ACQUA
TROPPO SALATA: CHI SA DARNE UNA RAGIONE PLAUSIBILE?
Caserta24ore,
09 agosto 2007
Bruno
Mele
Come
da me già annunciato in un articolo sul costo della raccolta dei rifiuti,
l’arrivo della bolletta relativa al consumo di acqua
per il 2004 mi obbliga a rivangare qualche fatterello delle amministrazioni
succedutesi dagli anni ottanta in poi. Precisato che l’entità della mia
bolletta è di Euro 45,99 per un consumo di soli 16 mc di acqua, il cui costo effettivo è di Euro 9,12, viene
spontaneo domandarsi: qual è il costo vero di un mc
di acqua a Calvi Risorta?
A
conti fatti si aggira intorno ai 60 centesimi, ed allora come si arriva a 46
Euro? Ed ecco presentarsi la vera causa di questo mio
ritorno su certe questioncelle che il popolo distratto,
indifferente, svagato ed in parte anche consenziente, non riesce a focalizzare
bene nella sua portata generale.
Da
anni gli utenti pagano 25,82 Euro il fitto del
contatore dell’acqua, che nel caso specifico deve essere un congegno d’oro, o
all’origine c’è dell’altro?
Dalle
poche note in mio possesso pare che l’aumento pazzesco del canone del contatore
sia da far risalire alla necessità di bilancio troppo “sbilanciato” al passivo
per pagare i debiti contratti dalle Amministrazioni passate con la famiglia Cotecchia-Mancini per ragioni di espropri.
Chi
li fece quegli espropri? Chi programmò la costruzione della caserma della
Forestale sotto il monte, in una delle tante proprietà dei Mancini? Per
costruire quella caserma bisognava pur allargare la strada, asfaltata solo di
recente perché impraticabile.
E
dove passava e passa tuttora quella strada? Sul lato destro, accanto al
giardino del sindaco Izzo, (a tal proposito sarebbe
anche opportuno verificare se ci sono state appropriazioni di suolo demaniale)
dietro la cupa, e sul lato sinistro per un lungo
tratto accanto ad altra proprietà del medesimo Mancini per finire a ridosso di
quel vasto uliveto ai piedi del monte di proprietà dei Mancini.
E’
tutto un caso. Altri espropri mai pagati agli stessi Mancini furono effettuati sempre da quelle medesime amministrazioni che
attirarono l’attenzione di una commissione d’accesso, se ben ricordo; chi era
il sindaco?
E’
vero,sugli espropri fatti nel centro urbano sono poi
sorte delle strutture momentaneamente utili come le baracche, ed è altrettanto
vero che su altre aree sono state costruite delle case popolari; ma certe
previsioni di spesa non vanno inserite nel bilancio del relativo anno?
Come
mai la patata bollente fu affrontata dall’Amministrazione Caparco
con uno degli Izzo quale capogruppo consiliare?
Ricordate
che la famiglia Mancini procedette al pignoramento di
tutto ciò che potesse soddisfare il saldo del debito?
E
fu proprio allora che il consiglio decise di elevare il fitto del contatore ad
Euro 26, mentre per tener sotto controllo la situazione, il dottor Cotecchia entrò in Amministrazione, sempre col sindaco Caparco.
Perché
rivango certe storielle? Visto che la Corte dei Conti non ha sanzionato gli
amministratori responsabili - sotto questo aspetto
ormai la giustizia è in coma - sono ritornato sulla faccenda dell’acqua per
ricordare a qualche consigliere più diligente ed intenzionato ad agire
nell’interesse generale di tener d’occhio il piano regolatore ovvero eventuali
richieste di ampliamento per riscontrare dove vorrebbero andare a parare certi
soggetti.
I
sei miliardi e passa, interessi compresi, che non rappresentano una cifra
indifferente per tanti anni di mora, li stiamo pagando noi cittadini sotto
forma di aumenti di gestione delle varie attività e
competenze comunali; c’è stato anche un ritocco alla trattenuta sulle pensioni,
e mentre per i cittadini comuni il salasso continua anche nell’indifferenza di
chi ha qualche competenza specifica di controllo, qualche amministratore di
quei periodi da me ricordati ha all’attivo più di una casa, certamente frutto
di sacrifici enormi, di quote ereditarie o di vincite alla lotteria.
Alcune
case comunque ce l’ha e si appresta ad acquistarne
qualche altra su cui avanza diritti di prelazione per causa di confini, come
già per un acquisto precedente con cui aveva ben poco a che vedere come
confinante. Cose che non capitano a tutti.
Sono
stato chiaro?
Bruno
Mele