Paolo
Mesolella
Caserta24ore,
09 febbraio 2008
Domenica
10 febbraio 2008, il santuario “Piccola Lourdes” di Visciano festeggia i suoi
primi 16 anni di vita con una lunga processione di ringraziamento per le vie
del paese e la celebrazione presieduta dal giovane parroco don Enzo Gravante.
Da
quel lontano febbraio del 1992 ad oggi, infatti, il piccolo santuario è cresciuto, è diventato grande e meta di continui
pellegrinaggi. Oltre alle due cappelle originarie,
nel settembre scorso è nato anche il Tempio della Croce con grandi statue in legno, l’altare, il confessionale, l’organo e un
artistico cancello in ferro. Poi c’é la Croce esterna
illuminata a neon ed una terrazza da dove la vista spazia su Calvi fino al mare.
E
tutto questo grazie all’estro del carpentiere Mario Chece
e dei volontari Antonio Perrillo,
Nicola Cipro, Vitaliano Canzano, Nicola Ventriglia, Angelo Ricciardi e
Giuseppe Manzo. Nella cappella grande, il pittore Francesco Ciccarelli,
dopo aver dipinto l’affresco dell’ultima Cena, ha impreziosito la statua della
Madonna con foglioline d’oro.
Di lato alla cappella c’é il caratteristico
campanile con il grande orologio che invita i fedeli per il rosario nell’ora
dei vespri. Lungo il viale che
porta sopra alla collina invece sono nati la grande
“Via Crucis”, i “Misteri del Rosario” in legno ed il cosiddetto “Orto degli
Ulivi” dove tutti gli anni a Pasqua 100 figuranti rappresentano la Passione di
Cristo. Sopra la montagna, poi, c’é il Calvario dove si
elevano tre grandi Croci. Nella seconda Cappella
invece c’é Padre Pio ed il presepe dell’artista caleno Giovanni Di Maio.
L’opera
formata da oltre 30 grandi pastori ha richiesto per la
sua realizzazione 300 chili di sughero e più di 500 lampadine che illuminano
ogni angolo del paesaggio palestinese fedelmente ricostruito. Tutte opere
queste, fatte realizzare per il santuario dal parroco di Visciano Padre
Bartolomeo. Un tempo il sito era proprietà del signor Benito Capezzuto che lo coltivava di suo pugno finché, nel
febbraio 1992, in seguito ad un sogno, non decise di metterci la statua della
Madonna di Lourdes che aveva a casa in un’edicola.
All’inizio
ci andava a dire il rosario “zì Fiorentina” una
vecchietta che abitava lì vicino. Poi se ne aggiunsero
delle altre. Ben presto iniziarono le critiche in paese e qualcuno tolse la
statuina. In luglio Padre Bartolomeo volle andare a vedere cosa succedeva in
quel luogo chiamato da tutti “la grotta”. Vi trovò due vecchiette che pregavano
mentre il Benito zappava il terreno arido. Allora pensò di non spegnere quella
piccola fiamma di fede e di far crescere quel nucleo di preghiera.
Il
Capezzuto mise a disposizione il terreno e lui cercò
di metterci un capitello con una statuina in vetroresina della Madonna. Poi
Caruso Luigi offrì anche il suo terreno. Oggi quel capitello è diventato il
santuario della Piccola Lourdes di Visciano la cui struttura
(che ricorda le chiese del Tirolo) emerge imponente
dalla vegetazione.