Calvi Risorta, 17
novembre 2007
Salvatore Minieri
Nei
pressi del bivio di Teano, in località “Cerreto”, tenimento del Comune di Calvi Risorta, esiste, dal 2004, una piattaforma per lo
stoccaggio dei rifiuti, fatta costruire dall’allora sindaco Antonio Caparco.
L’ex primo cittadino, notoriamente molto sensibile alle tematiche
ambientali, diede fondo a tutte le sue energie affinché si realizzasse nel suo
comune una struttura capace persino di smaltire il percolato, grazie a un
sistema di avanzato filtraggio che solo la zona dei Regi Lagni e di Villa Literno potevano vantare.
Oggi, a più di due anni dall’insediamento del primo cittadino Giacomo Zacchia, succeduto a Caparco, quell’impianto resta praticamente
abbandonato in una zona poco visibile ai cittadini.
Ma c’è un dilemma che non passa inosservato agli occhi
dei caleni: se Calvi ha un impianto del genere,
capace di ridurre persino il rischio di infiltrazioni di percolato nella falda
acquifera, perché la maggioranza capeggiata dal farmacista Zacchia,
ha preferito affidarsi alla gestione dell’Eco4, ignorando del tutto l’esistenza
della modernissima piattaforma fatta costruire da Caparco?
Inoltre, e questa è storia recente, la concessione dell’affare rifiuti alla
cordata della quale facevano parte anche i fratelli Orsi, sembra essere un ulteriore punto a svantaggio della maggioranza consiliare
che, documenti alla mano, avrebbe sperperato danaro pubblico per un servizio
che poteva essere svolto con una struttura situata a due passi dal centro
cittadino e, per giunta, di proprietà del Comune.
La scoperta della struttura abbandonata getta ulteriori
ombre sulla gestione Zacchia che, di fatto, ha
preferito accodarsi al fallimentare carrozzone del Ce4 e della cordata Orsi,
piuttosto che usare la moderna piattaforma che, come dimostra un sopralluogo
effettuato da alcuni cronisti in questi giorni, sarebbe ancora uno dei punti
più all’avanguardia per lo smaltimento dei rifiuti caleni.
Caparco, il vero ‘padre’
della piattaforma anti percolato non ha voluto
aggiungere molte parole, tranne un laconico: “Poveri cittadini miei, io ho
speso tre anni di vita politica per rendere questa zona vivibile e moderna, poi
è arrivato Zacchia”.
Inutile
e superfluo ogni commento.