Settimana
di cultura: una provincia in vetrina
MARINELLA
CAROTENUTO
Il
Mattino, 25 marzo 2008
Arrivata
alla sua decima edizione, la Settimana della cultura è ormai un appuntamento
che nessuno più vuole mancare: solo fra Caserta e provincia sono
più di trenta i comuni che hanno organizzato - a partire da oggi e sino al 31
marzo - presentazioni di libri, spettacoli, mostre, convegni, concerti, readings. Ai quali vanno aggiunti, su diretta iniziativa
del ministero, le aperture gratuite dei luoghi d'arte (monumenti, musei,
gallerie, siti archeologici) e una giornata di film a
un euro (giovedì 27, solo nei cinema che hanno aderito).
Insomma
davvero quella «festa per tutti» che è lo slogan della Settimana 2008 e che ci
porta molto vicini a quegli obiettivi che dieci anni fa sembravano una
scommessa: la cultura come volano di identità
collettiva, risorsa per la crescita sociale ed economica, strumento di
formazione per le nuove generazioni.
Proviamo
a riassumere gli appuntamenti in Terra di Lavoro.
Cominciando dal capoluogo, dove le iniziative si
snodano fra il teatro Comunale, il centro Sant'Agostino,
le librerie «Guida» e «Mondadori» e il «BufalaCafè». Si inizia oggi alle 17.30, al Sant'Agostino,
con un reading da «Dove sei Charlie»,
un testo a cura di Olga Campofreda
cui si affianca la mostra fotografica di Chiara Perna
«Disegni di luce», e si prosegue con una decina di conferenze-conversazioni,
una mostra di Ugo Palladino, una rassegna di
cortometraggi a cura dell'associazione Macchina da presa, una performance
teatrale di Brunella Cappiello, «Anima e corpo», e
una «Cantata per la festa dei bambini morti di mafia» di
Luciano Violante (sabato al Comunale, ore 10).
Palazzo
reale partecipa aprendo l'Archivio e allestendo mostre come quella sul Matese, sul «Villaggio dell'arte» o sulle «Donne di carisma
e potere». A Teano è protagonista l'antico teatro Sidicinum
mentre l'esposizione «Recuperi in mostra»
è allestita al museo archeologico; a Caiazzo la
Settimana è ribattezzata «Porte aperte all'arte e alle tradizioni» e ha il suo
clou in quell'«andare per
cantine e frantoi» che è recupero delle tradizioni, identità di territorio e
insieme formazione.
Pietramelara ha realizzato una mostra di arte sacra che
resta aperta sino a sabato; Maddaloni ha un calendario
fitto che si arricchisce di una curiosità, «Cinquant'anni
di sogni e passioni» che attirerà al Museo Civico tutti gli ex bambini che
collezionavano figurine Panini. Ricca anche la proposta delle
visite guidate che spazia da Succivo al museo archeologico
dell'Antica Alife, da Casertavecchia
alle rarità botaniche del giardino inglese della reggia passando per Cales, per
la Grotta delle Formelle a CALVI Risorta
o la Grotta dei santi a Pignataro Maggiore. Ce n'è per tutti i gusti,
insomma, con l'unica finalità, dettata dallo stesso ministero, di mettere la
cultura italiana «in vetrina».