I “Cento
moggi” non si toccano
ELIO ZANNI
Il Mattino, 03 dicembre 2007
«Non c’è decreto di requisizione che tenga, i ”Cento moggi” non si toccano». Questa la decisione
finale delle assise congiunte di ieri poste in essere
a Pignataro Maggiore dai sette sindaci antidiscarica
in rappresentanza dei comuni di Camigliano, CALVI Risorta, Sparanise, Grazzanise, Pastorano, Giano Vetusto e appunto Pignataro.
Un consiglio intercomunale all’aperto. E che resterà aperto. Persino il verbale d’assemblea sarà
firmato solo a risoluzione della vicenda. Circa mille persone hanno
partecipato, durante tutto l’arco dei lavori, alla manifestazione con il chiaro
intento di spostare, stamattina, sugli stessi luoghi «della resistenza civile»
giovani, anziani, casalinghe e studenti, di tutte le scuole di
ogni ordine e grado per opporsi alla requisizione dell’area destinata -
nelle intenzioni del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti in
Campania - a ospitare la discarica.
Agricoltori, sindaci, politici di
sinistra, di destra, di destra estrema e i ragazzi di Tempo Rosso, che si sono
dimostrati in grado di studiare linee e strategie di opposizione:
picchettaggi, recinzioni umane, sagre della mozzarella di bufala offerta gratis
ai manifestanti. Per opporsi a quella che sono
arrivati a definire «Lo Uttaro
2».
E tutto
proprio lì, sugli ex terreni della camorra, nell’ultimo avamposto pignatarese ai confini con Grazzanise,
a Torre d’Ortello. Dove stanno confluendo già in queste ore, in maniera discreta,
polizia e carabinieri. Un clima teso, delicato, al punto da convincere
il sindaco di CALVI Risorta,
Giacomo Zacchia, a concentrare il suo intervento sull’invito ai
manifestanti «a stare nei margini della legalità di ogni comportamento o
azione, domani e in futuro», dice. Ma non c’è nulla da fare, i tecnici del
prefetto di Napoli Alessandro Pansa, se dovessero arrivare già questa mattina, troveranno l’area
assediata e picchettata dai cittadini e dagli amministratori pubblici.
Dalla loro parte anche il vescovo della
diocesi di Teano-Calvi Risorta, monsignor Arturo Aiello che, in trasferta spirituale a Milano, ha voluto
essere però presente con una lettera. «Carissimi - scrive monsignor Aiello - in un momento non facile della vita delle nostre
comunità, quando già il precario tenore di vita delle nostre zone è messo in
pericolo dall’ubicazione di una discarica, il vescovo, rappresentante della
chiesa che ha a cuore le sorti e le attese di tutti gli uomini, vi manifesta la
sua vicinanza e il suo sostegno nella salvaguardia
della qualità della vita per voi e i vostri figli (...). Faccio appello a
quanti sono responsabili del bene comune perché si adoperino per trovare
soluzioni più idonee e meno lesive del già martoriato territorio, e perché i
sindaci trovino la via del dialogo con le autorità competenti».
Resta intanto critica la situazione in
tutta la provincia dove la raccolta prosegue con lentezza e a macchia di
leopardo mentre permangono grosse difficoltà per smaltire le centinaia di
tonnellate di rifiuti ancora accumulati in strada.
Oggi dovrebbe essere definita una nuova
strategia anche perché le piazzole di stoccaggio presso il Cdr
di Santa Maria Capua Vetere
utilizzate nell’ultima settimana per tamponare
l’emergenza, sono a un passo dall’esaurimento. Da questa mattina, insomma,
incomincia la fase più delicata.