SFIORATO
DA UN METEORITE: INTERVENGONO GLI STUDIOSI
Calvirisortanews, 29 agosto 2007
Vito Taffuri
Studiosi e universitari a Calvi Risorta
per seguire uno degli episodi più interessati e curiosi capitati negli ultimi anni
nell’alto casertano. La caduta di un meteorite, un
frammento di meteoroide, che riuscendo a raggiungere
la superficie della Terra è caduto direttamente nei vicoli del rione Martini di
Petrulo, dove il malcapitato e stato il signore Luca V. che in quel preciso istante era intento a
recuperare il gattino di casa scappato per strada.
Per raggiungere la via davanti casa e recuperare il felino
l’uomo ha dovuto per forza percorrere un breve tratto del rione. Ed è lì che è stato miracolato: fiorato alla testa dalla
scheggia interplanetare (o almeno così si pensa…) che
è andata a conficcarsi nel terreno. D’istinto ha cercato di recuperare
l’oggetto non identificato e si è subito accorto che aveva una certa
temperatura.
Poco dopo si è rivolto al gestore del noto sito Internet caleno, Vito Taffuri, che ha fatto il
resto. Deciso a capire, come sempre la verità, Taffuri
ha allertato alcuni docenti che a loro volta hanno fatto
venire sul posto un noto fisico professore presso l’Università ‘Federico II’ di Napoli. Il frammento è stato così recuperato per essere
sottoposto ad analisi di laboratorio.
Alla fine degli studi saranno gli stessi docenti,
scienziati e ricercatori universitari che forniranno tutti i dati al sito WWW.CALVIRISORTANEW.IT perchè
tutti possano apprendere cosa sia davvero precipitato a Calvi
Risorta. Le prime analisi visive effettuiate sul meteorite caleno, pare proprio trattarsi di un frammento proveniente
da un altro pianeta che è riuscito a raggiungere il pianeta Terra senza
consumarsi completamente durante l'attraversamento dell'atmosfera.
Le meteoriti trovate sulla Terra vengono
classificate in tre tipi, a seconda della loro composizione: sideriti,
costituite quasi esclusivamente da ferro, con piccole percentuali di nichel e
tracce di altri metalli come il cobalto; sideroliti,
costituite da silicati e da leghe di ferro-nichel in uguali proporzioni; e
aeroliti, costituite in prevalenza o esclusivamente da silicati.
Benché si pensi che la maggior parte delle
meteoriti siano frammenti di asteroidi o di comete, recenti studi geochimici hanno mostrato che alcune aeroliti antartiche
provengono dalla Luna e da Marte, dai quali sono state probabilmente eiettate a causa del violento impatto di qualche asteroide.
Gli stessi asteroidi sono frammenti dei pianetini, formatisi circa 4,6 miliardi
di anni fa, quando si formò anche la Terra.
Le sideriti rappresentano probabilmente i nuclei di tali
pianetini, mentre le aeroliti (a parte quelle di
origine lunare e marziana) ne rappresenterebbero la crosta. Le
meteoriti, in generale, mostrano una superficie irregolare e una crosta
scura e fusa; quelle più grandi colpiscono la Terra con impatti tremendi,
creando ampi crateri.
I casi più eclatanti:
La più grande meteorite
conosciuta, pesante circa 55 tonnellate, è stata rinvenuta a Hoba,
in Namibia. Un'altra meteorite,
pesante oltre 31 tonnellate, è detta Ahnighito
("Tenda") e fu scoperta, insieme a due corpi più piccoli, nel 1894
nei pressi di Cape York, in Groenlandia,
dall'esploratore statunitense Robert Edwin Peary. Composte
principalmente di ferro, esse sono state usate per lungo tempo dagli inuit come fonte di metallo per la fabbricazione di coltelli
e di altre armi. La meteorite più
grande è attualmente in mostra presso il Planetario Hayden
di New York.
Il più grande cratere meteoritico conosciuto venne scoperto nel 1950 nel Québec nord-occidentale. Si tratta di una buca di 70 km di diametro, contenente un lago e circondata da cumuli
concentrici di granito frantumato. Altri rilevanti crateri meteoritici
si trovano nei pressi di Vredefort, in Sudafrica, e
in Messico, al largo delle coste della penisola dello Yucatán.
Gli studi del
settore:
Recenti studi hanno stabilito quale sia
la frequenza media degli impatti delle meteoriti con l’atmosfera e la
superficie terrestre. Le ricerche si sono focalizzate in particolare sulle meteoriti di dimensioni medie, comprese tra il metro
di diametro massimo degli oggetti responsabili delle stelle cadenti e le decine
di metri dei corpi più grandi e spettacolari: è stato così stabilito che, ad esempio,
l’impatto con una meteorite di 50 m di diametro avviene sulla Terra con una
frequenza assai minore del previsto, pari a circa una volta ogni mille anni. Ci
vorranno almeno due settimane per conoscere la composizione del meteorite caleno.