Calvirisortanews,
03 novembre 2007
Vito Taffuri
Gli rubano i
due trattori: agricoltore caleno rischia di finire sul lastrico. I malviventi
se ne fregano, come è noto, delle conseguenze delle loro azioni sulle vittime
predestinate.
Così nel caso
del furto dei due trattori (uno nuovissimo e l’altro non certo da buttare)
valore approssimativo 35mila euro perpetrato ieri notte in zona “Demanio di
Calvi” un’isola calena inserita nel tessuto agricolo della vicina città
Sparanise. A subire il grave danno è stato l’imprenditore agricolo Clemente
Mancini che subito si è recato nella caserma dei carabinieri di Calvi Risorta
retta dal maresciallo capo Massimo Petrosino, per sporgere denuncia.
E infatti,
stilato il documento, i militari dellArma, nel caso specifico
rispettivamente i brigadieri Giuseppe Imondi e Mauro Pezza, si sono recati sul
luogo dei fatti per il rituale sopralluogo. Poche le tracce lasciate sul posto
dai ladri di attrezzature agricole, a parte gli evidenti segni di effrazione
delle porte d’ingresso del capannone utilizzato come autorimessa.
Non è la prima
volta, purtroppo, che la famiglia Mancini subisce la visita dei ladri per cui
non mancavano a difesa del sito infissi pesanti, grossi lucchetti e cani da
guardia. Ma, non c’è stato nulla da fare: i ladri hanno avuto tutto il tempo
per scardinare porte e saracinesche e portare via i mezzi agricoli.
Mezzi agricoli
riconoscibili, con tanto di targa e numero di telaio e che ben difficilmente
potranno essere utilizzati nei comuni limitrofi senza che il nuovo illegittimo
possessore non corra il rischio di essere beccato. Ecco perché gli inquirenti
seguono anche altre piste: tipo il riciclo dei pezzi di ricambio, l’esportazione
in altre regioni o addirittura la non lontana possibilità che i malviventi si
facciano vivi con la vittima di turno per restituirgli il maltolto dietro lauta
ricompensa.
Un tecnica ben
nota nel sud Italia, un sistema estorsivo ben noto e che va sotto il nome di
cavallo di ritorno. Le indagini proseguono a tutto campo.