Calvirisortanews, 27
febbraio 2008
Vito Taffuri
L’attuale
segretario del comune, il dr. Onofrio Tartaglione,
lascia l’incarico a partire dalla prossima settimana per approdare in altro
comune dell’Emilia Romagna. E così continua quello che è ormai diventato un
vero e proprio esodo senza fine: funzionari che dal 15 giugno 2004, data di insediamento dell’amministrazione Zacchia, passano in
quel di Calvi Risorta, ne respirano l’aria e decidono di scappare il più
lontano possibile o di cambiare addirittura lavoro!
Il primo segretario comunale incaricato da Zacchia è stato il dr. Antonio Bocciero, valente
funzionario già incaricato dall’ex sindaco Caparco; neanche due mesi ed è già
pronto a fare le valigie, sostituito dal segretario generale Dina Pacelli Pagliuca.
Dopo pochi mesi di lavoro al comune – complice forse qualche strano virus il
cui ceppo alberga nella casa comunale – il funzionario
è colpito da una lunga malattia, e così il comune si accolla sia le spese per
il segretario titolare, assente per malattia, che quelle dei tanti altri segretari
che l’hanno nel frattempo sostituita (tra i quali i dottori Raimondo Acampora, Renato Aragno, Alfredo
Calci, De Francescantonio Arturo e Schettino), con una duplicazione accertata
di oltre 40.000,00 €.
Arriva quindi il nuovo segretario comunale, il dr. Gargiulo Achille, il quale resiste un po’ di più, arrivando
a ben 6 mesi di servizio (un vero record): dopodichè preferisce “espatriare” in
altri comuni del napoletano.
Nell’aprile del 2006 arriva l’ultimo intraprendente girovago, il dr. Onofrio Tartaglione, che dotato di una
calma olimpica riesce a resistere ben 10 mesi, stabilendo il nuovo primato di
“durata segretariale” dell’era Zacchia.
Nel frattempo il comune ha bandito l’ennesimo avviso di selezione alla ricerca,
se abbiamo tenuto bene il conto, del decimo segretario comunale in meno di 4
anni!!! Non che ai funzionari vada poi tanto meglio.
Il record di durata appartiene all’ex responsabile finanziario, il dr. Gennaro Ventriglia, in grado
di resistere per ben due anni e due mesi quando, dopo una convivenza molto
tribolata e sofferta, complice forse anche un rifiuto di troppo rivolto a chi
non ama sentirsi dire di no, viene prima sostituito ad
interim dal dr. Tartaglione e poi dal dr. Ortensio Fabozzi, funzionario proveniente da quel di
Aversa, che ha finora resistito un anno e tre
mesi.
All’ufficio tecnico vi è poi una rivoluzione continua. Il primo funzionario
incaricato è stato l’ing. Antonio Bonacci, silurato in malo modo e sostituito
il 1° settembre 2006 – dopo lo sdoppiamento dell’ufficio tecnico – con un
tandem composto dall’arch. Alfredo Maciariello e
dall’ing. Antonio Zona.
Pochi mesi e rassegna le proprie dimissioni l’arch. Maciariello,
che viene prontamente sostituito con l’ing. Claudio
Valentino, da Caserta. Dopo poche settimane è il
turno dell’ing. Zona che sbatte la porta e viene
incredibilmente sostituito dal rientrante ing. Antonio Bonacci, al termine di
un corteggiamento durato oltre un mese.
Nel frattempo l’ing. Claudio Valentino abbandona il comune (lo ritroveremo,
dopo qualche mese, ricoprire il ben remunerato incarico di direttore dei lavori
di completamento dell’edificio polivalente, sito in Via Cales),
mentre la giunta procede alla riunificazione del settore tecnico che
viene assegnato nelle mani del “figliolo prodigo” Bonacci.
Questo assetto dura poco poiché, nel mese di marzo
2007, l’ufficio tecnico viene di nuovo sdoppiato, e mentre Bonacci si occupa
esclusivamente dei lavori pubblici, l’urbanistica e l’edilizia privata viene
affidata all’ing. Tiziana Izzo (la quale si occupava prima dello smaltimento
delle pratiche del terremoto in sostituzione del dimissionario ing. Claudio
Pitocchi, che aveva a sua volta sostituito il geom. Attanasio); in sostituzione
dell’ing. Izzo verrà invece nominato, dopo qualche mese, il geometra Ricciardi. Nel giugno 2007 l’ing. Bonacci, presagendo forse
il peggio, rassegna le proprie dimissioni cedendo il passo all’ing. Piero
Cappello, legato alla dinastia politica dei Cappello
di Piedimonte Matese e
componente del direttivo del consorzio ASI di Caserta.
Per quanto riguarda la polizia municipale, invece, dopo una prima breve
riconferma della comandante dr.ssa Anna Caianiello,
l’incarico viene affidato ad interim, in una
successione più o mena rapida, alla dr.ssa Pagliuca,
al dr. Ventriglia, all’ing. Bonacci ed al dr. Tartaglione; anche qui vi è da registrare il colpo di
scena finale che ha visto il reincarico della dr.ssa Anna Caianiello,
avvenuto lo scorso gennaio 2008, nel corso di una vera
e propria battaglia a colpi di carta bollata tra la stessa ed il primo
cittadino che ha portato la comandante ad una richiesta di risarcimento danni
per € 300.000,00, ed il sindaco ad una richiesta di rinvio a giudizio per abuso
d’ufficio perpetrato nei confronti dell’ufficiale della Polizia municipale.
Per il settore amministrativo, esautorato immediatamente Giuseppe Caparco, così
come anticipato in campagna elettorale, il sindaco ha conferito l’incarico
dapprima al dr. Antonio Bocciero,
quindi alla dr.ssa Pagliuca, successivamente
al dr. Ventriglia, per proseguire con l’ing. Bonacci,
il dr. Tartaglione e concludere,
anche qui con una scelta clamorosa, con il reincarico allo stesso Giuseppe
Caparco.
D’altro canto questo generale parossismo organizzativo investe anche altri
organi e connota molte altre scelte politiche
dell’esecutivo. Nessuno dei componenti del collegio
dei revisori dei conti – che al termine di una lunga diatriba avevano
certificato il mancato rispetto del Patto di stabilità 2006 – è stato infatti
riconfermato nel 2007, quando a prevalere è stato il rag. Salvatore Fattore di
Sparanise, preferito dalla giunta Zacchia a tanti altri concorrenti di Calvi
Risorta.
Per quanto riguarda il Nucleo di valutazione vennero
incaricati il dr. Massimo Zona e la prof.ssa Nicolina Migliozzi i quali, dimessisi il 13/11/2007 per iscritto, sono poi
stati convinti a ritornare sui propri passi.
Stesso caos per la formazione della compagine politica; con una modifica
statutaria, infatti, il sindaco ha nominato altri due assessori che si
aggiungevano ai quattro nominati nel giugno del 2004. Viene
poi individuato nella persona del dr. Giovanni Marrocco il nuovo presidente del
consiglio, figura normalmente prevista solo nei comuni con più di 15.000
abitanti; lo stesso dottore però, intuendo forse che c’era del “marcio in
Danimarca” ed accortosi della statura morale e politica di certi personaggi, ha
rassegnato le proprie dimissioni (diverrà uno dei più fieri oppositori della
giunta Zacchia e del suo modus agendi, insieme ai
consiglieri Taffuri, Geremia, D’Onofrio ed al gruppo
di Caparco) ed è stato sostituito, con un ribaltone da prima repubblica, dal
consigliere Gabriella Perrotta, eletta dapprima nella lista di Capuano in quota
Forza Italia, e poi passata nella ben più comoda poltrona della maggioranza
Zacchia, in quota Margherita (ora PD).
Vi è stato poi l’avvicendamento alla carica di vicesindaco tra Cipro e Salerno,
e quello alla carica di assessore tra Zona e Fattore.
Nell’era Zacchia, d’altronde, abbiamo anche potuto assistere al proliferare di
due Pro-loco, di due protezioni civili ed alle
dimissioni del presidente sostenuto proprio da questa amministrazione.
A pagare le spese di una evidente incapacità di
organizzare la macchina burocratica e politica è ovviamente la cittadinanza,
che oramai non riesce più a capirci nulla in questo caos primordiale ed ai
conseguenti disservizi, in un comune dove si possono vedere i volontari del
sevizio civile svolgere le mansioni di impiegati comunali (invece che essere
utilizzati nei progetti finanziati dallo Stato), ed addetti stampa ed organi di
staff vari nominati verbalmente.
Ma la legittima domanda che ci poniamo è: perché tutti
questi segretari comunali e tutti questi funzionari scappano dal comune?
Potrebbe essere magari solo una serie di sfortunati eventi, una pura
coincidenza, ma come si dice: una coincidenza è tale,
due sono un indizio e tre sono una prova; al comune di Calvi Risorta abbiamo
oramai oltre 25 coincidenze!