate a destra e a manca ai traditori dell’ultima ora, e magari anche a Casini che con la sua UDC ha minato le basi dell’egemonia politica del PDL.

 

Sarà una lagna facilmente digeribile perché nel frattempo il PD starà provvedendo alle iniziative politiche e sociali più urgenti per frenare lo sfascio dello Stato. Intanto le conoscenze generali degli elettori si arricchiranno di un’altra ridicola favoletta da raccontare ai nipotini, se sulle scene future dovesse apparire un altro esperto di brogli elettorali come il Cavaliere.