IMPIEGATO DI BANCA: FIGLIO DI MEDICO ARRESTATO
PER TURBATIVA
Casertasette, 30 ottobre 2007
Roberto Codella, 40 anni, bancario, figlio di un noto medico,
stimata famiglia di Sessa Aurunca, e legale
rappresentante della Tecno Polimer,
è stato arrestato dai carabinieri delle compagnie di Capua
e Sessa Aurunca insieme ad un
impiegato dell'ufficio tecnico del comune di Calvi Risorta, Antonio Bonacci
(il sindaco di Calvi Risorta è peraltro titolare di una farmacia a Sessa Aurunca, N.d.R.) a conclusione di una mirata attività
investigativa avviata a seguito di presunte irregolarità verificatesi
nell’affidamento della fornitura e montaggio di arredi per un’area giochi nella
villetta comunale “Petrulo” di Calvi Risorta.
I
carabinieri della sezione di p.g. presso la locale Procura della repubblica,
fattivamente collaborati da personale delle compagnie di Capua
e Sessa Aurunca, hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza di custodia cautelare, emessa in data 29 ottobre 2007 dal g.i.p. del tribunale di santa maria
capua vetere, Ciro Iacomino, su conforme richiesta del sostituto Gerardina Cozzolino, che ha
pienamente concordato con le risultanze investigative
prodotte dai militari operanti, nei confronti degli indagati. I due sono
ritenuti responsabili in concorso di “turbativa d’asta”, “falso ideologico” e
“truffa aggravata”.
Nel
corso dell’attività investigativa è emerso che la gara di assegnazione
era stata aggiudicata alla ditta “tecno polimer s.r.l.” mediante illecita alterazione del regolare
svolgimento della gara, consistente: - "nell’avere il responsabile Utc del comune di Calvi Risorta dolosamente omesso di
effettuare regolare indagine di mercato nonchè
falsamente attestato che l’unica ditta partecipante alla citata gara era stata
la “Tecno Polimer s.r.l.”;
- nell’essersi, i due indagati, accordati tra loro al fine di far lievitare a
14 mila euro il costo delle forniture, stimate in circa euro 9 mila euro, così
provocando all’ente comunale un ingiusto danno economico di 5mila euro.
Gli
indagati sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le
rispettive abitazioni su disposizione dell’autorità giudiziaria.