GIOSTRINE: TORNA LIBERO ANCHE CODELLA, MA RESTA INDAGATO

            

Salvatore Minieri

 

Calvirisortanews, 20 novembre 2007

 

E’ stata revocata la misura restrittiva dei domiciliari all’imprenditore di Sessa Aurunca, Codella, arrestato tre settimane fa nell’ambito dell’inchiesta sulla fornitura di strutture ludiche per i bambini presso il Comune di Calvi Risorta.

 

La sezione X, Collegio B, del Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà il legale rappresentante della ditta vincitrice d’appalto, coinvolto nello scandalo con l’ingegnere Antonio Bonacci, ex capo dell’Ufficio Tecnico Comunale di Calvi Risorta.

 

Il referente della Tecno Polimer srl di Sessa aveva fornito fatturazione falsata al momento della vincita della gara d’appalto, bandita per l’acquisto di giostrine dall’Ente comunale caleno. Sia Codella che Bonacci erano stati arrestati e costretti agli arresti domiciliari.

 

L’imprenditore sessano ha scontato una settimana in più rispetto all’ex capo area tecnica del Comune di Calvi Risorta, al quale la misura restrittiva è stata revocata proprio sei giorni fa.

 

L’inchiesta sulle false fatturazioni tra Utc di Calvi Risorta e Tecno Polimer si era concretizzata in un conteggio tecnico finale di 7000 euro, viziato da maggiorazione sull’effettiva spesa sostenuta dall’Ente guidato dal sindaco Giacomo Zacchia.

 

Codella e Bonacci restano, comunque, indagati per falso in atto di ufficio e per aver prodotto falsa documentazione all’atto dello svolgimento della gara d’appalto per la fornitura di strutture pubbliche.

 

La gara delle giostrine, era balzata agli onori delle cronache, quando il gruppo di minoranza, capeggiato dal medico Giovanni Marrocco, aveva svelato il giro di false fatturazioni della Tecno Polimer a favore del Comune di Calvi Risorta.

 

Non sono state rese pubbliche le motivazioni che hanno spinto il giudice a scarcerare Codella, ma resta pesantissimo il capo di imputazione per l’imprenditore e per l’ingegnere di Giano Vetusto.

 

Da ieri, quindi, i due arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulle gare d’appalto a Calvi Risorta sono tornati in libertà, dopo circa tre settimane di arresti domiciliari.