IL GIUDICE ANCORA
NON DISSEQUESTRA LA STRADA RURALE SALCE – CAPPELLA
Massimo Zona
Agro Caleno, 01 ottobre 2007
Velocissimo a muoversi il giudice che ha sequestrato una strada rurale,
impedendo di fatto agli agricoltori di potere
effettuare la vendemmia e gli altri lavori preparatori alla raccolta delle
olive e delle castagne, è piuttosto lento nel decidere sull’istanza di
dissequestro che sia alcuni privati che la Comunità Montana ha inoltrato per la
riapertura della strada.
Lo stesso sindaco, Salvatore Geremia,
appare alquanto perplesso sull’iniziativa giudiziaria.
“L’Amministrazione comunale esprime quanto meno sconcerto sull’azione del
giudice, non entrando ovviamente in merito alla disposizione. Lo stesso
articolo invocato dal giudice, continua il sindaco, a detta dei nostri legali
non prevede il sequestro di una strada, ma unicamente, nel caso, l’irrogazione
di una sanzione per l’eventuale dimostrazione della mancanza di un parere,
quello della Soprintendenza, che oltretutto non era dovuto.”
Anche nella ipotesi che detto parere andava invece
richiesto, con Nota n. 15238 del 6 luglio 2007, la Soprintendenza dichiarava
testualmente: “ … A parere di questa Soprintendenza, in relazione alla
documentazione e alla certificazione inviata, risulta comunque che l’area della
strada in oggetto interessa solo marginalmente l’area vincolata ai sensi del
D.L. 42/04, Art.142, lettera G. In
riferimento comunque ai lavori in via di completamento, dalla documentazione
progettuale e fotografica si evince che essi, anche in assenza
dell’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 159 D.L. 42/04, sono stati
progettati ed eseguiti con tecniche di ingegneria naturalistica e non hanno
creato superfici utili o nuove volumetrie e sono pertanto compatibili con il
valore ambientale del sito …. in quanto rispettosi
dello stesso e non modificativi dello stato dei luoghi, ferme restando le
sanzioni da erogare ai sensi dell’art. 167 D.L. 42/04 e successive modifiche e
integrazioni.”
“A seguito di tale documentazione, prosegue il sindaco
Geremia, il GIP incaricato, dr.Pepe, emetteva
immediatamente il provvedimento di dissequestro, consentendo di terminare i
lavori. Non sappiamo a cosa attribuire questo ripensamento da parte di un nuovo
giudice. Certo, prosegue con tono deluso il sindaco, quando
da parte di una certa opposizione si continua a rimestare nel torbido
riportando notizie che il solito giornale di provincia contribuisce ad
amplificare, la verità stenta a venire a galla. L’arch. Vito se la
prende con i suoi colleghi, accusandoli di fare le cose sbagliate in assenza di
presunti mancati controlli da parte nostra. Tutto ciò, come detto sopra, non
corrisponde al vero. C’è da aggiungere che questo tipo di opposizione
non giova alla nostra comunità, né gioverà mai se si limita a riportare notizie
non suffragate da documenti attendibili. Quanto operato da un’opposizione di
questo tipo risulta di poco spessore, troppo poco per
essere credibile e sperare in qualcosa di diverso per il bene della nostra
comunità. Parla dei POR, l’architetto. Noi abbiamo provveduto
a dotare Rocchetta di strade percorribili e rispettose dell’ambiente, di
cui siamo pronti in ogni sede a rivendicarne il merito. In questa
occasione voglio ribadire all’architetto Vito di essere sempre
disponibile ad ascoltare e far tesoro di tutte le critiche, per rendere
migliore la comunità in cui viviamo, purchè esse
siano costruttive e fondate su fatti documentati e non su illazioni o vox pupuli. Come già detto, anche la Soprintendenza, come prima
riferito, ha dichiarato testualmente che i lavori “..sono
stati progettati ed eseguiti con tecniche di ingegneria naturalistica e non
hanno creato superfici utili o nuove volumetrie e sono pertanto compatibili con
il valore ambientale del sito”. Evidentemente neanche ciò è bastato al
professionista.”
Fin qui le esternazioni del sindaco.
Non sarebbe il caso, per la minoranza, di prendere la palla al balzo
e cercare di trovare un’intesa sul futuro di Rocchetta e Croce?