Vito Taffuri
Calvirisortanews, 10
novembre 2007
Archivio
che si presenta articolato in due complessi: una parte antica collocata nel
Palazzo reale e il nucleo documentario più consistente ospitato in via dei
Bersaglieri, in attesa della consegna della sede
definitiva: l’Emiciclo orientale della Reggia.
La documentazione conservata in Palazzo reale fu prodotta da una magistratura,
creata da Carlo di Borbone
nell'agosto del 1750, dopo l’acquisto del feudo di Caserta
dai Gaetani di Laurenzana.
L’ufficio fu chiamato “Intendenza di Caserta” e il
primo intendente fu Lorenzo Maria Neroni.
Più tardi venne denominato “Amministrazione dello
Stato di Caserta” e affiancato da due uffici minori:
di Carditello e Calvi Risorta e quella di San Leucio.
Questa parte del patrimonio documentario casertano,
quasi sconosciuto agli studiosi, è di particolare importanza e – si può dire –
unico nel panorama mondiale.
Vi si conservano infatti, gli atti inerenti la
costruzione della Reggia, dalla posa della prima pietra fino al momento della
“retrocessione” dei beni al demanio dello Stato.
Nella sede di via dei Bersaglieri è conservata la documentazione che si
cominciò a raccogliere a partire dal 1818, quando la Legge organica degli
Archivi del Regno diede vita agli archivi provinciali meridionali, tra cui
anche quello di Terra di Lavoro.
Quest’ultimo fino al 1850 ebbe sede in Capua nel palazzo Antignano dei duchi di san Cipriano.
Trasferito poi a Caserta, dovette cambiare più volte
la sua ubicazione, a causa della costante crescita del patrimonio documentario,
che rendeva necessario trovare locali sempre più ampi.