Calvirisortanews, 21
novembre 2007
Vito
Taffuri
Cinque
milioni di euro di esposizione debitoria
per il Comune di Calvi Risorta che, oggi, si trova a fare i conti con casse
praticamente prosciugate e con un passivo che rappresenta lo scoglio economico
più grande per la maggioranza di Giacomo Zacchia.
Mai per l’Ente locale si era parlato di cifre tanto esorbitanti, ma, voci
incontrollate a parte, si può effettuare un calcolo
provvisorio delle uscite che il Comune dovrà sostenere al più presto. Innanzitutto i circa tre milioni di fatture inevase per i pagamenti
a studi professionali e a privati che hanno svolto consulenze per l’Ente, senza
mai essere liquidati.
Poi i vari capitoli di esposizione passiva
rappresentati da singoli cittadini e, addirittura altri Enti che vantano
crediti dal Comune di Calvi. Circa 300 mila euro di danni da versare alla
dottoressa Anna Caianiello, comandante della Polizia
Municipale cittadina che, nei mesi passati aveva vinto una causa proprio contro
il Comune per aver subito mobbing da parte di un suo
superiore.
Altri 200 mila euro di risarcimento danni per un
privato che si è visto negare per anni una licenza edilizia che, cosa che, di
fatto, gli ha precluso tutte le possibilità di impiantare un’attività
commerciale proprio sul terreno incriminato. C’è poi la micidiale richiesta, da
parte di uno studio legale di Calvi, di circa un milione e 400 mila euro per
risarcimento danni contro l’Ente.
Resta da verificare la veridicità della notizia circolata in
questi giorni di una richiesta, da parte della Comunità Montana del Monte
Maggiore, di circa 230 mila euro per fondi che non sono stati mai utilizzati.
Nel computo complessivo dei debiti, poi, c’è la nota colorata che riguarda il
nostro editore Vito Taffuri.
Il buon Vito vanta un credito di 500 euro (una somma irrisoria se paragonata
alle cifre astronomiche in conto) per alcuni manifesti che il
sindaco prima autorizzò, con tanto di bollo per la tassa comunale, ma
poi furono strappati da un operaio comunale. Taffuri
ne fece le spese e i suoi manifesti, vennero eliminati
da un operaio del comune che ammise di essere stata ‘autorizzata’
proprio da un assessore a strappare quei manifesti probabilmente scomodi.
Insomma, circa 10 miliardi di vecchie lire da restituire, per un Comune che,
oltre ad avere una Commissione di accesso in piena
attività, deve anche fronteggiare un mare di debiti con casse talmente vuote da
sembrare addirittura bucate.
Una
notizia davvero incredibile giunge dal revisore dei Conti, Salvatore Fattore
che, in una nota spedita ai consiglieri di minoranza, ha ufficialmente
comunicato che il comune non ha alcun debito. Insomma, per questa maggioranza fila tutto liscio.
Ma chi paga quei cinque milioni di debiti? Forse c’è
un’altra strategia zacchiana (e pacchiana,
aggiungiamo noi) per mettere tutto sul groppone dei cittadini? Siamo davvero
arrivati al capolinea.