Calvirisortanews, 02
febbraio 2008
Vito Taffuri
Gli
uomini della Guardia di Finanza, di Mondragone, hanno eseguito ieri nuove
ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone, in carcere o agli
arresti domiciliari, nel prosieguo delle indagini relative alle infiltrazioni
camorristiche nella società Eco Quattro s.p.a., che opera nel settore rifiuti.
Si tratta di una indagine in cui risultano coinvolti i vertici del clan
camorristici dei Casalesi e dei La Torre.
I
nuovi provvedimenti si riferiscono ad estorsioni e a tentate estorsioni
scoperte dalla GdF e nelle quali risulterebbero coinvolti Giuseppe Diana e
Gennaro Sorrentino. Giuseppe Diana, titolare della Diana Gas che grazie alle
organizzazioni camorristiche era riuscito a monopolizzare la vendita del gas in
provincia di Caserta: Diana è già destinatario di precedenti provvedimenti
restrittivi e di sequestri di società che gestiva. Gli investigatori lo hanno
definito il "professionista" del riciclaggio dei proventi criminali
realizzati da alcune famiglie del clan dei Casalesi.
Assieme
ai boss delle due organizzazioni camorristiche casertane, nell’inchiesta sono
indagati Giuseppe Valente, ex presidente dello stesso Consorzio di rifiuti,
Claudio de Biasio, di origini di Calvi Risorta, ex direttore del consorzio che
ha anche ricoperto incarichi nel Commissariato di Governo per l’emergenza
rifiuti in Campania, Raffaele Chianese, ex vice sindaco di Mondragone, gli
imprenditori Gennaro Sorrentino e Giuseppe Diana, Maria D’Agostino, ex
consigliere comunale di Mondragone. Nell’ambito delle indagini sono stati
sequestrati alcuni milioni di euro, nonchè immobili, quote sociali e complessi
residenziali per oltre 10 milioni di euro.
La
DDA ha emesso anche 49 avvisi di conclusioni di indagini preliminari, tra l’altro,
per corruzione, truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento, voto di scambio,
abuso d’ufficio, concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta.
Nell’indagine è coinvolto anche il sindaco di Mondragone, Ugo Conte, dimessosi
l'altro ieri dalla carica proprio per questa vicenda giudiziaria, nella quale
dovrà rispondere però soltanto di avere favorito alcune assunzioni clientelari
in cambio di sostegno alla giunta.