L'AUTORITA’ DI VIGILANZA BOCCIA L'APPALTO DEGLI AUTOVELOX: SARA’ VIETATO PAGARE PERCENTUALI SUL RISCOSSO. SI MOBILITA LA MINORANZA

            

Calvirisortanews, 23 novembre 2007

 

Vito Taffuri

 

Dopo il Ministero dei Trasporti è stata la volta dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici a bocciare categoricamente, con una nota del 14 novembre 2007, con protocollo  n° 12854 del comune di Calvi Risorta, l'appalto per il noleggio dei due autovelox fissi installati sulla Casilina, al Km 183+515 (presso il Centro Edile Izzo), e sull'Appia, al Km 189+646 (presso l'EWA, all'altezza della centrale termoelettrica di Sparanise), ed attivi dallo scorso 9 agosto 2007.

 

Già in precedenti reportage del nostro sito (si leggano, nella sezione Archivio, i seguenti articoli: "L'Affare Autovelox non si arresta" del 30/07/2007; "Autovelox a Calvi Risorta: un probabile affare privato" del 03/08/2007; "Vince la gara senza averne i requisiti, interviene la procura samaritana" del 24/08/2007) ci siamo occupati di questo appalto molto sospetto, facendo emergere le possibili violazioni legate all'inosservanza delle normative comunitarie e ad altre irregolarità del capitolato che avevano sostanzialmente eluso ogni meccanismo concorrenziale, facendo sì che alla gara partecipasse e vincesse un unico concorrente, il quale percepirà un "aggio mostruoso" del 42,75% sugli importi complessivamente riscossi dal comune.

 

Successivamente si è scoperto addirittura che la società vincitrice non era nemmeno abilitata all'attività di "installazione, manutenzione e noleggio di apparecchiature per il controllo del traffico, dei limiti di velocità e degli impianti semaforici" se non dal 1° aprile 2007, pur essendosi aggiudicata la gara il 18/10/2006.

 

Chi ha fornito gli autovelox a noleggio non era dunque nemmeno abilitato a partecipare all'appalto. A questo punto interviene il gruppo consiliare di minoranza del dr. Giovanni Marrocco, che con alcuni esposti inviati a varie Autorità di controllo segnala le suddette irregolarità.

 

Il primo ente ad esprimersi è stato il Ministero dei Trasporti con l'ormai famosa risoluzione n. 76108 del 03/08/2007, notificata al comune il 7 agosto 2007, che conferma gran parte delle irregolarità segnalate dai consiglieri nel loro esposto, soprattutto riguardo la modalità di gestione e di pagamento del servizio.

 

In particolare, il Ministero dei Trasporti ha giudicato il corrispettivo da elargire all'aggiudicatario (42,75% delle multe incassate dal comune) "ingiustificato nelle sue modalità di definizione, in quanto dovrebbe essere quantificato in base al costo delle effettive operazioni effettuate".

 

Il Ministero ha giudicato "illogico", in un rapporto contrattuale, vincolare il corrispettivo per la prestazione ad una alea corrispondente ad una percentuale delle sanzioni amministrative comminate, nonché "paradossale" che l'attività di accertamento sia effettuata dai medesimi soggetti che hanno accettato tale rischio contrattuale, poiché questi determinerebbero loro stessi l'entità del corrispettivo, raggirando il rischio contrattuale.

 

Il Ministero rileva infine la mancanza di una motivazione plausibile che giustifichi tale corrispettivo ed una violazione dei vincoli di destinazione previsti dal Codice della Strada.

 

In altri termini il Ministero afferma che la locazione degli autovelox deve avvenire con il pagamento di una cifra fissa e non di una percentuale sugli importi riscossi, poiché il numero dei verbali ed il loro importo non possono in alcun modo essere influenzati dalla ditta che svolge il servizio.

 

Lo scopo del contratto di noleggio non dovrebbe essere, infatti, quello di fare verbali, bensì quello di prevenzione e sicurezza. È necessario cioè che non possa verificarsi il benché minimo sospetto di cointeressenza del privato affinché venga fatto il maggior numero di verbali, giacché il principio informatore del Codice della Strada è la "sicurezza della circolazione stradale", e non certo l'interesse economico di un privato o dello stesso ente pubblico.

 

La risoluzione ha suscitato molto clamore non solo a livello locale, ma anche nel circuito nazionale, essendo stata ripresa da siti internet e riviste specializzate, nonché da quotidiani e reti televisive nazionali. In alcuni commenti, apparsi su riviste della Maggioli, si arriva addirittura ad affermare che tale "sistema a percentuale" è illegittimo e foriero di danni, poiché genera un esoso arricchimento del fornitore, talmente eclatante da far ipotizzare ben altri tipi di responsabilità rispetto a quella meramente contabile.

 

Con questi presupposti la Procura della Repubblica non poteva che aprire l'ennesimo fascicolo a carico del comune, che potrebbe riservare a breve altre clamorose sorprese: molte sembrano infatti le analogie con l'appalto del parco giochi installato nella villetta comunale, e sospetto è la cointeressenza tra pubblico e privato.

 

Dall'analisi degli atti è emerso infatti che tra spese di noleggio, di riscossione, di spedizione e legali, il 60% circa delle contravvenzioni verrà paradossalmente utilizzato per la loro riscossione, e solo il 40% entrerà effettivamente nelle casse dell'ente.

 

Tuttavia il 50% dovrà essere obbligatoriamente vincolato per le finalità indicate dal Codice della strada e ciò non sarà affatto possibile: più l'ente incassa quindi, e più aumenta il buco in bilancio! E la cosa più strana è che l'ente avrebbe potuto aderire ad una convenzione già stipulata dal Consorzio ASMEZ che prevedeva il pagamento di un aggio onnicomprensivo del 18%, e non certo del 60%.

 

In tal modo, nell'arco dei 5 anni di appalto ed ipotizzando circa 1.000 verbali al giorno, finirebbero nelle tasche della ditta incaricata dal comune oltre 54.000.000,00 di € per il solo noleggio di apparecchiature che costano 100.000,00 €; si noleggia cioè ad un canone pari a 540 volte il prezzo d'acquisto. Chiediamo ai lettori se noleggerebbero mai, per 5 anni, una Mercedes di 60.000,00 € sborsando 32.400.000,00 €; non c'è bisogno di essere dei bravi economisti, come si presuppone sia il nostro assessore alle finanze, per capire che l'affare sarebbe vantaggioso solo per il concessionario!!!

 

A distanza di tre mesi dalla nota del Ministero dei Trasporti - che non ha tuttavia sorbito alcun effetto sulla giunta Zacchia, la quale ha preferito andare avanti con questo assurdo appalto, ignorando la possibile distrazione di fondi pubblici vincolati ed i danni erariali per le casse comunali - arriva la nota dell'Autorità di Vigilanza, la quale in modo laconico ma fermo, richiama la nota del Ministero dei Trasporti e "dispone al sig. Sindaco di attenersi a quanto in essa riportata".

 

E così mentre la risoluzione ministeriale poteva essere letta (in modo artificioso) anche come un parere non vincolante, l'Autorità di Vigilanza impone ora al sindaco di attenersi alle sue disposizioni, e di evitare il pagamento di percentuali sulle contravvenzioni riscosse alla ditta noleggiatrice degli autovelox.

 

Ad onor del vero già in passato la giunta Zacchia ha snobbato l'Autorità di Vigilanza, andando dritto per la sua strada. Ci riferiamo, ad esempio, all'appalto aggiudicato al Consorzio GEA per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione, censurato dall'Autorità e dagli stessi legali del comune, ma portato avanti con ostinazione dall'attuale amministrazione. Non crediamo, perciò, che questa volta lo scenario possa davvero cambiare.

 

A quanto ci risulta, infatti, i lavori di preparazione delle contravvenzioni vanno avanti a pieno ritmo, con i vigili impegnati in estenuanti turni di lavoro straordinario nel tentativo di non far prescrivere decine di migliaia di multe per eccesso di velocità.

 

Abbiamo sentito sull'argomento il dr. Giovanni Marrocco, il quale afferma:

 

"Nel mese di dicembre centinaia di famiglie dell'agro caleno, e di Calvi Risorta in particolare, avranno la sgradita sorpresa di dover impegnare la propria tredicesima per pagare decine di contravvenzioni elevate a loro carico dagli autovelox installati dalla giunta Zacchia, ed in molti casi di vedersi ritirare persino la patente di guida. L'infelice scelta politica non è certo ricollegabile ad esigenze di tutela e sicurezza degli utenti della strada, come i nostri amministratori vorrebbero farci credere, ma è solo un tentativo di impinguare le casse comunali ormai in rosso, peraltro mal gestito poiché la fetta più grossa delle contravvenzioni verrà intascata da ditte private. Insieme al gruppo di Caparco abbiamo già segnalato, nell'ambito dei nostri doveri di controllo, quelle che appaiono come evidenti irregolarità dell'appalto all'autorità giudiziaria. Nel caso tuttavia dovessero pervenire queste salatissime contravvenzioni, in barba a quanto già deliberato dagli organi di controllo, siamo disponibili ad assistere la cittadinanza, in modo del tutto gratuito, nel predisporre gli opportuni ricorsi al Giudice di Pace essendoci, a nostro parere, parecchi profili di illegittimità nella gestione degli autovelox".