L’AUTORITA’
DI VIGILANZA ACCENDE I RIFLETTORI SUL TRIANGOLO ZACCHIA-ORSI-VALENTE
Calvirisortanews, 27 novembre 2007
Salvatore Minieri
In fondo tutti sapevano che il tallone d’Achille di questa
maggioranza era, e rimane ancora oggi, il comparto
delle gare d’appalto. Ma in pochi si sarebbero
aspettati una stoccata così energica e perentoria del Servizio Ispettivo
dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori e forniture per gli
Enti comunali.
A onor del vero, non si tratta
della prima richiesta da parte dell’ufficio ispezioni delle province di Caserta e Salerno, anzi, questo è più che altro un
sollecito di quelli robusti. Il 28 maggio 2007, proprio l’Autorità di vigilanza
aveva inviato al Comune di Calvi una missiva (protocollo 30593) nella quale si
chiedeva uno screening integrale sulla documentazione di corredo alle gare d’appalto
svolte dall’inizio della sindacatura di Giacomo Zacchia.
Nonostante l’invito, nemmeno tanto amichevole dell’Ente
ispettivo, la maggioranza aveva preferito starsene zitta, o meglio, aveva deciso
di fregarsene altamente, quasi a dire “ma come vi permettete di chiederci
documenti relativi agli appalti? Qui facciamo come ci pare
e nessuno può arrogarsi il diritto di controllarci”.
Male, molto male, soprattutto se
si pensa che il diritto che regola la materia impone all’Ente comunale di
fornire chiarimenti immediati. L’Autorità di vigilanza, in data 9 novembre, si è vista costretta
a reiterare la richiesta e a pretendere tutto il corredo documentale relativo
alle gare d’appalto degli anni 2005-2006-2007.
In sei mesi (periodo durante il quale non è stato mosso un
dito!), nessuno degli amministratori locali si è degnato di occuparsi della vicenda,
anzi, il silenzio della maggioranza è parso addirittura simile all’omertoso
mutismo che regna in una confraternita massonica.
Immobilismo totale da parte della macchina amministrativa.
Le denunce che hanno spinto l’Autorità ispettiva a sollecitare
Zacchia sono pesantissime e parlano di gestione
illegittima, conduzione anomala degli appalti pubblici di lavori e servizi
presso la Casa comunale calena.
L’Autorità di vigilanza ha ritenuto
necessario avviare una ricognizione generale volta a controllare la
conformità dello svolgimento delle gare a Calvi Risorta. Per farla breve: tutte
le gare dal 2005 ad oggi dovranno essere riviste nel cuore più profondo del
corollario documentale che normalmente accompagna gli
appalti.
Per Zacchia si fa dura.
L’Autorità competente, infatti, ha dato un periodo di 20 giorni al sindaco per
produrre tutte le copie della documentazione delle gare e, tanto, per scavare
ancora più a fondo, ha messo a segno un colpo che questa volta Zacchia e i suoi non potranno
schivare in maniera così disinvolta (come fanno solitamente, d’altronde!).
Sulla piscina comunale, infatti, cala una vera mannaia, un
colpo di scure che pretende una copia del collaudo
strutturale, una del certificato di agibilità e poi, tanto per fare chiarezza
sui dubbi sorti in merito all’affidamento ad Assonuoto,
una documento che attesti ufficialmente il contratto di gestione.
Ma non è finita, anzi, dalla vasca
della piscina devono saltar fuori anche il parere della Commissione comunale di
vigilanza e la nomina del Responsabile del Procedimento. Tutto in venti giorni,
visto che in sei mesi Cipro, Zacchia, Perrotta, Izzo, Salerno, Zona, Bonacci e company non si sono degnati nemmeno di leggere il
primo sollecito dell’Autorità di controllo sui lavori pubblici (che Comune efficiente,
scriverà fra qualche giorno il solito editorialista del bar di fronte al
Municipio).
Non basta: sul settore della gestione rifiuti, l’Autorità
ha inviato addirittura una tabella che Zacchia dovrà
compilare con dovizia di particolari, motivando soprattutto l’affidamento della
raccolta e del servizio in generale. Anche l’Autorità vuole sapere come mai ai fratelli
Orsi di Mondragone è stata sempre riservata, da Zacchia, una corsia preferenziale
quando si trattava di smaltire l’immondizia calena.
Per i documenti delle indagini sulla spazzatura, però,
sono stati elargiti 30 giorni a partire dal 9 novembre. Questa volta non ci si potrà
nascondere dietro un dito o tra i paraventi silenziosi di una maggioranza che
non è più tale ormai da mesi.
Una curiosità: in sei mesi l’assessore Damiano Zona non è
stato capace nemmeno di leggere il documento inviato a maggio dall’Autorità di
vigilanza, mentre in un solo giorno, la data delle primarie del Pd a Calvi, pare abbia percorso in lungo e in largo la città
almeno 10 volte a caccia di voti. Magari avesse profuso lo stesso zelo per dare
spiegazioni su cimitero e appalti…magari