IL LUPO
PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Calvirisortanews, 20 agosto 2007
Vito Taffuri
Da alcuni giorni si è insediata presso la casa comunale
una “Commissione d’accesso”, formata da un vice-prefetto, da un dirigente della
Prefettura, e da tre ufficiali delle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri e
Guardia di Finanza).
La Commissione è stata nominata con decreto del Prefetto
di Caserta, su delega del Ministro dell’Interno, ed è deputata a svolgere – per
i prossimi tre o quattro mesi – approfondite indagini, al fine di verificare se
l’attività politico-amministrativa della giunta Zacchia sia soggetta ad influenze e condizionamenti esterni
riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata.
Qualora dovessero emergere
elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la
criminalità organizzata o su forme di condizionamento degli amministratori
stessi, è previsto, ai sensi dell’articolo 143 del d. lgs. n. 267/2000, lo scioglimento anticipato del consiglio
comunale e la cessazione dalla carica del sindaco e degli assessori.
La Commissione è stata nominata a seguito di numerosi
esposti presentati in Prefettura su vicende documentate, nonché
delle indagini in corso presso la Procura della Repubblica – che hanno visto la
notifica di svariati avvisi di garanzia, per gravi ipotesi di reato, ai
funzionari e al sindaco – e la Direzione Investigativa Antimafia (anche sulla
base delle intimidazioni e minacce di morte ricevute da giornalisti ed
imprenditori caleni), nonché a seguito della
presentazione di ben tre interrogazioni parlamentari da parte di alcuni
senatori della commissione bicamerale antimafia (Emiddio Novi e Michele
Florino). Al vaglio della commissione gli appalti, e non
solo, aggiudicati dall’attuale amministrazione a partire dal 15 giugno 2004
(data del suo insediamento).
Le Commissioni d’accesso sono orami “una consuetudine” nei
comuni dell’agro aversano; ma non era mai capitato,
nella lunga storia di Calvi Risorta, che si arrivasse ad un simile
provvedimento. Il tutto dopo appena tre anni di attività
(?) di un’amministrazione che nei proclami avrebbe dovuto dare lustro alla
nostra comunità, e che invece ne ha reso noto il nome solo nelle aule
giudiziarie.
Ciò nonostante gli amministratori non hanno esitato a
mistificare ancora una volta la realtà dei fatti, diffondendo la falsa notizia
– anche a mezzo stampa – che la Commissione sia stata
in realtà richiesta da loro stessi, e che sia qui per vagliare l’operato della precedente
amministrazione a partire dal 1994 o, addirittura, dei Consorzi obbligatori di
cui fa parte il comune!!!
Le dichiarazioni del sindaco si baserebbero su un
passaggio della ormai famosa nota prot. 5960 del 18 maggio 2007, indirizzata al Ministro degli Interni per
ribattere all’interrogazione parlamentare, presentata dal senatore Emiddio
Novi il 16 maggio 2007 (atto 4-01962).
In tale nota il sindaco, mostrando di ignorare la normativa,
afferma testualmente: “Chiedo, altresì, che la stessa commissione possa valutare
l’operato anche dell’amministrazione che ci ha
preceduto e dei consorzi di cui questo Comune fa parte. Il tutto al fine di verificare
cosa abbia realizzato questa amministrazione, cosa abbiano,
invece, compiuto altri e cosa vogliono, o vorrebbero, ancora realizzare a
discapito della nostra comunità”, affermazione paradossale diffusa in questi
giorni dagli stessi amministratori e dalla stampa di parte.
Come avrebbe potuto un’eventuale Commissione insediatasi
al comune di Calvi Risorta effettuare controlli su
un’amministrazione non più in carica, e su Consorzi obbligatori cui partecipano
decine di comuni, consorzi peraltro già in buona parte commissariati?
Non vogliamo entrare nei tecnicismi della legge
(sconosciuta anche ai nostri amministratori), ma ponetevi una semplice domanda:
se il lavoro della Commissione è finalizzato a valutare la sussistenza degli
elementi necessari per sciogliere un consiglio comunale, e stesse
vagliando – come afferma il sindaco – gli atti della precedente
amministrazione, come si potrebbe sciogliere un consiglio non più in carica
(quello del sindaco Caparco)?
Il sindaco continua quindi con la strategia di falsi
proclami, già utilizzata nella campagna elettorale del 2004, con la quale è riuscito ad ingannare un’intera cittadina.
Il vero volto della sua amministrazione sta però
emergendo, e la verità sta per abbattere il muro di sciocchezze fortificato quotidianamente
dagli amministratori e da una schiera di giornalisti faziosi.
Da parte della redazione del sito www.calvirisortanews.it, con la speranza che si possa fare finalmente luce sul periodo più buio (economicamente, politicamente e civilmente) della nostra millenaria storia, auguriamo un buon lavoro alla Commissione prefettizia.