Salvatore Minieri, 14/09/2007
Arriva sul treno direttissimo per il comune di Calvi l’ennesimo scivolone targato Giacomo Zacchia. Spunta fuori in questi giorni, infatti, un documento della Calenia Energia che si impegnava a fornire servizio ed erogazione dell’energia elettrica al Comune caleno per una manciata di lire (come prevedeva l’accordo di programma siglato tra la centrale termoeletrtrica di Sparanise e tutti i comuni del comprensorio caleno).
Francolise,
ad oggi, risulta essere l’unico Municipio ad aver aderito all’iniziativa che,
oltre ad abbattere decisamente i costi, riesce anche a
creare un valido volano occupazionale. Calvi Risorta, invece, ha stranamente,
aderito alla proposta commerciale della Gea Service che preleverà dalle casse
dell’Ente caleno qualcosa come 10 miliardi in circa 20 anni di gestione e
servizio della corrente elettrica.
La
domanda sorge davvero spontanea e rabbiosa. Se la
Calenia aveva offerto un pacchetto di servizio così vantaggioso, perché Zacchia
e soci hanno stipulato un contratto con la Gea? Ora nessuno ci venga a dire
che, come nel caso della piscina, c’è stato un errore di tempi. Ci auguriamo di
non dover leggere sul quotidiano vicino a Zacchia che
la corrente della Calenia non era della stessa qualità di quella della Gea.
Se
così fosse, esprimiamo tutta la solidarietà ai
redattori e al caposervizio della testata in questione, solo perché non
conoscono, per ovvie ragioni, quanto siano influenzabili alcuni personaggi che
hanno anche la possibilità di inviare frottole (spacciate per verità al pari del Sacro Graal) a redazioni che sono in buonafede.
Caro
sindaco: ci spiega perché non è stata tenuta in giusto conto
la proposta della Calenia Energia? Perché Calvi
deve farsi prosciugare 10 miliardi, quando la centrale termoelettrica (che si
trova a Sparanise, caro sindaco, e non in Norvegia o a Pechino) avrebbe svolto
il servizio per un prezzo che, ad oggi, può solo servire a pagare il caffè al
personale della Gea Service?
Vorremmo
risposte dirette e non messaggini inviati a testate giornalistiche che di Calvi
non conoscono la drammatica emergenza. Le dirò di più: se vuole rispondermi
direttamente, può farlo presso la mail redazione@calvirisortanews.it . Tra un
impegno e l’altro, la prego, ci faccia capire, ci spieghi il mistero e ci sveli
l’arcano.