Calvi Risorta ieri e oggi. E’ questa l’iniziativa che verrà realizzata da Carmelo Franco sabato 25 agosto nell’ambito della rassegna che si terrà alla villa comunale di Calvi Risorta “Arteinsieme in villa”.

 

Caserta24ore, 19 agosto 2007

Gianluca Parisi

Calvi Risorta ieri e oggi. E’ questa l’iniziativa che verrà realizzata da Carmelo Franco sabato 25 agosto nell’ambito della rassegna che si terrà alla villa comunale di Calvi Risorta “Arteinsieme in villa”.

L’anziano e arzillo 84enne, assieme ad altri anziani, racconterà lo stile di vita di 50 e passa anni fa, subito dopo la II guerra mondiale. L’occasione sarà anche propizia per ricordare le vittime di guerra scomparse che non hanno fatto ritorno a casa e di cui non si è saputo più nulla.

I racconti e le testimonianze di Franco sono una sorta di binario che scorre lungo la vita nei campi nel periodo del fascismo, della guerra e della prima ricostruzione, lungo i racconti di vita di un piccolo borgo pedemontano circondato, come in un morso di tenaglia, da monti, anfratti e colline che rendono il clima mite.

La vita si svolge senza molte pretese: l’aspirazione è quella di vivere tranquilli, senza problemi di sorta, se non quello della precarietà del vivere quotidiano. Ecco così ladruncoli notturni più o meno organizzati di ghiande, ladri di merende nei campi di giorno, meretrici che si concedono ai militari anglo americani; ecco il “mazzamauriello” lo spirito campestre, una sorta di ‘mbriana napoletana fuori dalle mura domestiche.

Come si viveva a Calvi Risorta: molte figure, dalla professione non ben delineata, fanno da contorno ai personaggi centrali di ogni racconto. Questi personaggi hanno caratteristiche tali da suscitare l’attenzione, non solo per la loro miseria e stravaganza, ma anche per la loro stentata ‘umanità’.

Il tutto si svolge in un ambiente approssimativo, dove domina un clima di incertezza e speranza, dove raramente si assiste a scelte decise che dovrebbero modificare il quadro precario di vita. Lo stile narrativo dell’autore è quello tardo romantico imbevuto di un realismo che poco concede fantasia; c’è alternanza di dramma e tragedie esilaranti, su un sottofondo di profonda umanità.