Calvirisortanews, 23
novembre 2007
Salvatore Minieri
Domani
alle 14 si potrà tastare il polso all’intero e vastissimo fronte di opposizione che sta protestando contro la decisione del
prefetto partenopeo Alessandro Pansa di realizzare a Pignataro Maggiore la discarica gemella de Lo Uttaro, anche i cittadini di Calvi Risorta.
Nel pomeriggio, infatti, gli attivisti daranno vita a
un corteo che, presumibilmente, raggiungerà il casello autostradale di Capua, già teatro di tante manifestazioni contro le calate
degli ecomostri nell’agro caleno.
Quello di oggi, però, si preannuncia come momento di
massima aggregazione di tutta la cittadinanza del comprensorio per dire ‘no’ a un’imposizione che viene dall’alto e che bypassa la volontà di tutti gli Enti di amministrazione del
territorio.
Da Pastorano a Calvi Risorta,
passando per Sparanise, Camigliano
e Giano Vetusto con l’aggiunta delle rappresentanze dei comuni di Grazzanise (confinante con Pignataro
e con la zona deputata ad accogliere la discarica), Francolise
e, molto probabilmente, Carinola, città che lotta per
scongiurare l’arrivo di una seconda mega discarica a
due passi dal meraviglioso litorale domitio.
Ieri mattina, però, la maggioranza consiliare di Pignataro
Maggiore ha mollato la presa. L’occupazione del Comune, infatti, è stata
bloccata dallo stesso sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici Giovanni Magliocca che, in maniera sorprendente, hanno
impedito ai membri della minoranza di mettere in atto il piano di occupazione
della Casa comunale, sul quale si era registrata, la sera prima, la piena e
unanime convergenza di tutta l’Assise consiliare.
Resta da vedere quale sarà l’atteggiamento di Giorgio Magliocca. Il sindaco, infatti, ai tempi della
protesta contro la piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi,
era rimasto molto defilato, anzi, la rottura con i concittadini era stata
davvero netta e inaspettata. Si spera che, oggi pomeriggio, ci sia l’intera
maggioranza a protestare contro la terribile decisione di Pansa
di mettere la parola fine alla vita dello storico parco ambientale caleno.
Da ieri, un nutrito gruppo di imprenditori agricoli
presidia le zone nelle quali, lunedì prossimo, dovrebbero arrivare i tir per la
prima opera di impermeabilizzazione delle 100 moggia di terreno sulle quali dovrebbe
sorgere la discarica.
“I
numeri della disfatta e della definitiva cessazione di ogni
attività agricola nella nostra area sono impressionanti – hanno confermato i
titolari delle aziende Auriemma e Jemma
– un comparto di circa 30 mila capi di bestiame sarà contaminato dal percolato,
le fonti saranno devastate e la nostra falda acquifera (una delle più vicine al
piano di calpestio in tutta Europa) si ridurrà a uno scarico di liquami e a una
fonte perenne di malattie e di tumori; in pratica dovremo dire addio a tutta la
filiera bufalina e ai prodotti dop
della nostra terra: faremo di tutto per salvare l’agro caleno
dalla morte sicura”.
Intanto, Alessandro Pansa deve incassare la denuncia
dell’Ue per infrazione nei confronti dell’emergenza
rifiuti in Italia. Julio Garcia
Burgues, capo dell’Unità di controllo delle
infrazioni ai danni dell’Unione sovrastatale, ha reiterato la comunicazione di ammonimento giunta ieri ad Antonio Graziano, membro del
Bollettino dell’Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno. Oggi, per Pansa, saranno certamente altri dolori.
In gioco non c’è un semplice ammonimento dell’Ue, ma
la vita di una conurbazione di 70 mila abitanti e di un indotto agroalimentare unico per la tipicità e la qualità assoluta
dei suoi prodotti che, se il commissario non l’avesse capito,
rappresentano la vera ricchezza di questo lembo di Campania Felix.