L’Archeoclub guida i turisti alle Grotte affrescate

Caserta24ore, 29 marzo 2008

 

X SETTIMANA DELLA CULTURA


L’ARCHEOBLUB GUIDA I TURISTI ALLE GROTTE DEI SANTI E DELLE FORNELLE DOVE GLI AFFRESCHI BIZANTINI SONO STATI STRAPPATI DALLA PARETE CON IL MOTOSEGA


Continua senza soste l’attività di divulgazione storica dell’Archeoclub “Cales”, alla riscoperta delle meraviglie dell’Agrocaleno.

 

In occasione della X settimana della cultura, infatti, questa mattina alle ore 10, con partenza dalla Cattedrale di San Casto, il sodalizio del Presidente prof. Mesolella, accompagnerà i visitatori alla scoperta delle interessantissime grotte affrescate dei Santi e delle Formelle; visitatori che per l’occasione verranno anche da Napoli, Marigliano, Acerra e Mugnano.

 

Una buona occasione, quindi, per vedere lo stato di completo abbandono in cui sono state lasciate dalla Sovrintendenza ai monumenti.

 

“Non si può far finta di niente – ha spiegato il presidente dell’Archeoclub caleno Paolo Mesolella - passano gli anni e le Grotte affrescate dei Santi e delle Formelle, rimangono sempre più abbandonate a se stesse. Con gli affreschi bizantini che scompaiono dalle parete, strappati a forza con il motosega. O bucati da punteruoli e completamente fradici per l’umidità”.

 

In verità, osservando lo stato in cui si trovano questi due importanti monumenti caleni si rimane senza parole. I pochi affreschi, bagnati dall’umidità e bucati, sono una sconvolgente testimonianza di degrado storico e ambientale.

 

Prima hanno rubato gli affreschi della Grotta dei Santi (X sec.), poi hanno rubato quelli alla Grotta delle Fornelle (XI sec.) a Calvi Vecchia. Un danno irrecuperabile. Hanno forzato il cancello di ferro e poi, con un motosega, hanno brutalmente strappato gli affreschi dalla parete.

 

Tutti i volti dei santi, ad uno ad uno, sono spariti: Sant’Elena, S. Giovanni Evangelista, il Battista; sfigurata La Madonna Regina con il Bambino, deturpati il Banchetto di Erode, l’Ascensione e l’intera cappella con le preziose iscrizioni, S. Caterina, S. Benedetto, la Natività ed il Cristo sulla volta. A stento si riconosce ancora S. Paolo.

 

E nella grotta sono rimasti i segni del saccheggio: il cancello manomesso, le immondizie e centinaia di graffiti-ricordo su quel che rimane degli affreschi, ricoperti da un denso strato biancastro, dovuto ai depositi di sali lasciati dalla forte umidità del luogo.

 

Anche la Grotta delle Fornelle, scavata nel tufo sul margine sinistro del Rio dei Lanzi, ha una storia e interessanti dipinti di età longobarda da conservare. Invece hanno asportato gli affreschi, hanno deturpato le mura, e forzato il cancello di questo mausoleo destinato a custodire le salme dei personaggi di rilievo.

 

L’affresco dell’Assunzione sulla parete di fondo, per esempio, aveva un valore funerario e fu fatto fare dal conte Pandolfo (probabilmente del 1023) e da sua moglie Gualferada, mentre la decorazione della cappella si deve a Icmundo. La cripta, infatti, conteneva proprio le tombe dei due conti.