Calvi Risorta, 31 Dicembre 2007
Vito Taffuri
Diciannove cani a cinghiale, straordinari per tecnica e
capacità nel trovare i suini selvaggi, con un valore di mercato di circa cinquanta
mila euro, sono stati rubati nella notte di ieri, in località “Selva”, nella
periferia della frazione di Petrulo.
Senza dubbio si tratta di un furto destinato ad alimentare il mercato
clandestino dei segugi. I ladri hanno agito a colpo sicuro, senza che nessuno
si accorgesse di nulla, prendendo di mira per l’ennesima volta, i fratelli
Zanni, cacciatori e addestratori con la passione della caccia al cinghiale, da
diverso tempo.
I proprietari si sono accorti del furto il giorno successivo, quando nel box
ben custodito, hanno trovato le reti tagliate e hanno notato l’assenza dei
diciannove cani migliori e figli di campioni nazionali.
Un furto, ha spiegato uno dei fratelli di Pasquale Zanni ai carabinieri di Calvi Risorta durante la denuncia,
che veniva compiuto da chi conosceva bene i cani e sapeva già come e dove
piazzarli.
I proprietari sono molto seccati da quella che definiscono
un’azione vigliacca, conclusa unicamente a guadagnarci denaro. E’ duro
accettare – confida invece Mauro, che anni di cure, di addestramento e di
affetto, siano annullati in una notte.
Quindi, c’è di sicuro un basista, qualcuno che
conosceva bene i fratelli Zanni, altrimenti non si spiega.
Indagano i carabinieri di Calvi Risorta,
retti dal maresciallo capo Massimo Petrosino, che già nei mesi scorsi
sono stati impegnati su simili furti, avvenuti sempre nella cittadina calena.