Il prefetto a Magliocca: subito un’alternativa
altrimenti l’invaso sarà realizzato a Cento Moggi
Il Mattino, 27 novembre 2007
ELIO ZANNI
Giornata lunghissima per Pignataro, iniziata a mezzogiorno a Napoli con l’incontro
tra il sindaco Giorgio Magliocca accompagnato dai
primi cittadini di Giano Vetusto, Sparanise, Pastorano, Camigliano, CALVI Risorta e Grazzanise e il prefetto Pansa
con quest’ultimo che ha dato 48 ore per trovare un
sito alternativo; protrattosi nel pomeriggio con la mega
manifestazione di piazza e conclusosi con un documento
firmato dai sette amministratori in cui si invita, senza indugi, «De Franciscis a indicare un sito
alternativo, sempre nel breve volgere dei tempi imposti dal prefetto».
Già ieri mattina Pansa
era stato categorico: «Avete due giorni di tempo - ha detto ai sindaci - non
un’ora in più, per individuare un sito alternativo. Altrimenti
sarà discarica e proprio lì dove è già stata ipotizzata: a Torre D’Ortello».
Sono serviti a poco i rapporti
geologici e le relazioni tecniche che gli amministratori hanno portato a
Napoli. Ma il Prefetto non ha dimenticato il
presidente della provincia casertana, indicandolo
come «l’uomo dal quale ci si aspettava, come secondo in campo per l’emergenza
rifiuti, diverse indicazioni e da diverso tempo.
Ora è tardi - avrebbe asserito in
sostanza puntando i piedi sulle richieste di ulteriori
dilazioni temporali - ho il dovere di salvare anche voi dai rischi di
un’emergenza sanitaria dovuta ai rifiuti lasciati ormai in ogni angolo di
strada». L’impressione è chiara: Pansa non vuole
cumuli di rifiuti sotto gli alberi di Natale.
Quattro ore dopo l’incontro
istituzionale, gli stessi sindaci si sono ritrovati nella piazza centrale di Pignataro Maggiore. Tanti gli interventi in voce di esperti, politici e liberi cittadini. Dal dottor Antonio Marfella, oncologo dell'Istituto Pascale
di Napoli che ha sottolineato i danni derivanti dalle
esalazioni sprigionate dai rifiuti e dal percolato a Nicola Capone segretario
Generale dell’Assise partenopea che ha sollevato i più reconditi problemi
giuridici che fanno da sfondo all’operazione discarica a Pignataro.
E se per il professor Nicola Tiscione, membro del comitato Lo Uttaro di San Nicola La Strada, «al primo camion di rifiuti
che arriva in città inizierà un processo quasi irreversibile», per l’architetto
Pietro Vito (membro del comitato zonale per l’ambiente), «nessuna città deve
ragionare in proprio e la questione va affrontata guardando al territorio come
a un’entità omogenea per allarmi e prerogative».
Particolarmente
atteso e applaudito l’intervento di padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano,
che ha espressamente invitato il clero locale a prendere posizione. Gli farà
eco il consigliere comunale Tony Bonaccio di Pastorano che ha esortato «la chiesa a suonare le campane
in senso di allerta per il futuro del popolo caleno».
Non è passata la proposta di Roberto Auriemma degli allevatori bufalini
che riteneva lecito individuare in proprio un sito da indicare al prefetto.
Idea decisamente osteggiata sia dal sindaco di Pignataro Giorgio Magliocca che
dal capogruppo di opposizione Raimondo Cuccaro.
«Dobbiamo mettere De Franciscis di fronte alle proprie responsabilità» hanno
detto. Sul fronte ecoballe, stasera a Francolise consiglio comunale contro il sito di Carabottoli (Carinola).